Siglato l’accordo tra Ranieri International ed Honda Marine Europe, il famoso costruttore giapponese, un progetto che partirà inizialmente con il mercato Italiano per espandersi progressivamente ed arrivare a coprire tutta l’europa.
Il cantiere Ranieri International, sviluppa un progetto molto importante con Honda Marine Europe, il cantiere di Soverato costruirà delle imbarcazioni specifiche per la casa di Tokyo, non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa, che saranno ovviamente motorizzate con i fuoribordo d’argento.
Il progetto inizierà da settembre 2019, con la presentazione al mercato italiano di una gamma d’imbarcazioni rigide. Con questa collaborazione Ranieri international non sostituisce ma integra le altre collaborazioni con i produttori di motori fuoribordo.
Il cantiere, con questa operazione vede realizzarsi grande prestigio e, ovviamente, ne ricaverà un importante beneficio commerciale.
“in Europa siamo già conosciuti ma il progetto per noi è un’ ottima occasione per espanderci ai distributori che ancora non distribuiscono i nostri prodotti. E’ un passo molto importante che amplifica sicuramente la nostra immagine” commenta Salvatore Ranieri.
Honda ha scelto il cantiere calabrese per la qualità e per lo stile delle famose imbarcazioni
“Siamo molto orgogliosi che una grande multinazionale molto conosciuta come Honda, ci abbia scelti. ” conclude Salvatore Ranieri.
Il cantiere di Soverato nasce alla fine degli anni ’60 grazie alla passione del capostipite Pietro per i motori. Negli anni 70 Pietro Ranieri costruisce le prime lance, e i primi piccoli motoscafi, su cui applicare le proprie conoscenze di meccanica. La crescita di questa azienda a conduzione familiare sarà lenta e inarrestabile, con il consolidamento in Italia e all’estero, tra gli anni ’80 e ’90, come azienda leader nel settore delle imbarcazioni fino a 10 metri. Presto le verra’ riconosciuta una qualità straordinaria, per i materiali utilizzati, e per l’accuratezza delle lavorazioni.
Oggi la produzione di circa 44 modelli di imbarcazioni in vetroresina, e di una decina di modelli di gommoni, ed impegna circa cinquanta persone nei suoi cantieri. I figli di Pietro, Antonio e Salvatore, gestiscono brillantemente l’attività in prima persona.
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