Tughe vetrate, finestrature sempre più grandi. La luce naturale a bordo è una delle cose più richieste dagli armatori. E se l’armatore è poi quello di un superyacht la richiesta… va rispettata.
Negli ultimi 20 anni l’uso del vetro a bordo ha fatto passi da gigante, già a inizio degli anni novanta aveva stupito Eco (oggi Enigma), yacht di 73 metri realizzato da Blohm & Voss, dove l’uso del vetro convesso, con vere e proprie “bombature trasparenti”, era una “prima volta”. Ma anche barche a vela come Ghost (37 metri costruito da Vitters nel 2005 e progettato da Luca Brenta e Lorenzo Argento) hanno segnato il passo con la loro tuga vetrata.
Il vetro è la nuova tendenza sui superyacht di oggi e forse lo diventerà anche sulle barche “normali” di domani.
Una tendenza che va di pari passo con la ricerca e lo sviluppo. Negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti enormi, le applicazioni di questo materiale così versatile oggi sono infinite.
Philippe Briand, uno dei più prolifici yacht designer dei nostri giorni, segue da sempre e con estrema attenzione questo sviluppo, “passo molto tempo insieme a produttori di vetro – spiega Briand -, è importante che siano molto chiare le caratteristiche che deve avere il vetro a bordo di uno yacht. E questo dialogo continuo mi permette di essere sempre aggiornato“.
Briand è più che convinto che gli yacht del futuro saranno sempre più “vetrati” e i suoi concept lo dimostrano (vedi rendering qui sotto). Sarà difficile rinunciare alla flessibilità estetica e alle forme futuristiche che questo materiale può assicurare.
Con il vetro si riesce a portare “dentro” la barca la bellezza degli esterni, aggiungendo una nuova dimensione a bordo.
Gli armatori di Briand sono molto decisi: vogliono yacht più luminosi, vogliono yacht dove interno ed esterno siano in connessione tra loro. Inevitabile dunque l’uso sempre maggiore del vetro.
Ma quali vetri garantiscono un uso sicuro a bordo? Sono vetri formati da due o più strati di vetro temperato chimicamente. Vetro che è stato approvato da entrambe Register e ABS di Lloyd, e accettato da tutte le principali società di classificazione.
Visto che superfici sempre più ampie possono ora essere costruite in vetro, il team di Philippe Briand sta esplorando l’uso di vetro di sicurezza abbinato alla tecnologia dei sensori multifunzione, che consente la diagnosi precoce di eventuali danni. Sensori integrati misurano costantemente lo stato del materiale e le informazioni vengono trasferite verso i sistemi di gestione e di allarme.
C’è poi un’altra tecnologia che probabilmente avrà grande successo a bordo: schiacciando un bottone è possibile trasformare il vetro da lucido a opaco, questo significa dare estrema versatilità agli ambienti che possono diventare spazi privati o meno in base “all’occorrenza”.
Nella gallery una serie di rendering e progetti di Philippe Briand che hanno come protagonista il vetro
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