ORCHESTRA cambia il modo di comunicare in mare con una nuova tecnologia che utilizza i satelliti in orbita geosincrona (GEO), quelli nelle orbite più basse (LEO) e il 5G terrestre, per lo scambio d’informazioni: «una soluzione integrata e ad alte prestazioni». Prodotto da Inmarsat, che nell’operazione ha previsto di iniettare 100 milioni di dollari per un piano operativo esteso dal 2021 fino ai prossimi cinque anni, troverà utilizzo anche nelle imbarcazioni durante le manovre di ormeggio.
ORCHESTRA per le comms in ormeggio
Per esempio in un porto affollato ma non solo, perché anche i settori della Difesa e l’areonautica sembrano interessati da questa tecnologia. Le necessità di connessione alla Rete dei diportisti saranno quindi soddisfatte con un servizio di comunicazione in mobilità a cui i «competitor del settore non stanno ancora rispondendo e non hanno per di più nulla in previsione», spiega l’azienda la cui holding ha sede nel Guernsey.
Il sistema innovativo Orchestra incrementa la capacità di banda nelle zone a alta intensità come porti e aeroporti, «combinando le differenti potenzialità dei (satelliti) GEO, LEO e del 5G in un unico network, sapremo offrire un servizio superiore di quello offerto da ciascuna delle sue componenti», ha detto Rajeev Suri il CEO di Inmarsat.
Il know out di questa azienda britannica include le origini della sua costituzione, voluta nel 1979 dall’Organizzazione Internazionale Marittima, con l’obiettivo di sviluppare la comunicazione satellitare per salvare le vite in mare, ed è un po’ questo l’orgoglio di Inmarsat, primo operatore satellitare in grado di soddisfare gli stretti standard richiesti dal Global Maritime Distress and Safety System (GMDSS) e la International Civil Aviation Organization (ICAO) per le comunicazioni globali in tema di sicurezza.
Fra i servizi a cui questa tecnologia potrà accostarsi in ambito nautico, se sviluppata ulteriormente dall’industria di riferimento, ci sono anche la navigazione sotto costa; migliorati sistemi di sicurezza per le comunicazioni d’emergenza dell’equipaggio; ma anche network privati in ambito governativo oppure di direct-to-cloud nell’areonautica. Una connessione migliorata che, spiega l’azienda, sfocia in un «’dynamic mesh network’ in grado di offrire molta banda ovunque, con bassa latenza e massima velocità media, con cui ORCHESTRA eliminerà le complicazioni che gli hotspot troppo congestionati costituiscono», spiegano in azienda.
5G terrestre da ponte
In effetti il 5G risponde per sua natura alle carenze della banda nei luoghi troppo affollati come spesso lo sono i porti, ma con l’aggiunta del sistema satellitare in dote all’azienda si potrà navigare (in Rete) ancora meglio. In sostanza l’imbarcazione che riceve il segnale terrestre 5G potrà inoltre ripetere lo stesso segnale verso altre imbarcazioni vicine, il che creerebbe un insieme di terminali mobili utili a estendere e migliorare le prestazioni del network. L’azienda si concentrerà nello sviluppo del sistema in relazione al network terrestre di ORCHESTRA e in seguito porterà il numero della sua «costellazione di satelliti» a 150-175 unità.