Trasferire il DNA delle navi commerciali del cantiere Rosetti, la loro affidabilità e capacità di navigare con ogni tempo, alla produzione di superyachts. Sono queste le basi concettuali che hanno guidato Tommaso Spadolini nella realizzazione del concept dell’85 metri expedition voluto da Rosetti Superyachts .
“Una parte fondamentale del processo di design – ha infatti affermato il progettista –è stata l’analisi delle molte navi commerciali lanciate da Rosetti fino ad oggi. Navi che devono operare ininterrottamente in qualsiasi condizione metereologica”.
L’affermazione di Spadolini è sostenuta dalle prime immagini dell’85 metri, da cui risulta evidente la proiezione della tradizione costruttiva e progettuale dello storico cantiere, nella concezione dei grandi yacht di prestigio: tanto spazio all’aperto, grande funzionalità, interni in cui i volumi e gli arredi parlano il linguaggio del lusso.
Il concept è disponibile in due versioni, con un helipad a centro barca, oppure con la stessa superficie arretrata verso poppa, con il vantaggio, in questo caso, di potere posizionare uno scafo a vela nella zona centrale, senza limitare l’operatività dell’elicottero. Non possono mancare i grandi tender che sono una delle caratteristiche portan ti per un expedition.
Cinque sono i ponti a disposizione ricavati nella sovrastruttura a prua, con quello inferiore dedicato all’equipaggio, con annessa la cucina, la zona pranzo e una lounge.
Il ponte principale è dedicato a quattro cabine per gli ospiti e a un’altra cabina equipaggio, mentre all’armatore è riservata una suite a tutto baglio nella zona di prua, con bagni separati, guardaroba walk-in e una zona pranzo riservata. Anche il ponte superiore a prua è riservato all’armatore con uno studio e l’ accesso alla piscina. Infine, un altro salone a poppa funge da media room e sky lounge.
Nel ponte inferiore si trovano anche le aree tecniche, la lavanderia, una cella frigorifera, un’officina e il deposito per i rfifiuti.
“Uno dei criteri fondamentali di questo progetto – ha affermato Fulvio Dodich, presidente di Rosetti Superyachts – è che potesse combinare la creatività di Tommaso Spadolini, con la mia conoscenza del mercato e che rispondesse ai requisiti tecnici richiesti per la certificazione alla navigazione senza limiti”.
Questo primo concept, rappresenta il primo passo nella nuova direzione annunciata da Rosetti Marino Group, che alla fine di novembre aveva annunciato l’avvio di un ambizioso programma attraverso il lancio di Rosetti Superyachts.
L’azienda, avviata nel 1925, si è consolidata come una delle principali artefici nella produzione di un’ampia gamma di navi commerciali, dai rimorchiatori alle navi passeggeri. Quotata in Borsa, oggi conta 1200 dipendenti, 18 società, 9 filiali e nel 2016 ha registrato un giro d’affari in attivo di 213 milioni di euro.
Una realtà attiva e solida, che ha deciso di affidare a Fulvio Dodich e alla sua esperienza nel mercato dei super yacht, la guida di un programma ambizioso, che dovrebbe portare la Rosetti Superyachts a progettare e produrre supply vessels, expedition yachts e superyachts di lusso dai 45 ai 150 metri.