La nuova linea degli RM firmata, come sempre, da Marc Lombard ha alleggerito il design e reso questi scafi più snelli ed eleganti. I primi RM erano più radicali, pensati per le esigenze di chi navigava molto e il tutto il mondo. Non che sia cambiata la filosofia del cantiere, ma si è ammorbidita, i suoi modelli sono ora più all-round: grandi navigazioni sì, ma anche un uso più mediterraneo.

L’RM 1070 va a sostituire il 1060, modello che aveva rimpiazzato lo storico 1050. Una barca, il 1070, che è stata progettata in base alle nuove richieste del mercato, oggi la maggior parte degli armatori vuole la doppia ruota del timone (la barra fino a qualche anno fa era un must su tutti gli RM, oggi è a richiesta) e sottocoperta una cabina vera e propria al posto della cuccetta a V di prua alla bretone, quindi aperta sul quadrato.

Estrema libertà per la scelta delle appendici, il 1070 può essere monochiglia, bichiglia o con la chiglia basculante e una o due pale del timone. Interessante è la prova in acqua fatta tra una bichiglia e una con chiglia basculante, la differenza tra le due in termini di velocità è minima, eccetto di bolina stretta e, soprattutto, con aria leggera, situazione in cui la barca con chiglia basculante risulta più veloce. Qui sotto la tabella di comparazione.

RM 1070 Schermata 2016-04-21 alle 16.51.19

Gli scafi, da sempre veloci e marini, hanno mantenuto la loro tipica carena a triplo spigolo e la metodologia costruttiva: compensato marino ed epossidica per lo scafo e sandwich di vetroresina per la coperta (all’interno è rivestita in compensato marino per una migliore coibentazione e finitura).

RM 1070 con chiglia basculante
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Coperta
Larga, anzi larghissima la poppa. Tanto che la doppia ruota non stona neppure su un dieci metri. Lo scafo ha una personalità forte con cavallino rovescio che parte alto a prua e va diminuendo verso poppa. Una linea che caratterizza gli RM di ultima generazione.

rm 1070 01 pozzetto

Enorme il pozzetto che è lungo 3,40 metri. Come su tutti gli RM, i winch del fiocco sono sotto a quelli delle drizze sulla tuga, in una posizione interna del pozzetto; una soluzione – forse non sempre comodissima – che permette di lavorare alla scotta del genoa in posizione molto protetta. Comode le panche, lunghe (misurano 170 x 49 cm), abbastanza profonde e con poggiaschiena ergonomico.

Da buona barca da viaggio non lesina in antisdrucciolo, ottimo ovunque – unico neo la finestratura frontale davanti all’albero – i passavanti sono abbastanza larghi, il passaggio tra prua e poppa è facilitato dalle sartie che sono fissate a murata le alte e a ridosso della tuga le basse. A bordo ci si muove bene, solo in pozzetto, quando si è sbandati, si sente la mancanza di qualche punto di appoggio in più.

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A prua c’è la delfiniera  (altro elemento oggi molto richiesto), dove si murano gli asimmetrici, che incorpora il musone dell’ancora. La soluzione della mura di queste vele è la stessa che Marc Lombard ha studiato per gli Imoca 60: la scotta che regola il punto di mura scorre dal pozzetto sul ponte e non va direttamente sulla delfiniera, prima passa in un golfare sulla dritto di prua e poi risale, in questo modo la delfiniera non è subisce tutta la forte spinta verso l’alto data dagli asimmetrici.

Per quanto riguarda lo spazio di stivaggio, sotto i piedi del timoniere c’è un grande gavone diviso in tre vani. Quello centrale è dedicato alla zattera.

Interni
Sono ambienti chiari e luminosi quelli sottocoperta. La discesa è comoda grazie al tambuccio largo e ai tre gradini profondi. Uno il layout disponibile: due cuccette e un bagno. Dinette, cucina e carteggio si spartiscono equamente lo spazio nel quadrato. Da qui la vista sul mare è a 180 gradi, grazie alla finestratura frontale della tuga e a quelle ampie laterali.

rm 1070 01 dinette

A prua la cabina con cuccetta a V è separata dalla dinette da una porta a doppia anta che quando è aperta dilata gli ambienti. Per lo stivaggio oltre agli armadi laterali, sotto al letto c’è un vano rifinito e compartimentato.

I 2 locali a poppa sfruttano i 4 metri di baglio dello scafo. È un superbaglio, per fare qualche esempio il Dufour 350 GL è largo 3,54 m e il JPK 1080 3,65 m. Nella cabina la cuccetta è bassa (solo 33 cm da terra), ma in questo modo si ha sempre un buono spazio sopra (l’altezza minima tra materasso e soffitto è 85 cm). Compatto il bagno che ha alle sue spalle – non poteva mancare su un RM – il locale tecnico dove sono riuniti e a vista, per cui sempre ben a portata di mano, tutti gli impianti.

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Le altezze sono buone in dinette (184 cm) e a poppa (1,90 cm), meno a prua dove sotto il passauomo arrivano a 165 cm. Lo spazio di stivaggio abbonda e attenta è stata la distribuzione dei pesi che sono concentrati il più possibile al centro, i serbatoi dell’acqua sono sotto le panche in dinette (l’eventuale serbatoio in più andrà però a prua sotto al letto), le batteria sono in sentina, in una zona stagna, sempre a centro barca. Tutta la sentina è ispezionabile e profonda. Sollevando i paglioli si nota la qualità costruttiva: sono ben in vista, per esempio, le lingue longitudinali di rinforzo resinate e fazzolettate allo scafo.

Navigazione
La barca che abbiamo provato era con doppia chiglia, pala del timone singola e vele non delle migliori. L’abbiamo messa alla prova in una giornata iniziata con vento sui 20 nodi e mare tranquillo, ma in aumento. Abbiamo navigato con randa piena e trinchetta (è di serie e armata su stralletto fisso. Optional l’avvolgitore). Equilibrata e stabile, di bolina abbiamo navigato a 7 nodi e mai molto sbandati. Buono il passaggio sull’onda e asciutto il pozzetto (sottocoperta non si sente uno scricchiolio, sembra monolitica). Appena abbiamo poggiato e dato gennaker l’accelerazione è stata immediata e decisa, la barca è partita a oltre 10 nodi in planata. Quello che impressiona è la stabilità di rotta e la semplicità di gestione di questa andatura anche con vento. Preciso il timone. A bordo la randa era alla tedesca, un optional molto utile per regolare bene la vela e fare meno fatica, la vela non è piccola (36,2 mq) e tra scotta e carrello si lavora parecchio se ci si vuole impegnare.

Verso la fine della giornata il vento è calato e abbiamo srotolato il genoa. Lo stralletto della trinchetta è abbastanza lontano da quello del fiocco e si riesce a virare senza dover arrotolare la vela, bisogna solo avere un po’ di pazienza e farla passare bene oltre allo stralletto prima di cazzare sulle nuove mura.
È una barca che ci ha colpito per agilità e velocità, sfrutta bene le sue linee potenti ed è veloce anche in bolina. Navigare sarà solo un grande piacere.

Dati tecnici

lunghezza scafo 11,44 m
lunghezza gall. 10,50 m
larghezza 4,00 m
immersione 1,68/2,05/1,15-2,92 m
sup. vel. 75,20 mq
dislocamento 4.900 kg
motore Volvo 30 hp
riserva carburante 80 l
riserva acqua 190 l
prezzo base 155.000 euro
Progetto Marc Lombard Design Group
Cantiere RM Fora Marine

 

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