La pesca alla Leccia
Questa descrizione credo che sia chiara per intuire che al fine della ferrata, l’unico amo importante è l’amo trainante, ovvero, quello che posizioneremo all’altezza della bocca.
Proprio a tale scopo, vi consiglio se state facendo una pesca mirata, di innescare i vostri pesci esca con un unico amo che, tra le altre cose, comprometterà appena il nuoto dell’esca che avrà, quindi, una presentazione molto più naturale.
Gli ami vanno usati di dimensioni generose e, a seconda della grandezza dell’esca, da impiegare tra il 5/0 e l’8/0 (numerazione da analizzare anche in base alla marca).
L’amo deve essere tale da uscire bene dal profilo dell’esca in modo che riesca a trovare con facilità le carni del pesce in fase di ferrata. In caso di ami troppo piccoli, potrebbe verificarsi un “effetto ombra” da parte dell’esca che vanificherà la nostra ferrata.
L’innesco che io preferisco, nella pesca alla traina mirata alla leccia, è senza dubbio l’innesco Catalina.
Poiché l’attacco della leccia può avvenire in pochi attimi ma anche in alcune decine di “lunghissimi” secondi, è sempre consigliabile lasciare la frizione del mulinello al limite dello slittamento in modo che il pesce non avverta strane trazioni. Solo appena la leccia avrà ingoiato bene l’esca avremo la possibilità di ferrare il pesce con sicurezza. Spesso capita che la fuga del pesce ci induca a ferrare troppo velocemente, per questo, è importante scegliere bene i tempi, e un volta che la leccia parte decisa contare alcuni secondi prima di ferrare con molta potenza tre o quattro volte consecutive.
Se l’attacco dovesse andare a vuoto, mantenete la calma, spesso la leccia torna sull’esca più volte e potremo riuscire a ferrarla magari al secondo o terzo attacco.
Gli orari migliori per la pesca delle grosse lecce sono generalmente quelli che vanno dalla tarda mattinata al primo pomeriggio. Qualche attacco, però, può avvenire anche all’alba o sull’imbrunire.
Qualche ultima parola a mio avviso va spesa sul combattimento. La leccia è un grosso pelagico e, come tale, non manca di forza specie nelle prime fughe che possono essere violente.
Poiché il pesce si combatte spesso in acque basse, in zone molto frequentate da altre imbarcazione nei periodi estivi, occhio a non cedere troppa lenza in maniera inutile aumentando il rischi che qualche barca che passa al nostro fianco vada a recidere con le eliche il nostro filo!
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