E’ stata la partecipazione all’evento NavigaMi, il salone della nautica che si svolge lungo i Navigli a Milano, a fornire l’occasione a “Ranieri International“ per stilare un resoconto, e fare il punto, sulle proprie iniziative, sulle partecipazioni agli eventi promozionali e ai saloni, e sulle strategie di comunicazione, che hanno caratterizzato i primi mesi del 2017.
Questo con una lettera interna ai propri concessionari, che abbiamo avuto l’opportunità di visionare.
Al di là della mera elencazione degli eventi cui il cantiere ha partecipato nei primi 5 mesi dell’anno ( si contano 17 eventi, dei quali 9 all’estero, salone di Shanghai compreso ), vengono spontanee alcune considerazioni.
Quella intrapresa da Ranieri International, prima con il fondatore Pietro, ed oggi curata dai figli Antonio e Salvatore, è una strada in cui la qualità produttiva, la comunicazione, e l’espansione sui mercati, procedono di pari passo. Senza la possibilità che un aspetto possa prescindere dagli altri. Al giorno d’oggi, quanto appena affermato, rasenta il banale, ed è alla base di qualsiasi politica di marketing, ma nel caso di Ranieri questa “visione” si è sviluppata in modo chiaro sin dalle origini, con la partecipazione puntuale già dai primi anni 80 ai nascenti saloni del mare, e alle prime “celebrazioni” della nautica.
Ogni cantiere ha una sua filosofia costruttiva e una sua strategia di mercato. Quelle del cantiere di Soverato sono note: nessun compromesso sulla qualità dei materiali; nessuna delocalizzazione produttiva; esasperato controllo diretto sui prodotti che nascono all’intero delle sedi del cantiere, e cura ( e realizzazione ) di ogni particolare montato sulle proprie imbarcazioni.
In un’epoca di globalizzazione e di ricerca del minor costo possibile può sembrare una follia, un suicidio economico. Non è cosi. Nella consapevolezza della famiglia Ranieri è chiaro da sempre come la qualità, per i costi che comporta, debba procedere di pari passo con il “farsi conoscere”, e con l’espansione. E questo non è un processo che possa avvenire in “solitudine”: va perseguito insieme ad “associati” motivati e consapevoli, e in ogni mercato che sia ricettivo per i propri prodotti.
Tanto per chiarire: sono soltanto 5 le regioni italiane che non abbiano un nutrito numero di dealer associati a Ranieri International, mentre sul resto del territorio se ne contano circa 50. Se ci si sposta all’estero la sua politica di espansione, e di promozione del proprio “Made in Italy” di qualità, ha portato alla collaborazione commerciale, e di rappresentanza del prodotto, con 39 paesi esteri, dalla vicina Francia ( che con 17 dealer ha il primato assoluto ) alla lontana Cina, o al Medio Oriente, dove i prodotti di Ranieri suscitano un forte interesse.
La comprensione di come l’immagine del “Made in Italy” rimanga vincente all’estero, e di come questa immagine vada difesa con una produzione autenticamente nostrana, ha come veicolo la condivisione degli intenti, e la partecipazione attiva alle strategie aziendali, di tutti i concessionari che promuovono il prodotto. In Italia come all’estero. Quella di Ranieri è una strategia condivisa da altri grandi produttori, in ogni settore manifatturiero in Italia, ed è l’unica condotta possibile e lungimirante a difesa delle nostre eccellenze.
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