Scout 380 LXF. Non solo un fisherman. Prova in mare a Miami

Presentato in anteprima mondiale allo scorso Miami International Boat Show, lo Scout 380 LXF di Scout Boats è un center consolle da pesca molto raffinato. Capace di abbinare le caratteristiche peculiari di un fisherman d’altura ad un allestimento che lo rende idoneo anche all’utilizzo diportistico, ha attirato la nostra attenzione per cui, quando ci è stato chiesto se avevamo voglia di provarlo, di buon grado abbiamo accettato e siamo saliti a bordo.

La prova in mare dello Scout 380 LXF

Diverse le motorizzazioni possibili per questo fisherman che viene equipaggiato esclusivamente con motori fuoribordo. Noi lo stiamo provando con la potenza minima consigliata che consiste in tre Verado 350, la massima prevede una quadrupla installazione da 350 che porterebbe ad avere 1.400 cavalli di potenza complessiva.

Prima di salpare viene acceso il Seakeeper 6 di cui la barca è dotata, l’indicatore dello strumento comincia il suo progredire lento verso la zona di efficienza, noi lo lasciamo fare mentre molliamo gli ormeggi e ci inoltriamo nel canale d’uscita del salone.

Procediamo piano, avvertendo appena il ronzio dei Verado che ci spingono, al minimo, a 3/4 nodi di velocità. La sempre piacevole compagnia dei colleghi di Nautica allieta un tragitto piuttosto lungo e lento che ci porterà ad imbarcare altri due ospiti, una coppia di armatori interessati allo Scout 380, nei pressi del Miami River. Completato il carico navighiamo verso il ponte che delimita la fine della zona dove non è possibile planare, mentre navighiamo il seakeeper arriva in efficienza e viene acceso, immediatamente cessa il rollio.

Passato il ponte possiamo finalmente prendere i comandi, ci posizioniamo nella postazione di guida e ci sediamo, la posizione è corretta e tutto è a portata di mano. La prua, studiata per rimanere asciutta anche affrontando onde oceaniche, navigando piano occupa la parte bassa del campo visivo lasciando una visibilità corretta in avanti.

Frenando la voglia di affondare subito le manette, disinseriamo il Seakeeper, mettiamo il selettore in “sync” e cominciamo ad accellerare progressivamente per rilevare velocità e consumi.

Lo Scout ha il comportamento tipico di un fisherman oceanico, non gradisce molto le velocità intermedie che portano alla planata. Orizzontale e stabile fino a 8/9 nodi, alza parecchio la prua ed affonda la poppa nel regime intermedio. In questa condizione la visibilità in avanti è parecchio ridotta e lo Scout sembra rendersene conto tanto che, nonostante i nostri sforzi per tenere costante il regime dei motori, lui comincia ad accellerare, entra in planata ed abbassa spontaneamente la prua. Sostanzialmente si passa da 10 a 17 nodi, virtualmente senza accellerare, percependo distintamente la carena che esce dall’acqua e comincia a scivolare.

In planata diventa tutto semplice, anche troppo. La carena trasmette sempre sensazioni di precisione e sicurezza, anche alla velocità massima che, seppur con la barca stracarica ed il seakeeper surdimensionato, rileviamo a 47,7 nodi mentre il trim automatico dei Verado fa decisamente bene il suo lavoro.

Ci fermiamo e cominciamo a condurre lo Scout 380 per come dev’essere condotto. Si parte e poi si affondano le manette con decisione, si entra in planata rapidamente, accompagnati dal ruggito dei Verado che, erogando la coppia che li contraddistingue, spingono fuori dall’acqua la barca in un baleno.

Da li in poi è divertimento puro. Accostiamo con decisione, lo scafo piega senza scomporsi rimanendo stabile e preciso.  Mentre siamo in virata stretta affondiamo le manette al massimo, la poppa allarga impercettibilmente e la sensazione di forza centrifuga aumenta.  Controviriamo, sempre a manetta, cercando di mettere in difficoltà la carena ma lei non si scompone per nulla, nessuna sbavatura, non uno scricchiolio a bordo.

Siamo in virata stretta, con le manette tutte giù, a circa 37 nodi di velocità quando incontriamo la nostra scia. Ci aspettiamo un bel salto, una bella botta ed invece … nulla. Lo Scout attraversa l’onda come nulla fosse, senza scossoni, morbidamente.

