Ci sono occasioni in cui, dopo un lavoro intenso, o dopo un’impresa al limite delle proprie possibilità, ci si ferma un attimo e ci si concede una considerazione: “di più non si poteva fare”.
Ecco, probabilmente è quanto devono essersi detti alla Ranieri International quando il primo dei Next 370 SH ha finalmente toccato uno specchio d’acqua. Intanto è noto che alla Ranieri sono specializzati nella realizzazione di natanti, in vetroresina principalmente, ma anche pneumatici, ed è altrettanto noto come al cantiere di Soverato siano tra i più professionali in Europa a farlo.
In tal senso sembrerebbe non ci siano novità: il Next 370 SH è un natante. Con i suoi 9,99 metri al galleggiamento rientra nella categoria cara alla Ranieri, anche se per un “niente”. Ma poi, quando gli slanci lo portano ad 11.50 metri fuori tutto, si comprendono immediatamente due cose: la prima è che “di più non si poteva fare”, e la seconda è che il cantiere calabrese è ormai pronto per spingersi verso categorie di imbarcazioni superiori.
Come vedremo, esplorando l’imbarcazione in ogni suo aspetto, un’altra considerazione è inevitabile, e cioè che il Next 370 SH deve essere stato concepito dal cantiere come una sorta di prova del nove. Sicuramente questo avviene sempre quando nasce un nuovo prodotto, ma la sensazione è che l’azienda Ranieri, che produce in proprio ogni singolo componente (motoristica a parte), abbia voluto testare a fondo la “potenza di fuoco” della sua filiera.
Osservando l’ammiraglia di Ranieri, prima ancora di salire a bordo, può assalirci ancora un fugace dubbio: si tratta di uno yacht, o di un motoscafo? La considerazione non è banale, perché come vedremo, il Next 370 SH ha caratteristiche peculiari di entrambe le categorie.
La barca si presenta come un walk around elegante, dalle volumetrie importanti, che non ne appesantiscono però l’aspetto estetico. Le murate sono alte, quasi verticali, e la coperta, racchiusa tra il baglio di tre metri e la lunghezza interamente fruibile degli undici metri e cinquanta, è completamente rivestita in teak, e ospita una consolle centrale, con la guida decentrata sulla destra.
Senza dubbio gli ambienti esterni sono quelli più importanti su questa tipologia di imbarcazioni, e alla Ranieri lo sanno bene. Ogni porzione di questa area è infatti curata e concepita per un utilizzo comodo, che non trascura però gli aspetti estetici e sobriamente lussuosi, soprattutto nei particolari. Partendo da poppa estrema due semi spiaggette fungono da protezione esterna alla coppia di fuoribordo, e agevolano la discesa in acqua.
Il teak non manca nemmeno in questa zona, e i tientibene laterali offrono una solida presa per prevenire i possibili scarti laterali dell’imbarcazione con il moto ondoso, quando si è in acqua o quando ci si appresta a salire o a scendere. Dalla spiaggetta di sinistra, salendo un gradino, si arriva al piano di coperta del pozzetto, e, dopo aver superato un cancelletto in acciaio, troviamo sulla destra l’ampio divano ad “L”.
I gavoni che si aprono sul pavimento del pozzetto, e nelle due aree dietro il divano, sono stagni e controstampati. In una barca pensata per un utilizzo a tutto tondo possono far comodo per le esche vive o per il pescato, anche se l’idea di sporcare, o peggio danneggiare, il teak che li ricopre praticando questa attività, potrebbe far rabbrividire più di un’armatore.
Il divano fronteggia la struttura che ospita i due sedili, e che verso poppa nasconde al suo apice un piano cottura completo e il lavello, tutto in acciaio inox. Verticalmente, il mobiletto sottostante, è chiuso da due sportelli in teak dogato. Un tavolo, sempre in teak massello, completa questo angolo conviviale. Tra il piano del pozzetto e quello di calpestio della consolle, si sale un altro piccolo gradino, e questo sarà il leitmotiv di tutto il piano di coperta del Next 370 SH.
Grazie a questo accorgimento infatti, non sono mai gravosi il passaggi frequenti tra la poppa e la prua, che giacciono, com’è ovvio, su piani molto diversi. I due sedili in ecopelle sono comodi e avvolgenti, ed hanno anche la possibilità, ribaltando la seduta, di andare a costituire un valido piano di appoggio per condurre l’imbarcazione quasi in piedi. In effetti sembra questa la postura di guida che alla Ranieri sembrano aver privilegiato: l’inclinazione degli schermi per il cartografico e per la diagnostica degli impianti diviene così meglio fruibile. La dotazione degli accessori in questa zona è completa.
Tra i due sedili, il bracciolo nasconde un vano porta oggetti accessoriato con una presa usb. I leveraggi del gas sulla destra sono in posizione ergonomica e mai affaticante. Frontalmente al sedile del passeggero si apre la discesa verso gli interni, mentre il parabrezza, dalle dimensioni importanti, è sovrastato da un tubolare in acciaio inox che funge anche da tientibene. A prua il grande prendisole centrale in tessuto offre anche la possibilità di stare seduti ascoltando la musica, grazie allo schienale in ecopelle che ospita i diffusori anteriori dell’impianto stereo.
Sottocoperta troviamo quello che ci si può aspettare in questa categoria di imbarcazioni: pensate per un utilizzo a breve o medio raggio, quasi sempre risultano privilegiate le “zone notte”. Tuttavia il Next 370 SH qualche sorpresa la riserva. Frontalmente, e dietro la sua porta, si apre subito una cabina matrimoniale con un letto dalle dimensioni “casalinghe”, trasformabile però in salottino, una volta rimosso il cuscino centrale e sollevato il tavolo.
Il disimpegno centrale, presenta anche altre due porte sulla destra, perché il bagno è stato diviso nelle sue due funzioni pricipali: la zona doccia, e la zona servizi vera e propria. Una scelta apprezzabile. Aperto, e disposto verso poppa, un altro ambiente ospita un doppio letto trasformabile in matrimoniale. L’illuminazione a led, le finestrature, e gli oblò, assicurano un corretto apporto di luce in ogni condizione, esaltato dai toni chiari del rovere che è l’essenza utilizzata negli interni. Presente anche un frigorifero da 115 lit.
Sin qui abbiamo descritto uno yacht. Ma il cuore del Next 370 SH è anche quello di un motoscafo di razza. Con un peso di 4.500 kg che può superare i 6.000 kg con i serbatoi pieni e qualche accessorio, i due motori da 400cv Mercury Verado Racing forniscono una potenza esuberante ma non eccessiva. A mantenere sotto controllo tanta energia contribuisce soprattutto il disegno di carena, con i due redan capaci, alle alte velocità e una volta in assetto, di sostenere l’imbarcazione riducendo attrito e consumi. L’assetto in virata è preciso e lo sbandamento dolcemente progressivo, comportamento degno di un autentico racer appunto.
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