Sacs e Tecnorib convergono insieme in una nuova realtà industriale che si pone come leader mondiale nel settore dei super battelli di lusso. È un sodalizio importante che annuncia in previsione «45 milioni di ricavi per l’anno nautico in corso». L’operazione, prettamente di carattere industriale, fa bene al diporto Made in Italy e mira soprattutto al «consolidamento della forte crescita ottenuta dalle due realtà negli ultimi anni ed il rafforzamento della loro presenza sui mercati internazionali».
La neonata società per azioni agli atti si chiama Sacs Tecnorib, dove Sacs detiene il 75 percento e Tecnorib la parte restante.
Entrambi i cantieri lombardi vantano uno storico di successi pluriennali e hanno letteralmente costruito le fondamenta del segmento Maxi Rib di lusso, consolidandolo e internazionalizzandolo. Sacs tramite innovazione e una prevoyance che a detta di tutti ha avuto dell’incredibile. E Tecnorib attraverso scelte opportune concretizzate in 15 anni di partnership con un super marchio come Pirelli.
Quanto alle cifre di bilancio, Sacs lo scorso anno ha prodotto ricavi per 27 milioni, mentre Tecnorib (licenziataria dei marchi Pirelli e Pzero per i Maxi Rib) ha chiuso con un fatturato da 11 milioni di euro.
A tirare le redini della Sacs Tecnorib ci sono Marco Magni, già proprietario di Sacs, al quale è affidata la carica di presidente, e Giovanni De Bonis di Tecnorib, che vede la posizione di Ceo.
È senz’altro una fusione di «competenze» in cerca di sinergie sui siti produttivi, processi di progettazione e produzione, ricerca e sviluppo. Ma, precisa Giovanni De Bonis: «I marchi commerciali, così come le rispettive reti di vendita, rimarranno separati».
«È un’operazione straordinaria – continua Giovanni De Bonis raggiunto dai microfoni della redazione – che nasce da una lunga conoscenza e rapporti personali con Marco Magni. C’è una visione molto simile nelle due aziende e abbiamo deciso di fare questo passo assieme perché siamo convinti di avere strategie condivise utili a operare nel mercato dei Maxi Rib. Rappresentiamo due realtà solide, non ci mancavano le forze per progredire da soli. Pensiamo però ci sia bisogno di far fronte comune, anche perché le nuove criticità saranno molto tese sul mercato degli approvvigionamenti e sulla componentistica in un momento in cui paradossalmente è più facile vendere che produrre».
Commenta con entusiasmo anche Matteo Magni: «Abbiamo voluto integrare le due realtà in un’operazione dal carattere industriale e senza apporti finanziari esterni. L’obiettivo è creare sinergie a livello operativo per consolidare il percorso di crescita che le due realtà avevano intrapreso singolarmente e creare così i presupposti per raccogliere insieme nuove opportunità e sfide».