Le specie di muggine presenti nel mediterraneo sono circa una mezza dozzina; comunque non è certamente il nostro intento approfondire la cosa ma unicamente dare una visione generale e di conseguenza capire l’approvvigionamento in minor tempo possibile e l’uso come esca viva.
Ordine: perciformi
Famiglia: mugilidi
Genere: mugil cephalus.
Il mugil cephalus presenta un corpo robusto e slanciato di forma tubolare ed appiattito verso la coda. La testa è grossa e squadrata; le pinne sono corte e spinose mentre la caudale è squadrata e massiccia. Il colore cambia a seconda di dove soggiorna comunque il dorso è solitamente grigio scuro con speciali striature mentre i fianchi sono bianchi argentei.
Solitamente vive come gregario in tutti gli ambienti acquatici anche se preferisce le foci dei fiumi, le acque salmastre e le acque all’interno dei porti. Abbiamo saputo di catture di esemplari record di oltre sei chilogrammi di peso. Il muggine gradisce molto i vari tipi di pasture dove le componenti primarie sono formaggio e sardina sotto una base di pane.
Quindi, grazie a questa scia sapida potremo insidiare i nostri pesci con diverse astuzie; con la canna e il mulinello è certamente la più diffusa ma le più redditizie sono la bilancia ed il “cast net” in poche parole il rezzaglio.
Ha un ottima vitalità anche se conservato in cattività. Per quanto riguarda il suo impiego come esca; di solito si usano pesci da un peso massimo di 500 grammi dove sarà innescato con il solito terminale a due ami, il trainante centralmente nella bocca e l’amo ferrante nel foro anale. E’ un’esca molto gradita alle Lecce, ai Serra alle ricciole e alle spigole.
Essendo un pesce molto tenace anche in questo caso dovremo dare il tempo necessario al predatore di deglutire l’esca prima di effettuare la ferrata. La miglior posizione è far pescare il muggine a mezz’acqua ad una velocità massima di un nodo e mezzo.