Si chiama Lagocephalus il pesce palla mortale del Mediterraneo
Volgarmente è conosciuto come “pesce palla maculato” ma il suo nome scientifico è Lagocephalus. Ed è pericolosissimo. La sua pelle e le sue interiora contengono infatti una tossina, la tetradossina TTX, che può causare la morte per paralisi muscolare, complicanze respiratorie e arresto del sistema circolatorio.
A dare l’allarme è la onlus internazionale Oceanus, nata per proteggere e monitorare la vita nel mare e del mare, che lancia un appello molto deciso: “In caso peschiate questo pesce o altre specie insolite non provate a mangiarle e informate la Capitaneria di Porto”.
Il Lagocephalus è una specie aliena che proviene dal Mar Rosso. Le sue prime apparizioni risalgono al 2003 in Grecia ma purtroppo si è molto bene ambientato e i primi segnali di diffusione si stanno già registrando. Un pericolo concreto è proprio quello di un suo ambientamento in tutto il Mediterraneo e non solo nelle acque dell’Egeo.
La sua lunghezza va dai 2 ai 60 centimetri ma raramente può arrivare al metro di lunghezza e pesare fino a 7 chili. Non ha scaglie e la parte superiore del corpo è di colore olivaceo – verde – brunastro caratterizzata da molti punti neri o marroni.
Il ventre è piatto e bianco ed il lagocephalus può gonfiarlo come un pallone.
La sua caratteristica principale è rappresentata dai quattro denti, due sulla mandibola e due sulla mascella, unita a quella degli occhi molto grandi con Iride argentea.
Di solito vive in acque non molto profonde, fra i 15 e i 50 metri e solo raramente si spinge a profondità maggiori fino a toccare i 100 metri. Vive su fondali rocciosi, scogliere e pareti rocciose verticali. Le sue caratteristiche lo rendono riconoscibile ma nel dubbio, se si dovesse pescare una specie simile a quella descritta, la Onlus Oceanus raccomanda di non mangiarne le carni e di allertare la capitaneria indicando con la massima precisione possibile il luogo in cui il pesce è stato pescato.