Ad un primo momento può sembrare una semplice barca da lavoro, un taxi-boat per uso locale. Niente di più. Reboat è invece un progetto innovativo, tecnologicamente e non solo. L’idea non è “solo” quella di fare una barca veramente verde, ad impatto zero. Ma di costruirci intorno una rete che la renda possibile, e utilizzabile. In sostanza si è affrontato, per la prima volta sull’acqua, quello che è il vero punto nodale dell’utilizzo delle vetture elettriche su asfalto: dargli un’effettiva possibilità di ricarica e utilizzo quotidiano.
Alla base di tutto c’è l’idea di H3O Yacht Design (ne avevamo già parlato a proposito del catamarano X-Factor, anche lui dotato di un interessante sistema si propulsione) di realizzare un’imbarcazione al 100% elettrica, una barca da utilizzare come taxi nelle acque del basso Garda, dove c’è un intensa attività turistica che usufruisce di questi servizi. In passato H3O aveva collaborato alla realizzazione di Magboat, un taxi con motore diesel ma, grazie anche all’intraprendenza di uno dei maggiori operatori della zona, Bertoldi Boat, il passo successivo è stato quello di realizzare una barca ad impatto zero. L’ultima e necessaria evoluzione è stato il coinvolgimento di Repower, fornitore di energia Svizzero e attivo anche in Italia, il partner in grado di fornire e installare le colonnine di ricarica (attualmente tre nella zona).
Va sottolineato che per Reboat non si è riadattata una carena tradizionale, èassolutamente nuova, pensata per le esigenze di esercizio, alle varie velocità, di una propulsione elettrica. L’energia è fornita da un banco modulare espandibile di batterie agli ioni di litio posizionate all’interno di vasche dedicate a centro barca, sotto il livello del ponte.
Un sistema di controllo dedicato gestisce il bilancio energetico per garantire la durata nel tempo delle batterie l’autonomia di navigazione (indicata sul display del pilota). Ad una velocità di esercizio di 5 nodi, con un carico medio di 14 persone, le batterie previste nella configurazione standard assicurano una autonomia superiore alle 9 ore. Nella stessa condizione di carico, ma con una velocità di esercizio di 7 nodi, l’autonomia si riduce a 4 ore. La velocità massima è di 18 nodi. l battello è equipaggiato con due sistemi di ricarica per le batterie: uno lento, allacciandosi ad una presa elettrica standard.
Un altro aspetto molto interessante del progetto è che ha dovuto anche rispettare da un lato la normativa europea per il trasporto pubblico, molto restrittiva, e dall’altro anche alla
Progetto: H3O Yacht Design
Lunghezza fuori tutto: 10,50 m (con plancia di poppa)
Lunghezza al galleggiamento: 9,20 m
Larghezza max: 3,00 m
Immersione a vuoto: 0,34 m
Motori: 2 x 25 kWh asincrono
Trasmissione: 2 x sail drive azimutali con sistema meccanico di governo
Peso a secco: 2.750 kg
Peso con pilota e 12 passeggeri: 3835 kg
Con pilota e 28 passeggeri: 5.250 kg
Velocità di esercizio: 7 nodi
Autonomia a velocità d’esercizio: 3h 45 min
Velocità massima a vuoto: 18 nodi
Batterie (configurazione standard): 18 kwh Panasonic ioni di litio
Peso batterie: 110 kg
Tempo di ricarica lento (3kw): 6h 10 min
Tempo di ricarica veloce 10kW: 2 h 34 min
Costo medio giornaliero: 3 €
Tipo di costruzione: grp/composito
Tecnologia di laminazione: infusione
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Buongiorno, vorrei avere informazioni più dettagliate della vostra H3O Yacht Design.
Sapere esattamente se è possibile realizzare una cabina di comando a prua e installare una gruetta a mezza nave per caricare materiale del peso di 250 Kg.
E gradirei conoscere, anche se in modo grossolanamente orientativo, costi e tempi di consegna.
Grazie