Previsioni meteo: come leggere i fenomeni naturali in mare

Previsioni meteo: ecco come interpretare i fenomeni naturali quando siamo in navigazione

Negli anni diventa un’abitudine, una specie di riflesso condizionato che ci porta, anche in città, a guardare in su, a cercare fra una nube e un odore il segno di qualcosa che sta per cambiare.

E forse oggi, avendo a disposizione tutto quello che ci serve per avere una previsione meteo stando comodamente seduti a casa, capire il tempo, interpretarne i segnali, appartiene ai grandi territori del piacere e non agli spazi recintati di una necessità.

Anche se, soprattutto in uno scenario come quello del Mediterraneo, dove le variabili meteo sono innumerevoli, confrontare quello che ci dicono il naso e gli occhi, con quello che abbiamo letto, può fornire quel qualcosa in più per fare la scelta giusta, e quindi avere previsioni meteo in grado di anticipare l’avvento di probabili fenomeni naturali durante la navigazione.

Le manifestazioni naturali che veicolano informazioni sono davvero tante e sotto gli occhi di tutti. Nubi, umidità, trasparenza dell’aria, movimenti del mare in porto, compongono un linguaggio che si tramanda da sempre. Basta ascoltare.

Il nostro dialogo con la natura può iniziare già in porto, ben prima di salpare. Se siamo all’ormeggio in una zona non soggetta a forti escursioni di marea, possiamo osservare cosa accade al livello dell’acqua in porto. Se notiamo un aumento significativo, è segno che il vento sta soffiando dal mare e che il moto ondoso è quindi in aumento. Viceversa, se il livello dell’acqua diminuisce, questo significa che il vento è da terra e una navigazione sotto costa sarà in acque calme.

E sempre nelle acque calme di un porto o ridossate di una rada, la notte è quella che letteralmente porta consiglio. In estate, quando la coperta si punteggia dei milioni di goccioline di umidità, ci sta dicendo che è tutto regolare, le condizioni del tempo buono non stanno cambiando e domani sarà una bella giornata. Ma se ci stiamo godendo una serata insolitamente secca, con pozzetto perfettamente asciutto, sarà il caso di approfondire: qualcosa sta cambiando, quanto meno, se siamo vicini a rilievi, come ad esempio in Liguria, un vento di caduta dai monti si sta instaurando.

La notte, manco a dirlo, è il momento giusto per guardare il cielo. Prendiamoci qualche secondo fra un sospiro e l’altro per essere un tantino più analitici e osserviamo le stelle: se le vediamo brillare in modo particolare, e non ci siamo appena innamorati, vuol dire che l’aria è più trasparente del solito a causa di venti forti in quota e che probabilmente rinforzeranno anche a livello del mare.

Se la serata poi si protrae piacevolmente, uno sguardo alla luna può dirci molto sul giorno che deve venire. Quell’alone che la circonda ha ispirato proverbi in tutte le lingue e dialetti: “La luna con l’anello non porta tempo bello”, oppure , “ Halo around the sun or moon, rain or snow soon”.

Detti popolari, forgiati dall’esperienza, soprattutto nei campi, ma che indicano un fenomeno preciso, la presenza di cirrostrati che creano l’effetto ottico. E siccome i cirrostrati sono spesso associati all’aumento dell’umidità, molto probabilmente la luna e il suo alone ci stanno avvertendo dell’arrivo di un fronte caldo e quindi di pioggia nel giro di poche ore.

Le previsioni meteo dipendono da fenomeni naturali come le brezze, la cui regolarità in estate, o la loro brusca interruzione, sono un’altra fonte di informazioni. L’aria calda che sale e che lascia posto a quella più fredda è una sorta di gioco fra terra e mare che se non viene turbato da qualche imprevisto si presenta con estrema regolarità: di notte abbiamo brezza da terra verso il mare, di giorno dal mare verso terra.  A meno che qualcosa non interferisca. Una forte intensificazone delle brezze, come una cessazione brusca, ci segnalano qualche anomalia che ci deve far dare una controllata al web per verificare cosa stia mutando.

