Ormeggiarsi lungo un fiume o un canale significa farlo sempre, salvo rare eccezioni, all’inglese e, ovviamente, con la prua contro la corrente.

Quindi si tratta di realizzare un classico ormeggio parallelo alla banchina o affiancati, come molto spesso accade, a una barca già ormeggiata.

Classico si, ma con una variante in più, la corrente. Oltre agli spazi da considerare, direzione e intensità del vento, la corrente gioca un ruolo primario. Che noi possiamo utilizzare completamente a nostro favore considerandola sostanzialmente il nostro ormeggiatore.

https://www.youtube.com/watch?v=gqEbL1yuFKo&feature=youtu.be

In questo filmato che abbiamo realizzato al rientro nella foce del fiume Tevere, possiamo vedere come la nostra barca si approssima al posto in cui deve ormeggiare, e decelera fino a quasi fermarsi con la prua che sopravanza la metà della barca su cui andrà ad affiancarsi e graduando con piccoli colpi di invertitore la marcia avanti al folle, sostanzialmente manteniamo la posizione avanzando di poco o nulla, a seconda delle necessità, traslando lateralmente.

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Per fare in modo che la corrente agisca lateralmente dando alla barca un movimento laterale, è sufficiente accostare di pochissimi gradi verso la riva.

In questo modo il flusso della corrente esercita una spinta laterale sulla mascone che se non controllato farebbe abbattere la prua. Graduando spinta avanti e folle, e l’angolazione della prua, la barca invece mantiene la sua posizione traslando lateralmente come mostriamo nel disegno.

La potenza del motore, che può, come nel caso della manovra realizzata nel video, essere messo anche in retro, va calibrata a seconda delle necessità, ossia se ci serve avanzare o fermarci.

Con questa manovra è possibile ormeggiare all’inglese anche in spazi ristretti, a patto di stringere questa alleanza con la corrente.

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