Questo metodo d’affondamento non è da noi preferito ma per onor di cronaca è bene dargli il giusto spazio. Il monel è indicato sia per la pesca con gli artificiali sia col “vivo”. Il monel è un filamento armonico di diametro regolare ottenuto da una speciale lavorazione di nikel, cadmio e rame dove le caratteristiche principali che lo esaltano rispetto agli altri fili di acciaio in commercio, sono la sua morbidezza, un alto peso specifico e una bassa resistenza idrodinamica.
Data la scoperta e la sua produzione nei paesi anglosassoni, viene commercializzato in bobine da 100 yard (circa 90 metri) collegate, in modo di poterne acquistare la lunghezza appropriata all’uso personale.
Il monel ha la qualità di aver un’immersione regolare in traina anche a velocità sostenute al punto di non essere influenzato sia dalla corrente sia da condizioni meteomarine avverse, dando così una continuità ed una costanza all’esca in pesca.
Altra peculiarità da non sottovalutare, è la quasi impercettibilità del piombo in fase di traina; dato il sottile diametro e la posizione dell’esca più bassa rispetto al piombo, con questo metodo si riesce ad ingannare anche il pesce più diffidente. Ora vediamo alcune indicazioni per meglio mettere in pesca la nostra attrezzatura.
La prima cosa da comprendere è che per arrivare in profondità, dovremo calare decine e decine di metri di filamento in mare; questo comporta ad avere in dotazione un capiente e potente mulinello. Avendo tanta lenza metallica in bando, bisogna ricordarsi di non pescare in irte cigliate, piccoli sommi e zone affollate perché le manovre azzardate non sono compatibili con questo tipo di pesca e credete è molto facile incagliare e soprattutto ingarbugliarsi con i pescatori nelle vicinanze.
Il monel produce, a contatto della salsedine, delle lesive correnti galvaniche al punto di rovinare l’efficienza e la robustezza del nostro rotante; il suggerimento è di proteggere la bobina con del materiale isolante. Ultima esortazione: indossare sempre un robusto paio di guanti da lavoro mentre si cala l’esca in mare.
Secondo riscontri fatti possiamo asserire che: in assetto costante, ad una velocità intorno ai 2 nodi, calando circa 60 metri di filamento da libbre si possono raggiungere i 10 metri di profondità. Con 100 metri arriviamo all’incirca a 15 metri e con 180 metri calati in pratica 200 yard, riusciamo a passare i 25 metri di profondità. Il monel è utilizzabile sia con esche artificiali sia vive…