Palm Beach 70 : è “quasi” perfetta la nuova ammiraglia

Nata per soddisfare l’esigenza di un pubblico desideroso di uno yacht ancora più grande, il Palm Beach 70 porta l’eleganza in stile classico ad una nuova dimensione.

Disponibile anche in versione fly, la nuova imbarcazione di Palm Beach, non delude le (alte) aspettative, ma con dispiacere e sorpresa, come leggerete (sigh), non possiamo definirla perfetta: “Galeotti furon i passauomini ed il posizionamento degli oblò del ponte inferiore”

Palm Beach 70, la linea e gli esterni

Il Palm Beach 70 rispetta le tradizionali linee che propone lo storico cantiere, quelle che si ispirano alle lobster boat americane. Il nuovo 70 piedi ha infatti la prua alta, murate che vanno notevolmente ad assottigliarsi procedendo verso poppa e una tuga ben delineata che si fonde con la struttura centrale.

Noi lo abbiamo visitato nella versione dotata di Flybridge, che è attrezzato con consolle di comando davanti a tre poltrone di seduta, zona pranzo con divano ad L e, alle spalle, un mobile bar/cucina. Il Fly è molto comodo, ben rifinito e protetto da un T-top rigido. Certo, la versione classica che ne è sprovvista, presenta una linea più dinamica, a svantaggio però della possibilità di navigare e timonare all’aria aperta.

 

Il pozzetto di poppa  rimane ben riparato dalle intemperie.  La parte più a prua, composta da un divano a dritta e da un mobile bar a sinistra, sono riparate lateralmente dal prolungamento della tuga, sopra dal fly. Il tavolo da pranzo poppiero, invece, è riparato grazie ad un soft top.
A prua troviamo un secondo pozzetto/zona relax, inedito sulle versioni fly di Palm Beach.

Gli interni della nuova ammiraglia

Entrando nella dinette del Palm Beach 70 non si rimane delusi. L’area living, la cucina e la consolle di comando sono avvolti dalle caratteristiche finiture in legni pregiati, alternate a stoffe chiare, che delineano un’ambiente classico, all’insegna del buon gusto.

Quest’area, inoltre, gode di grandissima luminosità per via delle ampie finestrature posizionate su tutti i lati, che permettono alla luce di entrare nell’ambiente e di riflettersi sul lucido dei legni laccato.

Le cabine si trovano sottocoperta. A centrobarca, due grandi porte a scorrimento rivelano la cabina armatoriale, l’accesso è davvero ampio, un vero effetto sorpresa. Nella Master sono presenti anche un armadio a parete, una cassettiera integrata e un bagno ad uso esclusivo con doppio lavabo e box doccia.

Tutto sembra perfetto finché, alzando lo sguardo, non notiamo al centro della cabina il passauomo con le maniglie in plastica (un modello spesso utilizzato per imbarcazioni a vela e non certo su imbarcazioni di lusso) che risulta molto cheap e stona con il resto dell’ambiente che, invece, è lussuoso. Il passauomo del bagno della cabina armatoriale è per metà in condivisone con la Vip Cabin di prua. Capiamo forse la scelta di non riempire la tuga di possibili vie d’acqua in una barca adatta a navigare anche con cattivo tempo ma, customizzazioni a parte, una particolare stilistico simile non l’avevamo mai visto e non è certo il massimo.

Una scelta, quella di spezzare le vie di luce, che ritroviamo sugli oblò laterali. Alcuni di questi, come quello nel bagno che serve la cabina doppia di poppa, sono inframmezzati dalle paratie che dividono le stanze. Si poteva fare di meglio, soprattutto paragonandoli a particolari molto ben realizzati come i vetri del box doccia che sembrano prendere vita direttamente dal paiolato in teak fatto a mo’ di coperta (comenti compresi!).

Molto comodo il locale adibito a lavanderia, attrezzato con lavatrici e asciugatrici, accessibile dal corridoio centrale e posizionato nel lato destro dell’imbarcazione.

Il Palm beach 70 dispone inoltre di una cabina marinaio con accesso separato dal resto del ponte inferiore.

Prestazioni

La prua molto alta del Palm Beach 70, lo scafo semidislocante con una forma a V, pensato per fendere le onde, dovrebbero essere garanzia di una buona tenuta di mare e quindi di una confortevole navigazione.

Le velocità di questa imbarcazione stupiscono. Il Palm Beach 70, spinto da due motori Volvo IPS 1350, dovrebbe raggiungere una velocità massima di 38 nodi, mentre 32 nodi è la velocità di crociera. Numeri importanti, poiché riferiti ad uno scafo, appunto, semidislocante.

Conclusioni

La nuova ammiraglia di Palm Beach è un’imbarcazione da sogno che non passa certamente inosservata e le sue linee sono un classico intramontabile. Un’imbarcazione per pochi e capace di conquistare a prima vista.

Proprio per questi motivi non abbiamo potuto risparmiarle le piccole critiche che avete letto. D’altro canto quando uno yacht viene venduto ad una cifra che si aggira intorno ai 6 milioni di euro, i particolari hanno il loro peso.

Michele Dwamena

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