“Hei, quello lo conosco”. Capita nei saloni nautici di incontrare casualmente qualcuno. Ma se questo qualcuno è Salvatore Ranieri in tenuta sportiva, e il salone è quello di Miami, dove la Ranieri International non è mai venuta, la possibilità che sia una notizia è elevata.
E infatti, alla domanda: “Cosa ci fai qui?”, Ranieri non ha potuto rispondere: “Il turista”.
“La ragione – ci ha spiegato – è che stiamo cercando partner per sbarcare con i nostri prodotti negli Usa”.
Degli importatori?
Sì, persone serie in grado di distribuire il prodotto ma soprattutto di fornire la corretta assistenza post vendita ai nostri potenziali clienti.
Che avete già o vi dovete inventare un mercato?
Diciamo entrambe le cose. Naturalmente questo tipo di inziative non si improvvisano dal nulla. Abbiamo avuto potenziali armatori che si sono rivolti a noi interessati all’acqusito. Ma non vogliamo azzardare. Se decidiamo di iniziare a vendere negli Usa, dobbiamo farlo con le carte in regola e con la possibilità di costruire un’assistenza post vendita corretta. Sono tre anni che ci lavoriamo e ora dobbiamo chiudere il cerchio. Anche da un punto di vista commerciale, gli Usa rappresentano il completamento di una strategia di esportazione dopo avere coperto tutta l’Europa, la Turchia, la Cina e perfino la Groenlandia, dove stiamo consegnando due CLF da 22 e 25 piedi con guida interna.
Quali sono le barche che hanno attratto l’attenzione del pubblico americano? Insomma, quelle per cui vi hanno chiesto,” ehi, quanto costa?”
Le prime richieste la abbiamno avute per il Next 370SH e il Next 290SH. Il 240 lo abbiamo appena presentato a Parigi, quindi non è ancora stato visto. Ma…
Ma?
Ma negli Usa vogliamo sbarcare con una grossa novità che, secondo lee nostre analisi, dovrebbe interessare molto il pubblico d’Oltreoceano.
Una barca più grande della serie Next?
No, un gommone di 11 metri e 50 fuori tutto ma che resterà nella categoria natanti. Il Cayman 38 Sport Touring (il primo rendering nella foto di apertura ndr.). Abbiamo definito i dettagli del progetto e siamo pronti per la costruzione. Permettimi ancora un po’ di riserbo ma al prossimo salone di Cannes sarà presentato ufficialmente. Posso dire che sarà motorizzato con una potenza massima di 900 hp con due o tre motori, molto performante e quindi molto in linea anche con i gusti degli armatori americani.
Fino ad oggi avete pensato ai vostri prodotti soprattutto in chiave europea se non mediterranea. Per gli Stati Uniti avete previsto modifiche significative?
Non dal punto di vista normativo, né sul piano tecnico, perchè le nostre barche sono in linea con gli standard previsti negli Stati Uniti. Sicuramente interverremo sul piano degli allestimenti, cercando di andare incontro al gusto del pubblico americano.
Il vostro arrivo negli Stati Uniti è anche un segnale di crescita. Sicuramente, le condizioni di mercato sono più favorevoli dopo la crisi, ma non bastano solo queste per crescere.
Per crescere , pur non potendo prescindere da una situazione economica generale, sono necessarie scelte strategiche importanti e azzeccate. Noi abbiamo sempre puntato sul prodotto, sulla sua qualità ma anche sulla capacità di innovare, di proporre sempre modelli nuovi. Questo ci ha di conseguenza spinti a produrre uno sforzo enorme sul piano del marketing, con una presenza capillare nei saloni. Ora andiamo a quello di Zagabria, poi saremo presenti a Oslo. Sono investimenti importanti e legati fra loro. Poi ci sono gli aspetti produttivi. A breve apriremo un altro capannone di 5 mila metri quadrati. Non si tratta solo di soddisfare un aumento della produzione, ma anche di riorganizzarne i processi, per mantenere alta la qualità, aumentare i numeri e contenere nello stesso tempo i costi. Oggi si deve avere una visione strategica complessiva se si vuole davvero competere in un mercato globale.