Mancano 30 giorni alla partenza di una delle regate più affascinanti del Mediterraneo, la RomaX2, XTutti e X1, 530 miglia da Riva di Traiano a Lipari e ritorno. E mentre la macchina organizzativa accelera i ritmi e cresce il numero degli iscritti, noi di yachtdigest.com iniziamo a raccontare questa classica dell’altura partendo dall’inizio, da quando, ormai 22 anni fa, un gruppo di amici iniziò a fantasticare intorno al sogno di questa nuova avventura. E fra questi amici c’era Pasquale De Gregorio, uno dei tre italiani che hanno portato a termine la Vendée Globe, oltre a Simone Bianchetti e Alessandro Di Benedetto.
“Era qualche tempo che questa idea di fare una regata lunga anche in Tirreno, un po’ sulle orme della 500×2 in Adriatico, girava nella testa di un gruppo di amici. Soprattutto Giorgio Casti, il direttore di Bolina, e Roberto Mannucci, ne parlavano immaginando qualcosa che partisse da Fiumicino. Poi, quando ne parlarono a me che facevo la 500×2 in Adriatico dissi, facciamo una cosa in grande, che attiri barche anche dall’estero”.
Così, nella primavera del 1994 prese il via l’avventura. E in poche settimane si consolidarono il gruppo organizzatore e il comitato, con De Gregorio e Mannucci, Paolo Venanzangeli e Massimo Di Noto, che iniziarono a mettere mano alla “cosa” con l’idea di creare un evento che potesse crescere negli anni.
“Quando incominciai a pensare alla Roma Per… – racconta ancora Pasquale De Gregorio – ero reduce dal primo rally intorno al mondo organizzato nel 1992 da Jimmy Cornell. Eravamo io e due ragazzi fissi e un equipaggio che turnava fatto tutto da non professionisti. Mi resi conto che tutta la formazione che avevo fatto preparando e partecipando alle lunghe in Adriatico, era stata una palestra eccezionale che mi consentì di fare quel giro del mondo con serenità. Ecco, quando iniziai a lavorare con gli altri a quella che allora era solo la Romax2, avevo in mente di costruire un evento ma anche di riproporre l’idea della palestra, di una regata che fosse anche formazione per chiunque vi partecipasse, sia nella fase di preparazione della barca, sia nella competizione”.
Il gruppo si mise al lavoro in modo frenetico, come ricorda De Gregorio, perché in poco tempo si dovette costruire tutto dal nulla, dallo studio del percorso alla stesura del regolamento, alla scelta del porto di partenza e arrivo. Si abbandonò l’idea originaria di Fiumicino, e si individuò Riva di Traiano. Fu una scelta organizzativa e logistica. Il porto era nuovo e ben attrezzato, non presentava i problemi di uscita e ingresso di Fiumara Grande e Fiumicino, poteva accogliere le barche ospiti e fornire un supporto logistico e sul piano della sicurezza all’altezza di una regata impegnativa come la RomaX2.
Quando il 25 aprile del 1994, le 53 barche alla partenza, su 63 iscritte, puntarono le prue su Lipari dopo il colpo di cannone, chi era presente giura che si sentirono i brividi.
“All’inizio eravamo dubbiosi sull’esito – ricorda ancora Pasquale De Gregorio – e durante le settimane di lavoro cominciammo ad acquisire un po’ di fiducia. Ma credo che nessuno si aspettasse il successo di quella giornata e poi la crescita negli anni di questa regata. Molto è dovuto alla capacità delle persone che hanno continuato a organizzarla, di mantenere altissimo il livello tecnico, di richiamare grandi navigatori e nello stesso tempo di accogliere equipaggi familiari, preparati seriamente, ma animati dalla voglia di vivere una grande emozione più che una impresa sportiva”.
Il giorno della prima partenza, era presente in banchina un grande appassionato di regate d’altura, Carlo di Mottola e disse a Paolo Venanzangeli: “Dobbiamo organizzarla anche per barche in equipaggio”. E fu così che l’anno dopo si inaugurò la RomaXTutti, cui di Mottola prese parte vincendola. Aveva 84 anni ed era il regatante più anziano. Quando salì sul podio, aiutandosi con un bastone per i postumi di una caduta da cavallo, la folla di appassionati presente lo travolse con un applauso interminabile. La prima edizione della RomaX2 la vinse Giovanni Soldini, con il suo Kodac 50 in coppia con Pietro Quintavalle. E nei 22 anni successivi sono stati tanti i grandi nomi della vela a cimentarsi con questa prova. Un appuntamento di prestigio ma come dice De Gregorio, anche una grande palestra per imprese successive.
“Partecipare a una regata di questo tipo in doppio – spiega De Gregorio – significa prepararsi alle regate i
Ed è anche stata la regata dei record, come quello stabilito nel 2001 da Bruno Peyron e Skip Novak che con il loro trimarano impiegarono 37 ore 48 minuti e 24 secondi. Pasquale De Gregorio anche quest’anno sarà presente il giorno prima al briefing, ma non parteciperà.
“Ho venduto il mio 45 piedi – ci dice – e ora sono alla ricerca di una barca più piccola, un 35 piedi, per navigare con mia moglie e un paio di amici per il solo piacere della navigazione. Poi un domani chissà. Ma Riva di Traiano è un po’ come casa mia e la RomaX… ce l’ho nel cuore”.
“Ma a chi consiglia di farla e invece chi è meglio che non ci pensi proprio?”, chiediamo al navigatore solitario.
“La sconsiglio – risponde – a chi è alla prime armi, a chi non ha tempo di preparare la barca. La consiglio a chiunque voglia conoscere la propria barca, a chi voglia fare un passo avanti come velista, a chi voglia davvero frequentare questa formazione che inizia con la preparazione e finisce con la barca in mare. E a chi voglia confrontarsi con il Mediterraneo, un mare che sa insegnare moltissimo e che deve essere ascoltato con grande serietà e preparazione”.
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