Mi diverto ancora parecchio poi, purtroppo, è ora di cedere i comandi al collega.

Conclusioni

Lo Scout 380 LXF è una barca con una personalità ben precisa.

Se siete alla ricerca di una barca all-around, lo Scout non fa per voi.  Se cercate un cabinato che possa navigare bene, consumando poco, fra i 12 e i 18 nodi, lo Scout non fa per voi. Se siete deboli di cuore ed amate stare in porto quando il mare si fa mosso, lo Scout non fa di certo per voi.

Avete presente la Sardegna in agosto e quella secca, pescosissima, a 40/50 miglia dalle Bocche di Bonifacio dove ci va pochissima gente perchè è lontano, perchè le condizioni del mare potrebbero cambiare e perchè poi dobbiamo anche rientrare in porto attraversando quella zona dove il traffico estivo solleva quasi due metri d’onda e non si può planare?

Ecco, lo Scout 380 è la macchina perfetta per fare tutto questo, in sicurezza, divertendosi ed in comodità. E’ un’imbarcazione per gente che in mare ci va davvero, e senza tanti fronzoli.

Se poi volessimo semplicemente uscire con gli amici e, dopo averli fatti divertire con le prestazioni di cui è capace questa barca, passare la giornata in rada fra un bagno e l’altro, allora scopriremo che lo Scout si presta molto bene anche a questo fine.

Ed alla fine della giornata, quando la sera torneremo all’ormeggio, scopriremo anche che questa barca sa attrarre a se gli sguardi ammirati di coloro i quali sono rimasti, come sempre, in porto.

Personalità, potenza e bellezza, combinati insieme, producono questo effetto e, non mi vergogno a dirlo, se fosse mia la vorrei decisamente con quattro Verado a poppa.

Il prezzo? Lo Scout in prova era veramente full optional ed esponeva un prezzo, compreso di motori, di poco inferiore agli 800.000 dollari, al cambio attuale circa 650.000 euro.

Descrizione dello Scout 380 LXF

La vista dell’imbarcazione, arrivando dal pontile, non c’è che dire, è proprio intrigante. I tre Verado 350 bianchi posizionati a poppa, verniciati in tinta con il colore dello scafo, contribuiscono a restituire una visione complessiva dello Scout sportiva e grintosa.

Lo scafo dello Scout 380 LXF è realizzato per infusione di resina epossidrica, questo ha consentito di contenere il peso a secco di questo 12 metri, a circa 6,5 ton (senza motori) aumentando, di conseguenza, la possibilità di caricare ospiti, vettovaglie ed atrezzature da pesca.

Saliamo a bordo agevolmente, utilizzando l’apertura laterale realizzata a sinistra del pozzetto, area che concentra la maggior parte delle innovazioni contenute in questa imbarcazione.

Sotto i nostri piedi e lungo le murate del pozzetto il cantiere, molto abilmente, ha ricavato una serie infinita di gavoni, vasche per il vivo, alloggiamenti tecnici e sedute che però, tramite sistemi a scorrimento, in un attimo possono scomparire per lasciare tutto il calpestio sgombro per le operazioni di pesca. Stiamo parlando di una superficie che misura circa 2,5 x 3,5 metri, quasi nove metri quadri quindi, superficie che di solito troviamo su fisherman ben più grandi.

Guardando verso prua troviamo una seduta per due persone che, posta sotto il T-Top, altra sorpresa, può ruotare e diventare un angolo cottura completo di lavello. Ai piedi di questa seduta, sotto il calpestio, trova posto uno stabilizzatore giroscopico che parrebbe addirittura esagerato, un Seakeeper 6 che potrebbe teoricamente stabilizzare, stando alle indicazioni della casa, imbarcazioni fino a 20 tonnellate o 50 piedi di lunghezza. Se però consideriamo che i fisherman passano la maggior parte del loro tempo fermi al largo a pescare, comprendiamo le motivazioni di questa scelta.

Al di sopra di questa seduta un meccanismo elettrico fa, alternativamente, uscire un’estensione in tessuto del T-Top che incrementa la zona d’ombra nel pozzetto o, viceversa,  ruotare verso l’alto, il portacanne da ben 5 posti. Ai lati del T-Top due divaricatori aiuteranno a dipanare la raggiera di lenze che gli armatori caleranno in mare.

