Quest’estate pesco alla traina : gli artificiali

Pescare alla traina dalla barca gli artificiali

La bella stagione è oramai arrivata e gli amanti della vela e del motore incominciano a navigare. Perché durante la crociera non provare a pescare?

Con questo articolo si farà chiarezza sulle tante e colorate esche artificiali che troviamo in commercio.

A buon intenditor poche parole!

L’universo artificiale spazia su diversi modelli; ora proveremo a classificare ed analizzare le infinite varietà ed i metodi, dando un impronta significativa su come usarli in una giornata tipo e sulle prede che potremo insidiare nelle acque del mediterraneo.

Le piume (feather)

Parlando di piume possiamo dire che il semplice ciuffetto di penne di gabbiano, solitamente bianco, unito con una legatura all’amo è la primordiale esca artificiale; con il passare degli anni le penne di gabbiano sono state sostituite da soffici e variegate piume di marabou, ma vi posso assicurare l’identico risultato.

L’uso di questa esca è speciale per traina costiera di superficie. Si utilizza ad una velocità di circa tre nodi; ottima per la cattura di occhiate, sugarelli, lecce stella ed aguglie.

Quando più piume sono in traina, con il loro movimento fluttuante, simulano le sembianze di un branco di piccoli pesci. Altro impiego è l’uso come complemento nell’esche composte, oltre a colorare l’artificiale producono una stuzzicante e irresistibile turbolenza.

In commercio possiamo trovare piume già montate; l’esperienza insegna che ognuno avrà la propria ricetta segreta per il massimo risultato, a voi la scelta su colori e modelli. Una mossa vincente è di usare in abbinamento con questi stuzzicanti artificiali l’immancabile “fluorcarbon” in spezzoni minimo di due metri nei diametri compresi tra lo 0.20 fino ad arrivare allo 0.40.

Spesso nel mondo alieutico, con il nome piumetta viene confusa la meciuda, questo innovativo artificiale, altro non è che una matassina sintetica priva di amo viene impiegata nella traina di superficie per la cattura delle aguglie.

 

I pesci artificiali (minnow)

Negli ultimi periodi il mercato ha offerto diverse novità riguardo il settore pesci artificiali. Dai materiali usati che spaziano dall’onnipresente balza, alla resina epoxidica, alla fibra di carbonio. Le verniciature; realizzate per lo più al laser con colori decisi ed accattivanti che, oltre ad attirare le prede conquistano il pescatore.

La maggior parte dei minnows sono corredati di paletta anteriore; questa speciale protuberanza riesce a far affondare l’esca anche a sostenute velocità di traina senza l’ausilio di accessorie piombature.

A volte, o per un cattivo stivaggio o per essere stato abbrutito da uno bite precedente, il nostro sgargiante minnow non espleta il suo compito; un consiglio, prima di filare il tutto provate sottobordo la traettoria e ed il buon funzionamento della nostra micidiale esca.

Non per ultimo un occhio di riguardo anche alle ancorette, la ruggine è una cattiva compagna…. Logorando le parti dedite all’allamata.

Le lunghezze in commercio variano dai 3 ai 30 centimetri ed impiegati a seconda delle loro idrodinamicità dai 2 fino a 10 nodi di velocità.

 

A velocità elevate, collocando l’artificiale nelle vicinanze della turbolenza del motore, sovente tende ad uscire dall’acqua; un semplice ma efficace rimedio, interponiamo un elastico di caucciù alla lenza madre in modo di abbassare l’angolo di penetrazione del monofilo in acqua e il gioco è fatto.

Abbiamo anche la possibilità di usare i minnows nella traina di profondità per la cattura di dentici, palamite, cernie, spigole. I metodi sono moltiplici. Il più semplice è il binomio artificiale affondante (sinker) con piombi a sgancio rapido. Altro, è di usare il minnow accompagnato all’affondatore a palla di cannone (downrigger). Un metodo redditizio è l’utilizzo dell’artificiale abbinato al monel.

 

“Octopus e Squid”

Si tratta di simulacri che imitano le sembianze e il comportamento di cefalopodi (totani, seppie, calamari) di limitate dimensioni. Sono ottimi per la ricerca di predatori pelagici. Costruiti in gomma o in materiale vinilico, possono avere una molteplicità d’uso; vediamo assieme i dettagli.

