Fira (Santorini)

Dato per scontato che sappiate che visitare Santorini in barca è un’operazione che richiede un notevole quantitativo di pazienza, spirito di sopportazione (a causa dei turisti che spuntano ovunque) e adattabilità (per via degli ormeggi spesso “fantasiosi” a cui si è costretti), ci sentiamo di consigliare una visita anche veloce alla città di Fira, il capoluogo dell’isola (spesso chiamata anche con lo stesso nome, Santorini).

Un’opzione percorribile è sicuramente quella di ormeggiare al marina di Vlichada, noleggiare una macchina e visitare la città nell’ambito di un giro completo dell’isola; l’altra opzione, più complicata ma in un certo qual modo anche più affascinante, è quella di arrivarci direttamente in barca, a Fira, e provare a cercare posto lungo la banchina che costituisce il “porto” della cittadina (che in realtà uno scalo vero e proprio ce l’ha, ma è esclusivamente dedicato ai traghetti passeggeri).

Come detto, armatevi di pazienza: Fira si trova in una location spettacolare, a picco sul mare e sulla caldera allagata, è una specie di splendido balcone da cui ammirare lo spettacolo naturale che è Santorini in questa zona, col vulcane, le isole di recente emersione, le scure scogliere a strapiombo punteggiate di case bianchissime. Di fronte a Fira il traffico è notevole, le grandi navi da crociera, inoltre, spesso si fermano all’ancora proprio qui davanti, rendendo il tutto un pò più complicato e… affollato.

Il secondo elemento con cui fare i conti infatti è la folla: i turisti a Santorini sono semplicemente… troppi, durante tutta la bella stagione. Se volete avere qualche chance di trovare posto e di potervi godere la visita di Fira, scegliete la primavera o da settembre in poi. E se riuscite a trovare posto, non perdetevi lo spettacolo che la cittadina offre, a partire dalla salita a dorso di mulo per la lunga scalinata che dal mare porta all’abitato sovrastante.

Fira, distrutta quasi completamente dal terremoto del 1956, è stata ricostruita quasi uguale all’originale; troverete le case bianche, le chiese con la cupola blu, le architetture cicladiche. Troverete turisti in ogni dove, confusione e rumore, ma ciononostante vale la pena di farci un salto. In città trovate il museo archeologico e quello preistorico, con interessanti reperti provenienti dagli scavi di Akrotiri. Da visitare, se avete tempo, anche l’antica Thira (Fira), un sito archeologico di straordinaria bellezza, con mosaici e graffiti splendidamente conservati, situata a 400 metri s.l.m. sul Mesa Vouno, a poca distanza da Fira (e I panorami da qui, sono spettacolari).

Tutto ciò ovviamente… se trovate posto a Fira! Arrivarci non è un problema; la navigazione nei pressi del cratere e delle isole di recente emersione è molto affascinante, attenzione al traffico però, che si intensifica vicino alla città, davanti alla quale si trasforma in un via-vai da pieno centro cittadino all’ora di punta. C’è da segnalare inoltre che il ridosso offerto non è granche: si è riparati dai venti da nord e nord-est, mentre si soffre con venti da tutti gli altri quadranti. Un po’ di corrente è da considerare sempre presente. Si aggiunga a ciò il notevole moto ondoso generato da traghetti e navi sempre in transito.

Il “porto” di Fira consiste in realtà solo di una banchina, ricavata nella scogliera. La parte riparata da un frangiflutti è riservata alle imbarcazione che fanno servizio turistico. Le imbarcazioni da diporto in visita ormeggiano sulla parte di destra; ci si potrebbe ormeggiare direttamente alla banchina (di poppa), ma il fondale è molto profondo e spesso non si riesce a dar fondo all’ancora di prua, dunque la soluzione più praticata è assicurare la prua a una delle boe presenti e tirare le cime di ormeggio di poppa in banchina. Il rovescio della medaglia è che se una barca vuole andarsene prima di voi, siccome le boe son poche e ci si ormeggia tutti alle stesse, bisogna salpare, farla uscire e ri-ormeggiare.
In banchina si trova solo acqua. Profondità ottime vicino alla banchina (circa 5 metri).

Enrico Gusella

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