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Zante

Zante è l’ultima delle isole Ionie, nel senso della più meridionale, la meno nota, forse, alle cronache “mondane” ma non per questo poco battuta dai flussi del turismo. Tra le isole dell’arcipelago è quella che offre più possibilità di trovare un buon ancoraggio o un posto nell’unico porto disponibile sull’isola (quello di Zante, appunto). Sicuramente, poi, offre gli spettacoli naturali più belli di questa zona di mare.

Nota a noi italiani principalmente per il sonetto che il poeta Ugo Foscolo le dedicò (A Zacinto, una celebrazione della storia e della bellezza della sua isola natale), Zante è un luogo carico di mitologia e suggestioni. La mitologia narra che fu scoperta da Zacinto, figlio di Dardano, e che successivamente fece parte del regno di Ulisse (Odisseo); la storia ci dice che nei secoli subì una lunga dominazione ottomana e poi veneziana, passò poi nelle mani di francesi e inglesi fino a giungere alla tanto agognata indipendenza.
Non rimane molta traccia di questa travagliata storia poiché il devastante terremoto del 1953 ha distrutto buona parte dell’isola. Che è stata però ricostruita ed oggi è una delle mete preferite del turismo estivo in Grecia.

Merito della natura, innanzitutto. Zante conta alcune delle spiagge più belle della Grecia, prima fra tutte quella del relitto, accessibile solo via mare, un piccolo paradiso in terra, una spiaggia bianchissima stretta tr ade scogliere e bagnata da un mare turchese.
Zante è anche l‘isola delle tartarughe (Caretta Caretta), che in estate depongono le uova sulle bianchissime spiagge del golfo di Laganas, a sud, dove si trova il parco nazionale marino che mira anche alla loro tutela e protezione. A nord vive e si riproduce anche la foca monaca.

Sulla costa nord-ovest dell’isola, invece, si trovano le grotte blu, rinomate per lo spettacolo che offrono e visitabili anche con imbarcazione propria. Si può ancorare in prossimità e godersele a nuoto, o con il tender.
Non manca la vita mondana su Zante: Laganas, paesino di medie dimensioni, è diventato negli anni il punto di riferimento per il divertimento notturno, una “piccola Las Vegas”, come la definiscono alcuni, ricca di locali, night, ristoranti e orientata soprattutto al turismo giovanile.

Giungere a Zacinto via mare non presenta difficoltà di sorta. Facilmente raggiungibile sia dalla penisola del Peloponneso sia da Cefalonia e Itaca, molto vicine, non riserva insidie o pericoli a chi si avvicina.
L’unico porto dell’isola si trova nel capoluogo Zante, sulla costa est dell’isola. Offre un ottimo ridosso dai venti di nord-ovest ma se il vento spira forte da sud, una fastidiosa corrente entra anche in porto.

Il porto ospita principalmente traghetti e battelli; è, o forse sarebbe meglio dire… era, in costruzione un marina proprio a sud del porto, ma come spesso accade in Grecia tutto si è fermato, il marina è incompleto e non si sa quando e se verrà ultimato.
Ad ogni modo il porto di Zante offre un discreto numero di posti barca e i servizi essenziali.

Entrare in porto non rappresenta un problema. Fare solo attenzione agli scogli a est dell’ingresso, poco distanti, segnalati comunque da una boa. All’interno, le profondità non sono entusiasmanti: al centro siamo sui 6-7 metri ma vicino al molo occidentale (il posto per le imbarcazioni da diporto) e al frangiflutti (la seconda scelta, ma spesso si viene dirottati lì) la profondità scende anche sotto il metro. Prestare attenzione in particolar modo a rocce prominenti che spuntano dal frangiflutti.

I posti barca si trovano lungo il molo di ovest, una riva banchinata proprio sul lungo mare della città, e all’interno del frangiflutti nella sua parte nord. Zante non è un paesino tranquillo… va da sé che, se pensate di riposare, dovreste evitare se possibile di ormeggiare sul lungomare. La vita notturna è allegra, potreste essere tenuti in piedi fino a notte inoltrata.
Attenzione anche alla sicurezza: non pochi i casi di furti sulle imbarcazioni.

La polizia portuale si trova sul molo nord, vicino al terminal traghetti,recatevi lì per informazioni sulla (eventuale) tassa di soggiorno. In banchina trovate anche acqua, elettricità e possibilità di rifornimento carburante, anche se alcuni diportisti hanno segnalato che le colonnine non erano funzionanti. Ci sono dei servizi igienici, modesti, le docce non sono funzionanti.
La taverna in fondo al molo provvede a offrire servizi igienici e docce, chiedere informazioni in loco.

Vediamo ora le alternative a una sosta in porto nella rumorosa Zante. Proseguendo verso sud, la baia di Lagana sarebbe un ottimo ancoraggio ma in estate potrebbe non essere possibile fermarsi a causa, come detto prima, del fatto che le tartarughe depongono le loro uova sulle spiagge della baia. Si fa dunque rotta verso Keri, poco più a sud, che offre delle bellissime grotte e un ottimo ridosso dai venti prevalnti (nord e nord-ovest; solo discreto da quelli da sud e est). Ci si può ormeggiare all’interno o all’esterno del molo di pietra, in fondale di 2-4 metri di profondità. Alcune buon taverne sul lungomare, nulla più.

Sulla costa occidentale dell’isola c’è Ormos Vroma, una stretta e lunga baia naturale che offre buon riparo dai venti prevalenti ma pessimo ridosso in caso di venti da sud (in questo caso l’ancora non terrà, probabilmente, meglio evitare). Il fondo però non è buono, l’ancora fa fatica a prendere, il consiglio è quello di avvicinarsi a una delle due spiaggette caraibiche al fondo della baia e portare delle cime a terra.

Poco più a nord si trova la baia del relitto. Aperta a nord-ovest, quindi non sempre una scelta furba. Al di là dello spettacolo naturale che offre, dalle 10 alle 16 il via vai di taxi-boat è continuo: non è propriamente un luogo indicato per una sosta tranquilla, ma con vento assente e a fine pomeriggio, ci si può pensare.

Concludiamo la panoramica con Agios Nikolaos, a nord-est, dove c’è posto per 10-12 barche lungo la banchina ai piedi del paesino: si paga una tassa di soggiorno quasi simbolica (sui 10-15 euro) e ci sono acqua, elettricità e wi-fi, gentilmente offerti dal gestore della taverna La Storia che si trova sul lungomare.
Se non c’è posto in banchina potete ancorare vicino all’isolotto, profondità 5-10 metri e fondo mediocre per la tenuta. Occhio agli scogli a nord dell’isolotto.

Enrico Gusella

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Enrico Gusella

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