Andando dal pozzetto verso prua le murate si alzano sensibilmente e creano dei passavanti molto protetti che ci conducono in sicurezza nella zona prodiera. Qui troviamo ad accoglierci una dinette con tavolo centrale, di ottima fattura, dove 4 persone potranno pranzare tranquillamente. La dinette è convertibile e crea un area prendisole per due persone.

Sempre a prua, ai piedi del T-Top, si sviluppa una seconda zona “comfort”. Questa è l’area che, ne siamo certi, andrà più a ruba durante le nostre escursioni.  Due chaise longue, comodissime e munite di braccioli, esagerati ed accessoriati, accolglieranno i due fortunati ospiti che riusciranno ad aggiudicarsi questa fantastica posizione a bordo.  Questa è inoltre una delle posizioni più sicure per sdraiarsi a bordo mentre siamo in navigazione e corriamo fra le onde.

Anche nella zona prodiera, cosi come in pozzetto, basta sollevare un cuscino per trovare un gavone, nulla è lasciato al caso in questa barca.

La zona centrale della barca è dominata dalla “center consolle” che, posta sotto il T-Top, ospita le sedute di guida e tutta la strumentazione. Sotto di essa trova spazio un’altra sorpresa inaspettata, lo Scout 380 LXF possiede infatti un vero e proprio ponte inferiore dove, incredibilmente, è ricavata una dinette convertibile, una cucina completa di tutto ed un bagno completo di doccia.

Si scende nelle viscere dello Scout 380 attraverso due scalini (un pò ripidi e corti a dire il vero) e ci si trova di fronte ad un recesso che, guarda caso, è destinato ad ospitare ben 5 canne complete di mulinello. Alla sua dritta troviamo il bagno, la cui altezza è in grado di accogliere, senza alcun problema, anche stature a stelle e strisce. Troviamo la cucina ancor più a destra che, posta ad angolo, ospita l’immancabile microonde, il frigo ed i fuochi, rigorosamente elettrici.

La dinette è grande ed accogliente. Verso prua un televisore di grandi dimensioni sovrasta i divani che possono essere convertiti in un “queen size bed” lungo ben due metri.

Numerose le bocchette di condizionamento che, tramite l’impianto da 12.000 btu presente a bordo, sono in grado di portare a temperature polari questo ambiente.

Se poi volete vedere meglio come lo Scout 380 LXF possa essere polivalente, ecco un breve filmato che, seppur in modo molto pubblicitario, non lascia dubbi sulle “vocazioni” di questo fisherman.

La prova dello Scout 380 LXF in numeri

Giri/min Nodi Gal/h Lt/h Gal/Miglio Lt/miglio
1000 5,5 3,4 12,87 0,62 2,35
1500 7,5 5,7 21,57 0,76 2,88
2000 8,5 9,1 34,44 1,07 4,06
2500 9,6 15,8 59,80 1,65 6,24
3000 10,4 23,9 90,46 2,30 8,70
3500 17,8 26,3 99,55 1,48 5,59
4000 21,6 35,1 132,85 1,63 6,15
4500 30,1 41,5 157,08 1,38 5,22
5000 35,4 51,9 196,44 1,47 5,55
5500 39,5 52,3 197,96 1,32 5,01
6000 43,5 70,7 267,60 1,63 6,15
Vel max 6540 47,8 89,1 337,24 1,86 7,06

Condizioni della prova: Mare quasi calmo, 9 persone a bordo, carburante 50%, acqua 40%.

Specifiche tecniche dello Scout 380 LXF

Length Overall: 38’ 6” 11.7 m
Beam: 12’ 1” 3.7 m
Draft (aprx): 27” 0.7 m
Dry Weight w/o Engines Epoxy-Infused Hull (aprx): 14,500 lbs 6,577 kg
Dry Weight w/ Triple Yamaha 350s (aprx): 16,870 lbs 7,652 kg
Dry Weight w/ Quad Yamaha 300s (aprx): 16,820 lbs 7,629 kg 7,629 kg
Dry Weight w/ Triple Mercury 350s (aprx): 16,504 lbs 7,486 kg
Dry Weight w/ Quad Mercury 300s (aprx): 17,040 lbs 7,729 kg
Deadrise: 20 degrees 20 gradi
Max HP: 1400 HP 1044 kW 1400 HP 1044 kW
Fuel Capacity: 405 gal 1533 L
Fresh Water Capacity: 51 gallons 193 L
Holding Tank Capacity: 16 gallons 61 L
Luca d'ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

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