Seawind 1600 . Per correre a vela oltre i 20 nodi

Il Seawind 1600 è fatto per andare veloce a vela. Grazie alla linee d’acqua studiate da Reichel Pug, con il gennaker a riva la barca ha toccato 23 nodi durante le prove del cantiere. Con quattro appendici sollevabili, due timoni e due derive, questo possente catamarano è anche in grado di  spiaggiare.

Seawind è un cantiere australiano nato agli inizi degli anni ’80 dalla passione del suo fondatore: Richard Ward, appassionato velista. Nell’ottobre 2010 Seawind ha acquisito Corsair Marine, grande produttore americano di trimarani con oltre 1.600 barche all’attivo. Dopo 20 anni di produzione nei rispettivi paesi i due cantieri hanno trasferito le proprie strutture di gestione e produzione in Vietnam.

Inizio la visita dalla timoneria, doppia e rialzata rispetto al pozzetto, garantisce un’ottima visibilità, però è anche molto esposta, al vento e agli schizzi. Subito dietro sono posizionati i due winches per le scotte del delle vele da lasco: un Code 0 rollabile ed un gennaker mentre in avanti e a portata di mano c’è il winch dedicato al fiocco autovirante.

A poppa estrema ci sono tre winches, uno verticale elettrico con i rinvii di drizze e borose, gli altri due sono per la scotta e trasto randa. Una soluzione strana, il timoniere, deve per forza scendere dalla timoneria per regolare la randa.

Il bimini rigido del Seawind 1600 è davvero molto grande, tutto il pozzetto è all’ombra e al riparo dal vento, in più offre una raffinatezza: un sistema di raccolta dell’acqua piovana. In pozzetto non ci sono divani e divanetti molto “glamour” come su altri catamarani, ma c’è un semplice e comodo divano con un tavolo per mangiare.

Questa “zona pranzo” è comunicante con la cucina tramite una finestratura orizzontale scorrevole, idelae per passere piatti, bicchieri dalla cucina senza dover per forza entrare in dinette, completa il comfort del pozzetto un ampio frigo da oltre 100 litri di capienza, disposto accanto al tavolo.

All’estrema poppa, due ampi divanetti sotto ai quali si possono stivare le code delle drizze e, in mezzo ai divanetti, il winch verticale. Al di sotto del pozzetto sono collocati due ampi gavoni muniti di attuatori a gas. Il tender viene varato con l’ausilio di due pali in carbonio che fungono da gruette, le cui cime possono essere rimandate ai winch elettrici.

Passiamo a prua: quella del seawind 1600 è davvero sterminata, con due grandissime reti per godersi la giornata in mare, e per ridurre i pesi a prua. Tutta la zona prodiera è piatta, senza nessun intralcio permette di rilassarsi praticamente ovunque.

Sul grande tetto della tuga lo spazio a disposizione è veramente tanto, il cantiere ha previsto inoltre la possibilità di installare delle cuscinerie ottenendo quindi un’immensa zona prendisole.

Interessante lo studio per il bilanciamento dei pesi, a piede d’albero sono stati stivati in due gavoni: il generatore, facilmente ispezionabile, i serbatoi e il pozzo della catena con l’ancora che da qui viene calata direttamente, sorge quindi spontaneo il dubbio sul suo comportamento all’ancora.

Dalla dinette la vista è a 360 gradi sul mare, anche da seduti. Il tavolo sulla sinistra è apribile, può ospitare fino a 8 persone, e può anche diventare un letto matrimoniale o una cuccetta di guardia. Sulla dritta la cucina super attrezzata e il tavolo da carteggio.

Un grande vantaggio da non sottovalutare è la possibilità di vedere le vele dall’interno. Il carteggio ha un ottima visuale sia sulla randa, fino in testa d’albero che, grazie alla ampie finestrature, anche alle vele da lasco. Questa soluzione permette all’equipaggio di prendersi una pausa, al riparo dall’umido e dal freddo, durante i trasferimenti in notturna o di giorno quando la meteo non è delle migliori.

Le finestrature della tuga sono ricche di osteriggi apribili, questo favoriscie un ottimo passaggio d’aria e  permette di sonnecchiare in dinette durante il giorno limitando l’uso dell’aria condizionata. Sono presenti inoltre numerosi ventilatori da 12 volt che possono provvedere a raffrescare la dinette durante le  giornate più afose o in rada per non dipendere dal generatore.

