Paolo Berni, Sales Manager di Quick SpA, illustra le peculiarità dello stabilizzatore Quick Gyro
Quick, leader mondiale nell’ambito dell’accessoristica nautica, produce uno stabilizzatore giroscopico che, grazie alla sua tecnologia innovativa e alla sua straordinaria efficacia, sta rapidamente conquistando il mercato internazionale. Ma perché lo stabilizzatore Quick Gyro è così richiesto dagli armatori di tutto il mondo? Lo abbiamo chiesto a Paolo Berni, Sales Manager di Quick SpA.
Sappiamo che lo stabilizzatore Quick è l’unico a ruotare su asse orizzontale, ma che cosa lo rende assolutamente inconfondibile sul mercato?
“Vi ringrazio molto per questa domanda perché mi dà la possibilità di ringraziare ancora una volta i nostri ingegneri. Quando Quick ha iniziato ad approcciarsi a questa tipologia di prodotto e a questo particolare segmento di mercato, abbiamo verificato attentamente l’offerta per capire quali fossero i prodotti già esistenti e le tecnologie utilizzate che, fino a poco tempo fa, erano sempre le stesse. I nostri ingegneri hanno stravolto in modo radicale i concetti in essere, progettando un prodotto basato sì sul principio giroscopico, ma anche su componenti e tecnologie differenti, quindi il nostro sistema si evidenzia come un prodotto completamente diverso da quelli realizzati finora. L’asse orizzontale è uno di questi elementi di differenziazione ed è sicuramente un aspetto topico del nostro prodotto, ma non è l’unico. C’è anche la dissipazione naturale: il raffreddamento ad aria offre infatti notevoli vantaggi sia in fase di installazione sia in fase di utilizzo della macchina stessa”.
“Le barche, come le automobili, sembrano tutte uguali, ma in realtà sono diverse l’una dall’altra e le barche forse ancora di più. Tra i più grandi investimenti della nostra azienda non c’è solo il fatto di aver sviluppato un prodotto con una tecnologia molto particolare e sofisticata, ma anche di aver realizzato una gamma molto variegata di stabilizzatori, utilizzabili su barche dai 25 ai 100 piedi e oltre. Un ventaglio incredibilmente ampio che permette al cliente di scegliere il modello più adatto in funzione del tipo e delle dimensioni della sua barca”.
Fino a che punto uno stabilizzatore Quick Gyro è in grado di eliminare la fase di rollio rispetto alla concorrenza?
“Eliminare la fase di rollio è l’obbiettivo che questo sistema si pone, ma che è sempre e inevitabilmente determinato da alcune variabili, come le condizioni del mare. Fin dagli inizi dello sviluppo dei nostri stabilizzatori, abbiamo puntato a realizzare un accessorio di altissima qualità e oggi possiamo dire che lo stabilizzatore Quick, in qualsiasi condizione esterna, riesce a trarre il massimo risultato in termini di abbattimento del rollio. Quando il cliente ci chiede un sistema per abbattere il rollio, definiamo l’identikit del prodotto richiesto in modo professionale, ovvero seguendo un iter ben preciso: prima raccogliamo una serie di dati relativi alla barca in questione, poi li forniamo ai nostri uffici tecnici, che eseguono simulazioni teoriche con diverse tipologie di prodotti per decidere qual è lo stabilizzatore più adeguato a quel tipo di barca, in base alle sue caratteristiche strutturali e al suo comportamento in mare”.
“Lo stabilizzatore è un sistema che sta prendendo sempre più piede e i motivi sono differenti a seconda del tipo di utilizzo della barca, che può essere pleasure o da lavoro. Sulle barche da lavoro lo stabilizzatore assume una funzione di sicurezza, nel senso che a bordo di queste imbarcazioni ci sono persone che spesso mettono a rischio la propria incolumità e lo stabilizzatore è in grado di ridurre notevolmente tali rischi, pensiamo ad esempio alle pilotine dei porti, dove un uomo deve salire dalla pilotina a bordo di una nave, mentre entrambe sono in movimento, magari con il mare molto mosso. In questo caso, un sistema di stabilizzazione è di estrema utilità a livello di protezione. Sulle barche pleasure viene un po’ meno il discorso legato alla sicurezza e si pone maggiormente l’accento sul comfort, che però non è affatto un aspetto secondario, perché sappiamo tutti, ad esempio, che il mal di mare è diffusissimo, quindi avere una barca che ti permette di godere del mare senza soffrirlo è un fattore indubbiamente positivo”.
Quali sono i mercati che maggiormente richiedono lo stabilizzatore?
“Per la tipologia di prodotto e per il settore di appartenenza, Quick lavora molto più frequentemente con cantieri che costruiscono barche pleasure, quindi yacht, che costituiscono il nostro mercato principale, ma abbiamo numerose referenze anche nell’ambito delle barche da lavoro. Inoltre, con il modello X2 e la gamma DC, copriamo anche il mercato delle barche più piccole e a uso ricreativo-sportivo, come quelle da pesca. La pesca sportiva è particolarmente popolare in USA, Australia, Nuova Zelanda e in Giappone, e noi stiamo ottenendo notevoli riscontri anche in questa grande fetta di mercato”.
“E’ assolutamente fondamentale. Per tutti gli accessori che vengono introdotti come novità all’interno di un mercato c’è sempre una fase in cui si deve individuare chi è il primo interessato a quel tipo di prodotto. Quando abbiamo esordito con la nostra linea di stabilizzatori, molti armatori che avevano barche già in acqua hanno pensato che uno stabilizzatore potesse fare al caso loro. Stiamo quindi parlando di imbarcazioni già esistenti, i cui armatori vogliono capire se sia possibile installare uno stabilizzatore a posteriori. Questa tipologia di mercato è molto grande e la domanda è altrettanto importante, e noi ci stiamo impegnando per trovare soluzioni adeguate. Il prodotto è lo stesso, ma installare uno stabilizzatore su una barca già costruita può rivelarsi un po’ più complicato che non installarlo in fase di costruzione della barca stessa. I nostri stabilizzatori sono concepiti in modo tale da poter essere parzialmente smontati dai nostri tecnici per poi essere introdotti agevolmente all’interno anche di quelle barche laddove gli accessi sono piuttosto ostici. Abbiamo registrato un incremento molto importante e indicativo nel mercato del refit: quest’anno, in America, abbiamo raggiunto un +20% rispetto al 2019. L’incremento delle nostre vendite, in particolare sul mercato americano, dipende da due fattori: il primo è legato alla popolarità del nostro prodotto, che è in forte crescita, essendo stato introdotto piuttosto recentemente; il secondo è dato dal fatto in America c’è un numero di barche molto più elevato rispetto alle altre nazioni. Ma gli stabilizzatori Quick sono distribuiti ovunque e sono garantiti dalla nostra rete di assistenza, la più vasta e la più capillare del mondo”.
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