Con il passare degli anni, i modelli e le tecniche di pesca sono spesso cambiate; in un primo momento si usavano semplici polpetti in gomma, dove per avere il giusto assetto di pesca nella testa dell’artificiale venivano inseriti un’ ogiva di piombo ed un singolo amo.

Seguendo da vicino le tecniche dei team d’oltreoceano, gli skipper mediterranei hanno preso spunto da loro con ottimi risultati, soprattutto abbinando esche viniliche a molteplici teste e speciali barre in titanio.

Le teste (jet), sono prodotte per lo più in resina, plastica, acciaio, cromo. La testa in materiale plastico si usa per lo più in condizioni di mare calmo o poco mosso, mentre quella metallica, dato il peso maggiore e la forma idrodinamica accentuata, si preferisce montarla quando siamo in presenza di mare formato e di vento, anche posizionata ad una discreta distanza dalla poppa. Le forme in commercio sono tantissime; ecco una selezione utile per la pesca mediterranea:

“Bubble jet” E’ una testa con un profilo pronunciato corredato di piccoli fori; rilascia nell’acqua, oltre ad un movimento sussultorio, un’attirante scia di bollicine. E’ indicata per qualsiasi predatore mediterraneo, un vero e proprio jolly. Per essere veramente funzionale deve lavorare distante dalla poppa della barca; l’unico inconveniente è che soffre nelle misure medio piccole sia il moto ondoso sia il vento.

“Jet crome” è una testa pesante realizzata in metallo progettata per la traina estrema sia in caso di mare formato che a velocità elevata di traina. Il suo impiego è consigliato nella pesca con i divergenti.

“Soft head”: Sono artificiali costruiti con testa morbida vinilica; ottimi specialmente per la cattura di rostrati. Risultano validi anche per insidiare tonni e lampughe; è buon uso abbinarli a delle strisce di pesce così, oltre ad avere il potere attrattivo visivo, hanno il potere sapido della scia. Il nostro consiglio è di lasciare questo combo in acqua il più possibile anche avendo il pesce in canna in modo di cercare uno strike multiplo grazie anche al potere attrattivo dell’esca naturale.

I TEASER

In traina con gli artificiali, la mossa da intraprendere è quella di far arrivare prima possibile i predatori in superficie e stimolarli ad abboccare alle esche. Per questo motivo si adottano richiami di superficie che col loro andamento simulano la fuga del pesce foraggio. Questo eccitatore e conosciuto in tutto il mondo col nome di “teaser” ed è usato, generalmente nei paesi d’oltreoceano, per attirare i grandi Marlin nella scia della barca. Nel mediterraneo Il teaser è impiegato per la ricerca di tunnidi, lampughe ed aguglie imperiali. Il mercato mondiale propone teaser di varie forme e grandezze, ma dai nostri test possiamo asserire che per i mari nostrani i più funzionali sono due:

 

“Chain”: sono costruiti con una serie di esche di superficie come octopus o squid e collegati in serie su un robusto terminale di nylon a circa 30 centimetri di distanza l’uno dall’altro. Solitamente sono posizionati ai lati estremi della poppa simulando così un branco di pesce foraggio in fuga. Questo tipo di teaser non è armato, per essere funzionale, deve avere schierato nelle vicinanze le esche. A quel che si pensi, sono un’ottima risorsa perfino per i minnows che usualmente sono sistemati in prossimità della scia dei motori. A volte, tramite un moschettone si usa schierarlo sulla canna abbinato ad un esca armata ma essendo un prolungamento dobbiamo fare molta attenzione nella fase di recupero.

“Bird”: sono dei richiami da inserire a monte dell’esca; i più conosciuti hanno la forma stilizzata tipica di un aereoplano e realizzati in balza o materiale epoxidico. Questi speciali artificiali hanno il requisito di nuotare in superficie e di produrre un’infinità di salti e schizzi vera e propria somiglianza di un pesce in fuga. Spesso, in presenza di vento ed onda, adottando questo sistema di richiamo, si riesce a dare la giusta traiettoria alle esche senza compromettere l’azione di pesca. Sono catturanti solo se abbinati a delle esche armate. Ci sono più misure in commercio in modo di soddisfare ogni esigenza.

Maurizio Pastacaldi

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