La regata più pazza del mondo? La Sandeq Race, in Indonesia. Il video

Niente attrezzature super tecniche, niente collegamenti satellitari, niente routier ne’ sofisticate strumentazioni di bordo. La Sandeq Race si corre a piedi scalzi, su canoe a bilanciere di bambu’ poco diverse da quelle usate tradizionalmente dai pescatori indonesiani, che di continuo si rompono e vengono aggiustate, con l’unico scopo di durare il tempo della gara e di correre veloci. Anzi, velocissimi: tra i 25 e i 30 nodi.

La Sandeq Race è essenzialmente una regata per imbarcazioni da pesca, le tradizionali canoe a bilanciere asiatiche, ed è “la più veloce, la più lunga e la più dura” nel suo genere. Si corre quasi ogni anno dalla metà degli anni ’90, ma solo da pochi anni è diventata famosa al pubblico internazionale, fino a contare oltre 40 iscritti nelle edizioni più recenti. Anche se le imbarcazioni sono quelle tradizionali indonesiane, l’idea della regata è venuta ad un gruppo di amici trasferiti in Indonesia da varie parti del mondo. Il fascino delle tradizioni nautiche dei pescatori della zona, che usavano le canoe a bilanciere per le battute di pesca, e la velocità di quelle imbarcazioni ha dato origine all’idea di una competizione.

Il percorso di regata è di 300 miglia nautiche, nell’area di Mandar, una zona del Sud Salawesi, Indonesia, affacciata sul Mar di Giava, ogni giorno si svolgono tappe di 30/40 miglia. Capita che regatanti europei o nordamericani partecipino alla competizione, ma gli equipaggi sono per lo più formati da pescatori della zona, fino a un massimo di otto persone per barca: 5 o 6 per fare peso sui bilancieri, 2 o 3 per timonare e regolare le vele. Gli addetti al bilanciamento (e ai remi, in caso di calma di vento) si chiamano Pattimbang, e invece dei trapezi che siamo abituati a vedere usano semplicemente delle cime appese agli alberi delle imbarcazioni (alti fino a 18 metri), tenendosi in equilibrio sui bilancieri.

Il video da’ un’idea della semplicità delle attrezzature e della velocità delle imbarcazioni, che sono gli elementi che colpiscono tutti gli osservatori esterni. Ma per le popolazioni locali la Sandeq Race è anche diventata un motivo di orgoglio e di appartenenza, il tifo e la partecipazione sono totali per i giorni della competizione.

Sara Teghini

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