Ormeggiarsi lungo un fiume o un canale significa farlo sempre, salvo rare eccezioni, all’inglese e, ovviamente, con la prua contro la corrente.
Quindi si tratta di realizzare un classico ormeggio parallelo alla banchina o affiancati, come molto spesso accade, a una barca già ormeggiata.
Classico si, ma con una variante in più, la corrente. Oltre agli spazi da considerare, direzione e intensità del vento, la corrente gioca un ruolo primario. Che noi possiamo utilizzare completamente a nostro favore considerandola sostanzialmente il nostro ormeggiatore.
In questo filmato che abbiamo realizzato al rientro nella foce del fiume Tevere, possiamo vedere come la nostra barca si approssima al posto in cui deve ormeggiare, e decelera fino a quasi fermarsi con la prua che sopravanza la metà della barca su cui andrà ad affiancarsi e graduando con piccoli colpi di invertitore la marcia avanti al folle, sostanzialmente manteniamo la posizione avanzando di poco o nulla, a seconda delle necessità, traslando lateralmente.
Per fare in modo che la corrente agisca lateralmente dando alla barca un movimento laterale, è sufficiente accostare di pochissimi gradi verso la riva.
In questo modo il flusso della corrente esercita una spinta laterale sulla mascone che se non controllato farebbe abbattere la prua. Graduando spinta avanti e folle, e l’angolazione della prua, la barca invece mantiene la sua posizione traslando lateralmente come mostriamo nel disegno.
La potenza del motore, che può, come nel caso della manovra realizzata nel video, essere messo anche in retro, va calibrata a seconda delle necessità, ossia se ci serve avanzare o fermarci.
Con questa manovra è possibile ormeggiare all’inglese anche in spazi ristretti, a patto di stringere questa alleanza con la corrente.
Lo storico cantiere nautico britannico Sunseeker passa in mani lussemburghesi. Il fondo di investimento Faro…
Quick Group si conferma leader mondiale nel settore delle attrezzature per imbarcazioni. Sono ben tre…
Barche in Vendita si arricchisce di nuove funzioniYacht Digest, la testata del gruppo The International…
Farr Yacht Design è lo studio di progettazione di barche a vela più stimato al…
Ubi Maior Italia si presenta al Metstrade di Amsterdam con la sua linea di accessori…
Mille Miglia in Tirreno è un docufilm che descrive l'enorme quantità di bellezza che caratterizza questo…
View Comments
La "manovra" descritta in agomento è tecnicamente perfetta, tuttavia non è valida sempre e comunque. se prendiamo ad esempio un attracco o ormeggio da fare sulle sponde del Po, dove gli ormeggi paralleli alla corrente sono pochi, bisogna fare i conti con la corrente di risalita, effetto meglio noto come "mollente". Il mollente lo si incontra in corrispondenza delle anse e se un pontile d'ormeggio si trova in prossimità di uno di questi, sfruttare l'effetto della corrente a nostro favore non è sempre possibile. Inoltre esite il fattore della velocità della stessa che può variare, oltre alla sua direzione. Quindi lo schema si adatta molto bene ai fiumi con portate e velocità di corrente costanti, almeno in parte di essi, cosa rara nei fiumi italiani. Buon vento a tutti.
La manovra in questione è davvero molto utile e pratica sopratutto quando si deve ormeggiare in spazio limitato. Manovra che nei lock inglesi si fa con correnti che arrivano facilmente ai 4 nodi. Certo si può solo fare con corrente contraria, sfruttando quindi la velocità dell'acqua per ottenere la manovrabilità della barca, ed il motore, ben dosato a seconda della necessità, per rimanere fermi su posto.
se fossi da solo, come procederesti una volta accostato? potrei trovarmi in questa situazione e mi piacerebbe sapere il tuo parere. Grazie!