Promuovere soluzioni sostenibili e nuove tecnologie per l’industria della nautica da diporto, in particolare per gli yacht di oltre 24 metri: è stato questo l’obiettivo principale del 2° Monaco Smart Yacht Rendezvous, l’evento svoltosi nell’ambito della settima edizione della Monaco Ocean Week, sotto l’egida del progetto “Monaco, Capital of Advanced Yachting“. Lo Yacht Club de Monaco ha ospitato il 2° Monaco Smart Yacht Rendezvous, sostenuto dalla Fondazione Principe Alberto II di Monaco, insieme ai principali partner UBS, Sindalah, il cantiere MB92 Group e Wider Yachts.
Negli ultimi due anni, attraverso questo evento di networking che è il naturale corollario del Monaco Smart & Sustainable Marina Rendezvous (la cui prossima edizione si terrà il 22 e 23 settembre 2024), l’organizzatore M3 – Monaco Marina Management ha riunito l’intero ecosistema della nautica da diporto, composto da cantieri navali, progettisti e attori dell’innovazione, per far progredire la transizione energetica e le soluzioni eco-responsabili per questo settore. “Navigare verso un orizzonte sostenibile nel settore della nautica da diporto non è solo questione di vento e vele, ma anche di innovazione e impegno collettivo“, ha dichiarato José Marco Casellini, CEO di Monaco Marina Management. “Dalla progettazione della barca fino al suo smantellamento, ogni decisione ci indirizza verso un futuro in cui la coscienza deve incontrare l’eccellenza. Dobbiamo sfruttare l’aria di cambiamento e guidare il nostro settore verso un oceano di azioni etiche e responsabili”.
Come funziona il Monaco Smart Yacht Rendezvous
40 startup e scaleup sono state selezionate tra 350 candidati al Monaco Smart Yacht Rendezvous e inserite in un catalogo elettronico. Le realtà selezionate hanno presentato le loro innovazioni ai membri di una giuria composta da 20 professionisti del settore e investitori nel corso di 149 colloqui a distanza. Le varie tecnologie e soluzioni proposte sono state studiate per comprendere meglio tutti gli aspetti legati all’intero ciclo di vita di uno yacht, dalla ricerca e sviluppo al modo in cui viene costruito, utilizzato e infine smantellato. “Tutti gli attori del nostro settore devono guidare il progresso tecnologico, se vogliamo rendere il mondo marittimo più sostenibile. E deve essere uno sforzo collettivo“, ha sottolineato Bernard d’Alessandri, segretario generale dello Yacht Club de Monaco.
Per i partecipanti, il 2° Monaco Smart Yacht Rendezvous è stata l’occasione per condividere le proprie competenze e gettare le basi per gli “smart yacht” di domani, durante una serie di workshop specifici che sono stati anche occasione per aprire una serie di discussioni che saranno raccolte in un libro bianco open source, disponibile a partire dal prossimo maggio. Il brainstorming servirà a proporre soluzioni concrete e realizzabili per rendere la nautica da diporto un settore più consapevole. “Questo evento ha un ruolo fondamentale nel trasformare l’industria della nautica da diporto, combinando innovazione e sostenibilità, dove eccellenza e responsabilità ambientale lavorano di pari passo. Abbiamo bisogno che l’industria nautica sia parte integrante dell’equazione“, ha dichiarato Olivier Wenden, vicepresidente della Fondazione Principe Alberto II di Monaco.
Le due giornate del Monaco Smart Yacht Rendezvous hanno offerto un’opportunità di networking tra i principali operatori del settore e hanno incoraggiato collaborazioni produttive. Secondo l’esploratore Mike Horn, “abbiamo bisogno di startup, abbiamo bisogno di idee, abbiamo bisogno della giovane generazione per cambiare gli errori del passato“. L’esploratore era curioso di vedere le diverse soluzioni esposte nell’area espositiva, come per esempio “Beyond the Sea” del velista Yves Parlier e “Coreod Space”, una startup francese che ha presentato il suo casco per la realtà virtuale alimentato dall’intelligenza artificiale.
