“Riva annuncia la realizzazione della nuova ammiraglia della sua flotta flybridge, il Riva 110”.
Basta questo semplice annuncio a far tremare i polsi di chi segue la nautica con passione, e con un’occhio alla sua storia e al suo sviluppo, passato e presente. Questo semplicemente perché Riva “è la storia” della nostra nautica, così come “Ferrari” è la storia del nostro automobilismo.
Il capostipite del cantiere fu Pietro Riva nel 1842 a Sarnico, sul lago d’Iseo, ma le tracce di attività legate alla costruzione e alla riparazione di barche da lavoro, risalgono addirittura al nonno Giovanni, sul lago di Como, alla fine del 700. Il cantiere Riva, grazie ai discendenti di Pietro, diventerà prima l’emblema della dolce vita e del lusso elegante al servizio di vip, imprenditori ( lo stesso Agnelli ), e persino reali. Poi uno straordinario interprete dell’Italian Style quando, per alcuni cantieri nostrani, la nautica da diporto decollerà verso la globalizzazione dei mercati e verso la richiesta di realizzazioni sempre più ambiziose.
La storia recente, dopo l’acquisizione del cantiere da parte della statunitense Whittaker alla fine degli anni sessanta, e del gruppo inglese Vickers nel 1988, vede Riva tornare una proprietà italiana grazie al Gruppo Ferretti nel 2000. In questi anni il rilancio del brand trova nuovi slanci, con realizzazioni straordinarie. Il controllo del Gruppo Ferretti passera’ nel 2012 ai cinesi della Weichai Group, che manterrà inalterate dirigenza e maestranze con l’importante presenza dell’unico azionista, un personaggio di assoluto rilievo: Piero Ferrari, figlio di Enzo.
Se Riva ha saputo diventare, nella sua storia centenaria, un sinonimo globalmente riconosciuto, di stile italiano, e di bellezza, è per la cura maniacale dei particolari, e per il carattere innovativo delle sue realizzazioni. Il nuovo Riva 110 non fa sconti a questa regola.
Ammiraglia della nuova linea flybridge dopo il Corsaro 100, il Riva 110 sara’ presentato nell’autunno del 2017. Eppure già i rendering parlano di un super yacht dallo stile inconfondibile. L’imbarcazione è imponente. Tuttavia l’alternanza tra il bianco dello scafo e della struttura del bridge, con i toni scuri delle finestrature e delle sovrastrutture, ancora in toni scuri, del roll bar che sostiene le antenne, e del parabrezza del bridge stesso, ne snelliscono molto le linee.
Difficile esprimere con poche parole come Officina Italiana Design, che cura i progetti delle imbarcazioni Riva sin dai primi anni 90, abbia saputo replicare ancora l’ennesimo esempio del migliore “made in Italy”, ma il Riva 110 appare subito come un cavallo di razza.
Il flybridge si estende da centro barca fin sulla verticale del salottino poppiero in pozzetto. L’accesso tra le due zone avviene grazie ad una scala posta sul lato di dritta. A poppa del fly si trova un’area prendisole modulabile negli arredi, mentre verso prua, sotto il top, trovano posto un angolo “cocktail” e la zona pranzo informale, oltre alla controplancia situata sulla dritta. L’hard top è impreziosito da uno skylight in cristallo che ne compone parte della struttura. Il flybridge è inoltre collegato con la zona di prua grazie ad una porta laterale, in un continuum che di fatto lo assimila ad un vero ponte di coperta. In questo caso si accede al grande divano a “C” fronte marcia, e al prendisole contrapposto.
Il cantiere propone diverse soluzioni per l’area a pruavia di questa zona, che comprendono l’installazione di una vasca jacuzzi, coperta da un carter prendisole, o l’installazione di un garage in grado di ospitare un secondo tender, con relativa gruetta di alaggio.
Passando al ponte principale, dal salottino in pozzetto si accede alla sala interna, un immenso open space avvolto dalle vetrate a murata, che ospita la sala da pranzo formale, ed il salone. Spettacolare la vista sul mare che non viene interrotta da alcun elemento di arredo. Al termine della sala si aprono diversi percorsi: a sinistra si accede alla suite armatoriale in coperta, e alla zona ospiti sottocoperta. A destra si sale verso la plancia sopraelevata, oppure si entra in cucina, o ancora si scende verso le cabine dell’equipaggio.
Il ponte inferiore è organizzato con quattro cabine vip matrimoniali con beauty table e bagno en-suite. La zona equipaggio è separata e posta a prua, mentre alla sala macchine si accede dal pozzetto, passando prima per la cabina impianti. Ad estrema poppa è installato il “Submersible Hatch”: un sistema coperto da brevetto per cui il portellone del garage si apre sulla spiaggetta fornendo un’area divertimento a pelo d’acqua. Questa superficie può ulteriormente immergersi per offrire al tender la possibilità di un agevole varo.
Il Riva 110 installerà una coppia di MTU 16V serie 2000 M94 della potenza di 2638mhp ciascuno. La velocità di crociera è prevista in 23 nodi, mentre la massima si attesterà intorno ai 26 nodi.