Anche un improvviso cambio di direzione del vento e della sua temperatura ci deve allertare. Può essere indicativo di fenomeni diversi, che possiamo interpretare associandolo alla osservazione delle nubi per i fenomeni più locali come i temporali. Oppure, come accade in Adriatico soprattutto in estate, un brusco calo della temperatura ci dice che sta arrivando Bora, e se verso nord-est vediamo anche una bella striscia nera dipinta sull’orizzonte, si tratta di bora scura, cattiva e piena di pioggia.

Altra situazione che deve accendere i nostri sensi è quella in cui il vento, dopo avere soffiato fresco, abbonaccia e inizia a saltellare da un quadrante all’altro. E’ molto facile chi si sia vicinissimi al centro di una depressione e che da lì a breve il vento rinforzerà nuovamente.

Le nubi si formano, corrono, si dissolvono, cambiano forma. Affascinanti proprio per questo loro carattere così volitivo, non c’è bisogno di saperle classificare a seconda di altitudine, forma e composizione. Si può semplicemente osservarle e registrare cosa accade nelle ore successive.

Quando si naviga lungo costa in estate ad esempio, è facile vedere come si addensino bianchi cumuli frutto della condensazione dell’aria calda che sale. E’ una situazione di tempo buono ma teniamole d’occhio, soprattutto dopo un lungo periodo di temperature alte.

Se iniziano a svilupparsi verso l’alto e ad assumere la tipica forma ad incudine, stanno diventando cumuli nembi. L’aria che avvertiremo a livello del mare viaggerà verso di loro ad alimentarle, poi, dopo una breve bonaccia, invertirà la direzione. Il temporale si manifesterà con la sua potenza, con raffiche, pioggia, qualche fulmine.

Se invece notiamo nubi di forma ovale, soprattutto sottovento ai rilievi, possiamo essere abbastanza sicuri che in quei paraggi ci sia vento forte e che sia probabile che arrivi al livello del mare.

Cielo a pecorelle, pioggia a catinelle. Possiamo ancora affidarci ai proverbi per decifrare il messaggio dei cirrocumuli, quelle nubi alte che si presentano in grandi banchi con piccoli sprazzi di cielo visibile come se fossero appunto un gregge. Ci stanno dicendo che ci sono venti umidi in quota, e che una perturbazione, anche se ancora lontana, sta arrivando.

Lo stesso messaggio dei cirrostrati, quelli che di notte creano l’alone intorno alla luna e di giorno intorno al sole. Anche in questo caso, soprattutto se si avverte un aumento della temperatura, le nubi ci consigliano di preparare la cerata, perché un fronte caldo con pioggia è in arrivo.

Viceversa, un cielo punteggiato da batuffoli bianchi, con ampi spazi di azzurro, vuole rassicurarci sulla bella giornata cui stiamo andando incontro. D’altra parte, anche una giornata estiva con pochissima visibilità, cielo opaco e molta umidità, è segno di tempo stabile, senza vento e quindi mare piatto. Ma se improvvisamente questa cappa viene spazzata via e l’aria si fa più tersa, è possibile aspettarsi un colpo di vento.

Si potrebbe andare avanti per ore a scrutare e decifrare nubi, ma è bene dare un’occhio anche alle onde. E’ accaduto ad ognuno di noi esclamare, “Ma questo mare da dove arriva?”, sopportando un’onda lunga estranea al vento che soffia in quel momento o addirittura in totale calma. Se non si tratta di mare vecchio, la risposta è molto semplice: nella direzione da cui proviene l’onda, molto probabilmente sta rinforzando il vento, e diventa una certezza se l’onda rapidamente si fa più corta e più ripida.

Nuvole e pelle, occhi e onde, sono davvero strumenti raffinati per riconoscere e capire i fenomeni naturali. Dobbiamo accendere i sensi, connetterli alla memoria, e registrare nelle nostre giornate di mare quello che vediamo con quello che accade. Senza mai dimenticare di consultare scrupolosamente i bollettini prima di salpare, un modo per avere previsioni meteo attendibili, in grado di fornire un’esaustiva anticipazione dei fenomeni naturali che potrebbero manifestarsi mentre siamo in mare.

Nico Caponetto

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