La pastura nel drifting al tonno

La pesca a drifting in cerca del nostro amato tonno rosso si basa fondamentalmente sulla pasturazione generalmente fatta a base di sardine, alacce e alici. Queste vengono gettate in acque intere o a pezzetti e tale lavoro (a volte noioso) può essere fatto a mano, da una persona che si dedica con costanza a questa operazione, o tramite dei pasturatori elettrici.

La scia che ne deriva, che costantemente durante la giornata esercita un forte richiamo olfattivo e visivo è, senza dubbio alcuno, il gioco forza di questa tecnica.

Pastura nel drifting
Impiegare una giusta quantità di pastura, e saperla dosare nell’arco della giornata, è un fattore determinante nel drifting

A differenza delle pasturazioni tipiche di altre discipline, in cui si prepara il più delle volte un letto di pastura sul fondo, nel drifting è la scia, lunga e continua, che è in grado di stimolare i pesci che, affamati, la risalgono fino ad arrivare nei pressi della nostra imbarcazione, zona in cui sono posizionate le esche.

Dunque, senza tanti giri di parole e carambole lessicali, possiamo dire che la pasturazione nel drifting è la cosa più importante. Se ben fatta rappresenta le fondamenta sulle quali sviluppare il nostro progetto di pesca giornaliero. Senza questo presupposto, le possibilità di abboccata di assottigliano moltissimo, divenendo praticamente casuali.

Detto ciò però, c’è da focalizzare la nostra attenzione su due fondamentali aspetti riguardanti il come pasturare, quindi, capire velocemente quale è la direzione dell’acqua, per lo meno in superficie e poi, cosa molto importante, decidere la quantità di pastura da impiegare nella nostra giornata di pesca.

Parlando di corrente, particolari accorgimenti vanno curati specialmente se si pesca all’ancora (approccio quest’ultimo sempre più diffuso tra i pescatori, agonisti compresi). In questo caso, cercheremo subito di studiare la corrente di superficie e, per meglio dire, dobbiamo intuirne la direzione e la velocità.

Per fare ciò, è bene prendere alcune sardine, intere e tagliate a pezzi e, una volta gettate in acqua ad imbarcazione ormai completamente ferma, osservarne lo spostamento, ovvero, l’affondamento e la velocità di movimento rispetto alla nostra posizione. Questo aspetto sarà molto indicativo, suggerendoci a quali profondità e a quali distanze dalla barca posizionare le varie esche filate in acqua.

 

Pasturare sì, ma quanto?

Ecoscandaglio Raymarine
Per riuscire a visualizzare i tonni che passano sotto la nostra imbarcazione è essenziale poter confidare in un ecoscandaglio di massimo livello. Nello screenshot, realizzato con a98 Raymarine (sonar integrato), vediamo diversi tonni passare ad una profondità di circa 55/60 m, su un fondale di 125m

Tutti pescatori di tonni, specie all’inizio, si pongono sempre il quesito sulla quantità di pastura da utilizzare. Purtroppo, più passano gli anni più il costo del pesce azzurro aumenta, a causa anche di una crisi economica che non vuole terminare e che ha fatto ricadere l’attenzione di tante famiglie verso pesci di valore economico più basso. Ahinoi, quando la domanda cresce sale anche il prezzo, si sa, ed è anche questa la ragione per la quale i prezzi di sardine e alici stanno aumentando e, vista la spesa da sostenere ad ogni uscita, è normale che ci si chieda quante siano le giuste casse di sarda da utilizzare durante una pescata.

Nessuno ci vieta di intraprendere una battuta di pesca anche con un paio di cassette però, come non è difficile intuire, il mare è grande ed i tonni non sono certo pesci che mangiano poco. Dunque, a mio avviso, per una buona riuscita della sessione di pesca sarà il caso di orientarsi verso l’impiego di quattro/cinque casse per una sessione di mezza giornata, per arrivare fino ad otto – dodici casse (da 5-7 Kg) per una battuta di un’intera giornata.

Come e in quanto tempo

Drifting al tonno
Il drifting è una disciplina particolarmente efficace per il tonno rosso, ma con la quale possiamo insidiare molte altre specie come tonni alletterati, lampughe, pesci spada e molti altri predatori pelagici

Possiamo effettuarla la pastura con sardine intere, alle quale con le forbici tagliamo la testa o alle quali facciamo magari un taglio sulla pancia, accorgimento quest’ultimo che evitare problemi di affondamento dovuti a bolle d’aria all’interno del corpo.

A queste alterneremo sardine tagliate a metà, oppure in tre o quattro parti (ciò dipenderà anche dalla grandezza delle sardine stesse). Una volta gettata una sardina in acqua, o dei pezzetti, aspetteremo che questa si allontani alcuni metri dalla barca per gettare in acqua altra pastura.

Se è consigliato l’utilizzo di 8/12 casse per un’intera giornata di pesca (di 8-9 ore di media), possiamo capire che ci si può orientare su circa una cassa di pastura (o qualcosa in più) per ogni ora di pesca e poter, quindi, sperare in risultati molto soddisfacenti.

 

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