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I. S. Antioco/Calasetta – Porto Commerciale

Il porto commerciale di Calasetta è protetto da un molo di sopraflutto a gomito lungo circa 300 m e da un pontile di sottoflutto lungo 160 m. Ci sono bassi fondali alla radice della banchina “B”. Inoltre fare attenzione alla Secca del Francese (2,9) m a Nord del porto segnalata da meda cardinale dipinta di giallo e nero. Vi è possibilità di ormeggio in banchina per solo transito alla banchina “B”.

L’isola di sant’Antioco é situata nella punta sud ovest della Sardegna, tra il Capo Teulada a Sud, e la spettacolare Costa Verde a Nord. La si raggiunge in circa a un’ora di macchina da Cagliari. Sant’Antioco é collegata alla Sardegna attraverso un istmo e un ponte romano, che permettono veloci comunicazioni.

L’isola conserva una rara bellezza ancora tutta da scoprire, con una ricca flora e fauna. Il terreno è roccioso con scogliere vulcaniche che si aprono in grotte e spiagge bianche d’acqua cristallina.

Il Comune occupa la zona a Nord-Ovest dell’Isola di Sant’Antioco, il lato occidentale di essa è composto da colline basse con coste a falesie, invece il lato orientale è basso con profondità minime all’interno del golfo, che è situato tra l’isola e la Sardegna. Il lato occidentale si caratterizza per spiagge lunghe anche se poco numerose, tra esse quelle che sono esposte a maestrale subiscono in inverno mareggiate importanti.

Nel territorio di Calasetta sono presenti testimonianze di antiche civiltà: insediamenti pre-nuragici, nuragici, fenici, punici e romani. Il più antico documento sulla zona, il Compasso da Navegare, dell’VIII secolo, indica la cala dove il paese sorge col nome di Porto Barla.

In una relazione spagnola del 1737 si menziona Calaseda e in un documento del 1754 vengono nominati con Calasera la costa interessata e con Cala di Seta il suo entroterra. La storia del paese ha inizio nella seconda metà del ‘700 col programma di ripopolamento della parte settentrionale dell’isola di S.Antioco sancito dal governo Sabaudo. Nel 1769 un gruppo di tabarchini, cioè di pegliesi e liguri che da generazioni vivevano nell’isolotto di Tabarca, presso Tunisi, chiese al governo sabaudo di potersi trasferire nell’isola di S.Antioco. Nel 1773 fu accolta la richiesta di alcune famiglie piemontesi di trasferirsi nel nuovo centro. Ad esse si devono le piantagioni di vigneti, una delle principali risorse economiche del paese. Il 14 gennaio 1793 la comunità calasettana subì l’occupazione dei francesi stanziatisi nell’isola di S.Pietro l’8 gennaio. Tale occupazione fu pacifica, e vi pose fine, il 23 maggio, l’arrivo della flotta spagnola. Cessata l’infeudazione e diventato comune del Regno, Calasetta entrò a far parte del circondario di Iglesias. Si colloca nel 1839 la costruzione della chiesa parrocchiale intitolata a S.Maurizio e nell’ultimo decennio dell’800, o nel primo del ‘900, l’edificazione del Palazzo Comunale nella piazza principale.

Enrico Gusella

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