La miglior strada per far rinascere la coperta della barca? Ecco il teak sintetico di Refit Style

Un tema molto caldo? Uno degli argomenti su cui riceviamo più domande e richieste di informazioni? Il teak sintetico. I diportisti, senza distinzione (vela, motore, armatori di barche grandi i piccole) sono curiosi, vogliono sapere tutto di cos’è, come si applica,quanto costa, di chi si può fidare e di chi no. Non molto tempo fa, poco dopo il Salone di Genova, vi avevamo raccontato l’interessante storia di Erika Tramarin Mirco Gazzatoovvero di Refit Style.

Rilevamento misurazioni con Proliner

 Sono stati tra i primi a credere nella tecnica dell’assemblaggio a caldo delle doghe, a crederci veramente e a diventare dei veri propri “maestri d’ascia” del teak sintetico.
Siamo andati a trovarli, a Muggia a due passi da Trieste, e dalla teoria siamo arrivati alla pratica.
Passo per passo ci siamo fatti spiegare come avviene la costruzione dei tappeti in materiale sintetico, il Permateek di cui loro sono importatori esclusivi per l’Italia, un prodotto inglese ad alto contenuto tecnologico.
Una delle sue peculiarità è che non prevede nessun incollaggio tra le varie doghe, tutto avviene per saldatura. Un particolare che rende questo materiale diverso da tutte le altre soluzioni esistenti, e capace di produrre risultati sorprendenti.   

Refit Style si può occupare del lavoro completo, che prevede la misurazione, l’assemblaggio dei tappeti e l’installazione finale, oppure può offrire il servizio di misurazioni digitalizzate o fornire i soli tappeti pronti per essere installati  il materiale necessario alla corretta installazione, fornendo in questo caso assistenza ed aiuto.

Sagome distese pronte per essere riprodotte

La prima parte del lavoro è quella che consente di ottenere perfette misurazioni della parte da ricoprire, e quindi della successiva realizzazione del tappeto in Permateek con la massima precisione riguarda la misure digitalizzate. Per farlo viene usato uno strumento della Proliner che, grazie ad una “penna elettronica” rileva, in 3D, le forme delle superfici da rivestire e le porta in formato digitale (l’operazione si vede bene anche nel video a fine articolo).
Questo consente prima di creare un rendering che riproduce esattamente quello che sarà il risultato finale del lavoro e poi, soprattutto, porta a poter stampare delle sagome che ricreano esattamente le superfici da portare “a nuova vita”.

Riproduzione dell’imbarcazione e preparazione dei pezzi da installare

Queste sagome vengono distese all’interno del capannone di Refit Style e da lì si potrà cominciare a disporre le doghe, sapientemente tagliate dagli artigiani, preparando il materiale che andrà a creare i vari tappeti pronti per essere installata sulla superficie destinata. Esistono dodici diversi colori di “teak”, ciascuno accoppiabile con tre tinte di  fughe: nerebianche o grigie.

Il passaggio più delicato è il successivo, quello dell’assemblaggio, tramite la saldatura delle doghe. Il Permateek è realizzato con una particolare mescola in PVC completamente riciclabile, costituita da una percentuale inferiore di gomma rispetto ad altri materiale analoghi, che lo rendono più resistenza agli urti ed evita il surriscaldamento al sole, peculiarità di non poco conto. 

Fase di saldatura degli angoli.

L’assemblaggio tra doga e doga avviene per saldatura a 600/700 gradi (anche questo passaggio è descritto bene nel video sotto). Alla fine viene realizzata una superficie unica e stabile, proprio grazie a questa fusione a caldo. E’ un PVC molto sofisticato che non si squaglia e non cola al momento della lavorazione, e rimane stabile raffreddandosi.

Realizzati i vari tappeti, per alcuni tipi di lavorazioni, va poi creata anche la cornice perimetrale, altro momento molto delicato. In particolare, in fase di saldatura degli angoli, Refit Style sceglie di utilizzare lo stesso colore del materiale e non quello delle fughe e di non fare congiunzioni a 90°. Questo porta ad avere un risultato esteticamente molto migliore. Prima dell’installazione viene infine eseguito un accurato lavoro di pulizia e carteggiatura.

controllo rifiniture

Arriva quindi il momento finale dell’incollaggio a bordo. La tecnica cambia a seconda dei vari supporti: vetroresina, legno, alluminio o acciaio, per ciascuno vengono usate colle diverse, monocomponenti pronte all’uso. Per questo viene portato avanti un costante lavoro di ricerca e di collaudo su vari prodotti.  Ultimo passaggio è quello delle rifiniture pulizie finali. Alla fine si ha una coperta perfetta come quella dell’Al Custom che riportiamo qui sotto.

 

 

 

Luca Sordelli

View Comments

  • Buongiorno avrei bisogno di realizzare un pavimento nuovo all'interno della mia barca a vela . I pannelli si sfilano facilmente e vorrei rivestite quelli esistenti . Il modello della barca è un Beneteau 40 Oceanis.

Recent Posts

Codice della nautica da diporto, ecco tutte le novità

Semplificazioni per i grandi yacht, sostegno alla nautica sociale, patentino per i sedicenni e rimodulazione…

15 ore ago

Lucio Micheletti e Ice 66 RS, genesi di un capolavoro

Ice 66 RS ha segnato un cambio di passo nel mondo del design della barca…

15 ore ago

Magazzù sceglie Flexiteek per i suoi maxi-rib

«La nostra anima green ci ha portato a scegliere Flexiteek al posto del teak tradizionale,…

2 giorni ago

L’evoluzione del C-Tender 40, ancora più spazioso

L’evoluzione del C-Tender 40 è ancora più raffinata, elegante e spaziosa. Il cantiere italiano ha…

2 giorni ago

Nuova Jolly cambia look e si proietta nel futuro

Nuova Jolly Marine è inarrestabile. Il cantiere milanese guidato dai fratelli Aiello non si accontenta…

3 giorni ago

Mizar 3, il sensore wireless che facilita la vita dei cantieri

Fino a ieri, sostituire i sensori delle plance delle imbarcazioni era un lavoro impegnativo e…

4 giorni ago