On Test. Next 370 SH, ecco il natante di lusso secondo Ranieri International

Avevamo analizzato in passato l’ammiraglia di Ranieri International, il Next 370 SH, per averla vista esposta al salone di Dusseldorf. Nei giorni scorsi l’abbiamo finalmente provata in mare a Genova. Occasione particolarmente ghiotta perchè, oltre all’interesse che questo innovativo natante ha suscitato fra gli appassionati, il modello messo a disposizione era motorizzato con l’ultimissima e rivoluzionaria novità in casa Suzuki, ossia con due DF 350.

Una motore che Suzuki ha pensato proprio per scafi come quello del Next 370, capaci di esprimere il meglio con motorizzazioni potenti, con linee d’acqua in grado di sostenere la spinta dei propulsori in sicurezza e con la possibilità di sfruttare al massimo il loro rendimento.

Descrizione del Ranieri Next 370 SH

Il Next 370, è innanzitutto un natante. Nonostante i suoi 11,50 metri furi tutto, al galleggiamento ne misura infatti 9,99. Lo scarto di un metro e mezzo fra le due misure, non giustifica la sensazione di trovarsi davanti a un piccolo yacht quando in banchina ci apprestiamo a salire sulla barca.

Le murate alte, gli  slanci, la postazione di pilotaggio centrale che definisce il carattere di walk around di questa unità e il baglio massimo del Next, contribuiscono a conferire alla barca le sembianze di un vero e proprio yacht. La domanda che ci si pone, mentre muoviamo  verso l’imboccatura di levante del porto di Genova, è se le sue linee esterne non limitino l’agilità che ci si aspetta da una barca di queste dimensioni. Staremo a vedere.

Intanto possiamo apprezzare la cura con cui è stata organizzata la coperta in cui spicca la consolle centrale. La  scelta di realizzare un walk around ha dato a questa superficie una forte ergonomia, in quanto i passaggi laterali e le superfici calpestabili a pruavia e a poppavia della postazione di comando, rendono gli spostamenti a bordo, sia per esigenze di manovra che per raggiungere prendisole e divani, molto agevoli.

La comodità di fruizione della barca è senz’altro uno degli elementi dominanti di questo progetto, cui si associa una certa cura per l’estetica che rende sobriamente lussosi gli ambienti esterni. L’accesso al piano di coperta avviene attraverso la plancetta di sinistra. Per questa ragione, il divano a L, che arreda la zona poppiera, si trova sulla dritta. E’ ampio e molto comodo, e ne abbiamo testato l’ottima fruibilità anche in navigazione a velocità sostenute.

Al centro del pozzetto, sotto la cui superficie si aprono due grandi gavoni, si può collocare il tavolo da pranzo, oltre il quale, a ridosso della parte posteriore dei sedili del pilota e coopilota, è stato allestito un piano cottura con lavello montati su un mobile chiuso da due sportelli.

Dicevamno della consolle di guida. La posizione che abbiamo preferito per condurre la barca è quella in piedi, ma i due sedili, molto avvolgenti, sono comodi e condurre il Next 370 in posizione seduta non limita le azioni del pilota in nessun caso così come rimane agevole l’utilizzo delle manette e la visone del cartografico.

Oltrepassata la plancia di comando, si raggiunge la prua valorizzata dal grande prendisole su cui è stato ricavato un grande schienale appoggiato alla tuga.

Interni

Sulla sinistra della sovrastruttura, davanti alla postazione del coopilota, si apre il varco verso l’interno. I volumi sono quelli che ci si aspetta, quello che sorprende sono le dimensioni del letto e la vesatilità dell’ambiente. La cabina infatti, rimuovendo il cuscino centrale del letto, si trasfroma in una dinette con tanto di tavolino centrale.

Per l’uso che si fa di questa barca, questa opzione può apparire superflua, invece fornisce una possibilità in più di utilizzo nel caso in cui, durante una crociera a medio raggio, si possa essere sorpresi da qualche ora di pioggia.