Le tavole rotonde
Durante il Monaco Smart Yacht Rendezvous si sono tenute tre tavole rotonde. André Gaillard, segretario generale della Federazione Francese dei Piloti Marittimi e vice-presidente dell’Associazione Internazionale dei Piloti Marittimi; Adrien Thoumazeau, responsabile ricerca e sviluppo di Naval Architect; Daniele Bottino, Europe Ltd Manager e Regional Business Development di ABS; Giedo Loeff, responsabile R&D di Feadship; e Giuseppe Sachero, Vice-President Industrial Solution South West Europe di Siemens Energy, hanno parlato a lungo dei fattori ambientali, economici e funzionali che determinano la transizione energetica della nautica da diporto. In cima all’agenda delle discussioni c’erano le soluzioni offerte dalle nuove tecnologie dei motori, dalla propulsione e dai carburanti alternativi, con l’idrogeno spesso al centro del dibattito dopo l’intervento di Michel Delpon, ambasciatore di France 2030 per l’idrogeno sotto l’egida del presidente Emmanuel Macron, sulle soluzioni già disponibili. “Oggi 40 Paesi hanno sviluppato una strategia importante per l’idrogeno e la Francia ha avuto la fortuna di essere tra i primi, con molte startup che hanno scelto questa soluzione“, ha detto Delpon.
Bob Wagemakers, direttore e architetto navale di Virtue Yacht Refit Management; Guillaume Perben, CEO di Composite Recycling; Laurent Thiebaut, general manager France Solution di Rolls Royce/MTU; Marcello Maggi, presidente di Wider Yachts e Rob Papworth, amministratore delegato di MB92 La Ciotat, hanno invece discusso della sinergia tra cantieri di nuova costruzione e di refit con un approccio collaborativo e di come gli operatori del settore possano unire le forze per migliorare l’efficienza, la sostenibilità e l’innovazione nella progettazione e nella manutenzione degli yacht e puntare a un’economia circolare. Infine, nella terza tavola rotonda del 2° Monaco Smart Yacht Rendezvous sono stati discussi in dettaglio i regolamenti e gli incentivi per l’industria della nautica da diporto in vista delle sfide future, ovvero su come le autorità di regolamentazione, i professionisti del settore e i proprietari di yacht possono collaborare per creare un ambiente più favorevole all’innovazione, nel rispetto degli standard di sicurezza e sostenibilità. Queste questioni sono state affrontate da Xavier Perrone, commercial manager di Hill Robinson; Mark Kruidenier, business development manager di DNV; Nikolas Rabier, ispettore per la bandiera maltese; e Billy Canellas, Head of Asset Management di NEOM. In particolare, sono stati discussi i regolamenti e il loro impatto sulle destinazioni, con l’obiettivo specifico di proteggere l’ambiente costiero e tutelare le risorse marine per promuovere lo sviluppo sostenibile e l’ecoturismo.
I vincitori
La giuria internazionale composta ha assegnato quest’anno due Smart Innovative Yacht Awards, uno alla startup Composite-Recycling e l’altro alla scaleup Greenboats.
Come spiega Guillaume Perben, CEO e co-fondatore di Composite-Recycling, la startup “ricicla i materiali compositi utilizzati per costruire barche e turbine eoliche e li trasforma in nuove imbarcazioni in modo da chiudere il ciclo dei materiali costitutivi. Siamo molto contenti di avere vinto questo premio per il lavoro che stiamo facendo sul riciclo delle imbarcazioni, contribuendo a rendere la nautica sostenibile e non più dannosa per l’ambiente“.
Commenta invece Loris Schimanski, business developer di Greenboats: “Siamo felici di avere vinto questo premio e di essere stati riconosciuti da questi giganti del settore. Negli ultimi anni abbiamo lavorato intensamente alla ricerca e sviluppo per cercare di sviluppare fibre in grado di competere con le fibre di vetro e, ancora meglio, di essere più leggere. È una soluzione basata su pannelli che possono essere assemblati più facilmente nei grandi cantieri navali per ridurre l’impronta di carbonio“.