Sulla versione a tre cabine del seawind 1600 quello che colpisce di più sono gli immensi armadi, non hanno nulla da invidiare a quelli di un appartemento sulla terraferma. Ce ne sono ben tre per scafo, a due ante e otto cassetti. Sono così spaziosi che consentono di avere vestiti in abbondanza e permettono all’armatore e alla famiglia di arrivare in barca senza bagagli.

Nello scafo ospiti ci sono, due letti gemelli nella cabina di poppa e nella cabina di prua c’è un letto matrimoniale molto stretto verso i piedi; questa cabina è stata ideata per i bambini secondo i progettisti del cantiere. Le due cabine dividono il grande bagno nel corridoio dello scafo, molto illuminato, con un ottima altezza e doccia en suite.

All’armatore è dedicato lo scafo di dritta, con la zona notte verso poppa dove è situato il letto matrimoniale, ai piedi del letto verso prua è collocata una seduta beauty, nel corridoi un armadio doppio. La zona armatoriale si conclude con il bagno prodiero, di grandi dimensioni.

Per rendere la barca leggera e veloce il grande nemico è il peso, per questo tutti i pannelli degli interni sono realizzati in schiuma leggera.

Lo scafo del Seawind 1600 ha quattro appendici mobili: le due derive laterali, regolabili dal pozzetto e i due timoni.

Le derive sono sollevabili tramite un comando posto in timoneria mentre le pale dei timoni possono essere estratte con un sistema identico a quello dei timoni del Laser. Oltre a un pescaggio ridottissimo, questo sistema delle pale dei timoni permette, in caso di avaria, di sostituirle in breve tempo e molto facilmente.

Quando tutte e quattro le appendici sono sollevate, il catamarano può stare in appena 54 cm d’acqua, un grande vantaggio per godersi le rade più belle, considerando che si tratta di una barca da 52 piedi.

Il ponte in Teak sintetico è bello e pratico, ha il vantaggo di non essere pesante come una copertura in teak normale, non scotta sotto i piedi e la manutenzione è di gran lunga più economica del teak classico. Anche i paglioli dei bagni sono in teak sintetico conferendo un tocco di colore e di marinità all’ambiente.

Il piano velico è sviluppato per avere una barca veloce sull’acqua: randa da 100 mq e fiocco autovirante da 44,5 mq, per assaporare tutta la potenza e la velocità il Seawind è armato con un asimmetrico da 220 mq mentre per le ariette leggere tipiche del mediterraneo è disponibile un code 0 da 92,5 mq.

Lo studio delle linee dello scafo è frutto dello studio californiano Reichel Pug, che si è concentrato molto sul peso, il risultato è ottimo: solo 13 tonnelate, grazie alla scelta dei materiali di costruzione: il sandwich è in PVC composito e resina epossidica con ampi rinforzi in aramide di carbonio e kevlar nelle aree specifiche. Le paratie sono in pannelli di composito con anima in PVC ad alta densità con resine vinilestere.

I serbatoi sono molto capienti: quelli del gasolio hanno una capacità di 750 litri, mentre i serbatoi delll’acqua si attestano sui 600 litri. Ciascuno scafo monta un motore Yanmar da 57 cv.

Il rapporto sup. velica/peso sulla carta, fa pensare a una barca molto veloce, il dislocamento è poco in effetti. La mia voglia di vederlo correre tra gli spruzzi a 23 nodi è forte ed è la cosa che mi entusiasma di più della barca, però ci vuole poco a far lievitare il peso, caricando a bordo, ospiti, viveri, gasolio e acqua, chissà se il Seawind mantiene le promesse anche a pieno carico.

 

La scheda tecnica del Seawind 1600

 

Lunghezza fuori tutto 15.74 m
Lunghezza al galleggiamento 15.70m
Larghezza 7.9m
Pescaggio massimo 2,6m
Pescaggio minimo 0,54 m
Serbatoio carburante 750 l
Serbatoio acqua 600 l
Motorizzazione 2 x 57 hp Yanmar
Dislocamento 13.000 kg
Sup. Velica randa 100 mq
Sup. Velica fiocco 44,5 mq
Sup.Velica Gennaker 220 mq
Sup. Velica Code 0 92,5 mq
Altezza albero 22.8 m
Edoardo Baj Macario

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