Le due porte che troviamo sulla destra, testimoniano lo sforzo di innovazione ricercato su questa barca anche in termini di organizzazione degli spazi. Il bagno è stato infatti suddiviso in due parti, con un locale dedicato alla doccia ed uno ai servizi. Verso poppa, infine, sono presenti due letti trasformabili in uno unico matrimoniale.

Prova in mare

Tanta stabilità a fronte di una grande potenza. E’ questa la sensazione principale che abbiamo ricavato dal test in mare del Next 370 SH. La precisione con cui mantiene l’assetto in virata, l’assenza della tendenza a scodare, lo sbandamento contenuto e dolce, testimoniano la presenza di una carena davvero ben concepita, con i redan, gli scalini che interrompono la carena presenti su tutte la barche di Ranieri, che alle alte velocità sembrano fare egregiamente il loro lavoro, creando sostentamento e riduzione dei consumi.

Il mare è leggermente mosso ma il Next passa sulle onde tagliandole facilmente. La postazione di guida è davvero ben concepita. Scegliamo di governare in piedi, ben protetti dal parabrezza inclinato e con l’ausilio di un tientibene cui può fare affidamento anche il copilota. Portiamo il trim negativo e diamo manetta: in 4,3 secondi siamo fuori dall’acqua e la velocità aumenta progressivamente.

E’ il momento di lavorare con il trim. Lo alziamo fino a portarlo neutro: la barca si distende, la prua sembra essere parallela all’acqua e la depressione che i redan creano dietro lo scalino, riduce la resistenza sull’acqua. La domanda che ci siamo posti uscendo dal porto riceve la sua risposta: il Next 370 è agile e brioso, e risponde in pochi istanti alle correzioni imposte dal timone senza innescare, nemmeno nelgli accosti più repentini, un’ andatura a pendolo.

La barca sembra volare: dai 22 nodi a 4000 giri, com una opportuna regolazione del trim e incrementando solo di 500 giri, sfioriamo i 28 nodi. Giù le manette e a 6000 giri tocchiamo i 42,5 nodi con un consumo di 180 litri. Un consumo molto buono, merito della carena, certamente, ma soprattutto della motorizzazione scelta che associa ottimi consumi ad una grande potenza.

I motori Suzuki Df 350

Il segreto della potenza dei due Suzuki DF 350 è nel rapporto di compressione di 12,0:1, che è oggi il valore più alto mai raggiunto da un motore fuoribordo di serie. Con questi motori, Suzuki ha introdotto un altro elemento di grande novità, ossia il Dual Louver System. Il sistema Dual Louver ha lo scopo di garantire al motore aria più fresca e soprattutto più asciutta rispetto a quella dell’ambiente esterno. Cosa certo non facile in mare. Il sistema incorpora un doppio filtro composto da lame, ciascuna progettata con una forma precisa detta “dog-leg”. Mentre la prima parte del filtro, quella esterna, rimuove le gocce d’acqua più consistenti, la seconda, interna, elimina l’acqua vaporizzata. Grazie a tale ideazione la temperatura dell’aria di aspirazione è priva di umidità e anche più fredda, 10 gradi in meno rispetto all’ambiente, garantendo così l’aspirazione di aria più fresca, asciutta e più densa a vantaggio delle prestazioni.

 

Prestazioni e consumi

Giri/min Velocità Kn Consumo lt/h Consumo lt/m
1000 4,8 8 1,67
1500 6,2 14,5 2,34
2000 8 21 2,63
2500 9,2 34 3,70
3000 12 52 4,33
3500 16,7 69 4,13
4000 22 91 4,14
4500 27,3 112 4,10
5000 32,3 148 4,58
6000 42,5 180 4,24

La prova in mare è stata condotta davanti a Genova con 15 nodi di vento, mare da poco mosso a mosso, 6 persone a bordo, serbatorio carburamte 40%, serbatorio acqua 50%.

 

Scheda tecnica

Lunghezza f.t. m 11,50

Larghezza massima m 3,00

Posti letto 5

Dislocamento kg 4.500

Portata omologata persone 12 (A) – 14 (B)

Motorizzazione 2 Suzuki Df 350 hp

Serbatoio carburante lt 1000

Serbatoio acqua litri 200

Nico Caponetto

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