Sarà attivo entro ottobre 2023 il nuovo grande Polo della nautica a Ravenna, che si occuperà della produzione di catamarani direttamente sul mare proprio nelle mitologiche terre di Gardini. L’accordo – che prevede la cessione in diritto di superficie di un’area di circa 28 mila metri quadri dalla Sapir alla neocostituita società Polo Nautico Ravenna – è stato siglato lo scorso 21 febbraio nella sede dell’Autorità di sistema portuale della località bizantina, alla presenza del presidente Daniele Rossi.
La Polo Nautico Ravenna si occuperà di produrre imbarcazioni da diporto per prestigiosi brand nazionali e internazionali, tra cui Ice Yachts e Dufour, con la supervisione dell’ingegnere Marco Malgara, nominato presidente del consiglio di amministrazione della società. L’operazione prevede anche il coinvolgimento della Corset, azienda specializzata nel settore diportistico di proprietà di Paolo Francia, ora anche amministratore delegato della Polo Nautico Ravenna. Un’unione di forze che strizza l’occhio non solo a tutti i cantieri nautici che già operano lungo il nostro versante adriatico, ma anche all’Europa dell’Est, a partire dalla vicina Croazia.
«Abbiamo unito le forze con altre importanti compagini del mondo della nautica per realizzare questo grande progetto che finalmente risolverà la carenza di spazio fronte mare per la produzione di catamarani», spiega Malgara a Tuttobarche. «Attualmente produciamo i catamarani più grandi d’Italia in un capannone sul Po da cui li portiamo in mare, ma per circa cinque mesi all’anno siamo impossibilitati a trasportarli in Adriatico per le note ragioni ambientali. Grazie alla nascita del Polo della Nautica Ravenna, invece, potremo costruire più catamarani per rispondere al mercato in crescita, e soprattutto lo faremo direttamente sul mare».
Non a caso, l’amministratore delegato Francia parla di «un progetto di “nautica a chilometro zero“, che se sarà gestito in modo armonico e adeguatamente sostenuto dal pubblico, porterà nel medio termine posti di lavoro e prestigio alla città di Ravenna e all’Emilia-Romagna, dove sono da sempre presenti brand di importanza internazionale che oggi non hanno oggi la possibilità di costruire sull’acqua in modo efficace, riducendo al minimo l’impatto ambientale grazie alla limitazione di trasporti e apporti energetici».
Il diritto di superficie sui 28 mila metri quadri ceduto da Sapir riguarda un’area situata in Penisola Trattaroli, che si affaccia sul bacino portuale della Piallassa Piomboni (nella foto in apertura dell’articolo). Il titolo superficiario del Polo Nautico Ravenna avrà una durata di trent’anni e l’accordo prevede anche la realizzazione, sul lato opposto, di un innovativo terminal container.
L’operazione è stata totalmente appoggiata dalle istituzioni sia comunali che regionali, come dimostra anche la firma dell’accordo tenutasi nella sede dell’Autorità portuale (nella foto a fianco), in quanto si tratta di un progetto strategico per l’intera regione emiliano-romagnola. A questo proposito, sottolinea infatti il presidente dell’Adsp Daniele Rossi, «la vicinanza all’acqua e i collegamenti con strade e ferrovie rendono le aree del porto di Ravenna strategiche dal punto di vista logistico. Auspichiamo che altre realtà operanti nel settore della cantieristica navale si aggiungano al tessuto imprenditoriale locale, consolidando la tradizione del distretto della nautica nel porto».
Così Malgara anticipa le tempistiche programmate: «La Sapir, attuale licenziataria dell’area, dovrà consegnarcela entro la fine del 2022 pronta per essere edificata. Prevediamo di avviare la costruzione dei capannoni già all’inizio del nuovo anno, in modo da essere operativi con parte della produzione già a ottobre 2023».
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