Quasi sempre la radice di un’idea trae linfa dalle esperienze personali, e dalla convinzione che la realtà possa plasmarsi come vogliamo. Per molti questa rimane pura speculazione, per altri è una motivazione forte a realizzare cose concrete, e fuori dagli schemi.
Il nuovo Sanlorenzo SX88, visto al padiglione 6 del Salone di Dusseldorf, è l’ultimo nato del cantiere ligure, e sicuramente non è una barca comune. La sua realizzazione è stata possibile grazie alla sinergia di più eccellenze, coordinate dall’architetto Luca Santella, che ha saputo incanalare funzionalità progettuale e design, intorno ad una idea condivisa da tutte le parti che hanno firmato il progetto. Il concept che ha portato alla costruzione del Sanlorenzo SX88 nasce dalla volontà di creare, sulle imbarcazioni più grandi, un diverso modo di approcciare gli spazi. Quella stessa idea iniziale che Piero Lissoni, con la sua sensibilità e la sua matita, hanno applicato agli interni di questo yacht difficilmente etichettabile.
Probabilmente banalizzando, possiamo pensare che questo slancio progettuale nasca dalla constatazione di come spesso, in uno yacht, la complessità, e il moltiplicarsi degli spazi interni, crei di fatto una barriera rispetto all’ambiente esterno. Si traspone allo yacht il concetto di “casa”, ma è una casa la cui identità rimane (spesso) del tutto separata rispetto al mare che naviga. Luca Santella, con Piero Lissoni e l’Officina Italiana Design, hanno voluto abbattere ogni tipo di barriera, e in questa ottica è possibile “comprendere” il Sanlorenzo SX88.
Per “liberare” gli ambienti del main deck la timoneria è presente solo sul fly, anche se definirlo cosi è piuttosto riduttivo. Il ponte superiore infatti, è uno spazio modulabile capace di offrire non solo i vantaggi di un flying bridge, ma anche quelli di un ambiente totalmente chiuso, e con gli elevati standard qualitativi di questo cantiere. Il parabrezza è fisso, mentre due vetrate dalle dimensioni imponenti, possono salire dolcemente per sigillare lateralmente lo spazio della timoneria e del salotto retrostante. Due possibili sistemi di chiusura posteriore rendono l’ambiente climatizzabile, mentre un sistema di pannelli orientabili modula sul top l’ingresso della luce dall’alto. Sospesa sul main deck, una grande terrazza completa il ponte superiore.
La discesa al ponte principale è un piccolo capolavoro di stile, con una scala composta da gradini “ sospesi”, vincolati cioè da un solo lato, e fronteggiati, per sicurezza, su quello opposto da una lastra in cristallo. Per il main deck è possibile scegliere tra due possibili allestimenti.
Il primo vede la cabina armatoriale occupare verso prua tutto lo spazio che sarebbe stato normalmente dedicato alla timoneria interna. Il secondo è decisamente più spettacolare, perché tutto il ponte principale, senza dislivelli, diviene un unico, enorme, loft. Le finestrature con sviluppo a parete si aprono su entrambi i lati, mentre il parabrezza frontale, obliquo, sovrasta il salotto posizionato a prua. La struttura centrale con la scala lascia libero il passaggio sulla sinistra, mentre a destra un disimpegno anticipa il lungo mobile per la cucina e gli altri servizi. Di fronte a questo, un elegante tavolo sottende una zona del loft destinata al pranzo degli ospiti. La porta in vetro apre, senza soluzione di continuità, alla porzione esterna di questo open space, protetta dalla propaggine del fly, ed arredata con una zona relax. Il ponte inferiore è destinato ad accogliere la zona notte con un numero di cabine doppie che varia a seconda del posizionamento dell’armatoriale.
La scelta della trasmissione IPS consente di spostare molto più a poppa la zona tecnica, creando gli spazi necessari anche per la cabina equipaggio. Scontato un accenno alla bellezza degli arredamenti, con la tradizionale presenza dei marchi di tendenza più noti, ed una propensione alla contaminazione tra stili diversi, che esalta l’eleganza degli interni di questa imbarcazione.
Una doppia scalinata permettere di scendere dal piano del ponte principale alla plancia di poppa. Qui avviene uno dei tanti piccoli miracoli di design e tecnica che il Sanlorenzo SX88 offre: il prolungamento del corrimano di sinistra cela una gruetta telescopica, invisibile quando non in uso, perché parte integrante del profilo dell’imbarcazione. Nel momento in cui fosse necessario varare il tender, o altro, un telecomando elettrico la farà ruotare verso la plancia per renderla operativa. Quest’area costituisce da sola un beach club di quasi 30 metri quadri, mentre a prua un’altra zona relax e conviviale, offre due grandi divani ad “L” serviti ognuno dal proprio tavolo, ed una vasta zona prendisole.
Lo statunitense Lou Codega, noto progettista di carene che coniugano efficienza e rendimento con potenze non esasperate, si è occupato dell’opera viva, mentre, come accennato, Officina Italiana Design di Mauro Micheli e Sergio Beretta, ha curato la progettazione delle linee esterne. Il Sanlorenzo SX88 con la sua prua alta, e uno scafo che degrada armonicamente verso poppa, rimanda sicuramente a tipologie di imbarcazioni in grado di affrontare qualsiasi mare. Il design delle sovrastrutture in carbonio, con la “finta” plancia protesa in avanti, e le vetrate unite in un continuum scuro sotto il fly, danno slancio ai suoi ventisette metri, che i tre IPS da 1050cv possono spingere fino a 23 nodi.
Scheda tecnica del Sanlorenzo SX88
Lunghezza ft. 26,70 mt.
Larghezza 7,20 mt.
Immersione pieno carico 1,70 mt.
Carburante 9.300 lt.
Motori 3 x IPS 1050 Volvo 800 hp