di Luca Sordelli
L’Intrepid 400? Diciamolo subito: un’istigazione ad esagerare. Lo ammettiamo, sin dalla prima riga, durante la prova ci siamo lasciati andare un po’, anzi, un bel po’. Siamo stati molesti in mezzo al mare, smanettoni puri. Pieghe e salti. La crisi di mezza età? La barca come “il Porsche” per dimostrare che non si sta invecchiando?
No, non siamo messi così male. E’ solo che questo scafo ti fa fare cose che non penseresti. In un pomeriggio durante il Salone di Cannes siamo usciti, come altre decine di barche, a fare prove e test in mare. Alcune cariche di potenziali clienti, altre di giornalisti. Poco vento, onda bassa ma fastidiosa.
Ci siamo divertiti (molto) a girare intorno a tutti gli altri, grandi e piccoli. Non ci stavano dietro.
Per fortuna niente clacson e abbaglianti a bordo, o ci saremmo fatti ritirare la patente. Forse poco dignitoso nella “chiccosa” Côte d’Azur, ma molto appagante anche perché, dimenticavamo di dire, “appesi” a poppa avevamo
tre Mercury Verado 350: nel complesso 18 cilindri, 1.050 cavalli, 910 kg di cattiveria.
Intrepid è un nome ben noto nel mondo della nautica nel mondo. Sono fatte in Florida, strette e cattive, nella patria della barche veloci, brutali, un po’ tamarre e molto marine. Mezzi per pescatori sportivi (quelli veri) e bella vita a Miami o Fort Lauderdale: non a caso sono usate anche come “following tender”, se le portano al rimorchio dietro ai mega yacht, tanto che hanno tutte gli apposti megagolfari sul dritto di prua.
In più laggiù, negli stabilimenti Intrepid, sono dei fanatici della vetroresina.
Fanno barche robustissime, con attrezzatura e finiture da grandi yacht. Fanno impressione in particolare gli acciai iperdimensionati o i portelli (a cominciare da quello laterale per scendere in acqua) che quando si chiudono fanno “clonk”, come su un sommergibile.
Il 400 Cuddy è poi una delle barche più mediterranee del cantiere, dove l’anima da big game si fonde meglio con quella da crociera. La zona sottocoperta è ben organizzata con la classica configurazione: zona di prua trasformabile da dinette in cuccetta matrimoniale; cucina e bagno a centro barca e una seconda cabina, con letto orientato per baglio, a poppa. Gigantesco, letteralmente gigantesco, il bagno.
Risultato finale? Nessuno scricchiolio, vibrazione, rumore al di fuori di quello dei tre Verado. Virate precisissime e accostate rapide, ma mai nervose. Si viaggia a 40 nodi senza accorgersene, anche su un mosso (non eccessivo, ma molto fastidioso) come quello che abbiamo incontrato nel corso della prova. Fino a 4.500 giri i consumi sono anche contenuti, 4,9 litri per fare un miglio, poi salgono ma mai da diventare esagerati, visto che la cavalleria, lì dietro, è in quattro cifre. I 50 nodi li abbiamo toccati sotto costa, su un punto di acqua più piatta e giocando coi trim, ma sempre in assoluto controllo.
Chiediamo scusa, infine, a tutti colori che abbiamo infastidito nell’elegante cornice del golfo di Cannes. Non lo rifaremo più…
Intrepid 400 Cuddy
Intrepid 400 Cuddy
I consumi sono complessivi, per i tre motori – condizioni della prova: mare appena mosso, 7 persone a bordo, carichi liquidi 30% – velocità in nodi – autonomia in miglia marine.
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