Sarà presentata al Salone di Parigi, in premiere modiale, l’ultima adrenalinica novità di Selva Marine, il Selva D.900 Special. Possiamo definirla adrenalinica perchè, in anteprima sulla presentazione al pubblico, abbiamo avuto la fortuna di potere provare questo nuovo ed entusiasmante gommone a Las Londes Les Maures in Francia.
Il Selva D.900 Special , con una lunghezza di 9,60 m ed un peso a secco di 1900 kg, è la nuova ammiraglia della linea gommoni della casa lombarda. La sua carena a V è frutto di uno studio completamente nuovo ed è realizzata in VTR a doppia stampata; filante, solida e robusta garantisce prestazioni stellari agli alti regimi, non scordandosi di essere comoda e confortevole per l’utilizzo puramente diportistico.
Come ci si aspetta da un modello di questa metratura, questo gommone è infatti ben atrezzato per la crociera. Dispone di tutto l’occorrente per godersi le uscite giornaliere: doccia, prendisole, tavolo e frigorifero.
L’esemplare da noi provato, montava una motorizzazione esuberante. A poppa due Selva Fin Whale da 225 Hp, dotati di elica da 19, ci hanno fatto divertire parecchio. Scopriamo insieme come è andata.
La prova del Selva D.900 Special
Quando si pensa ad una prova di questa tipologia di gommoni, cioè sportivi e veloci, si vuole sempre immaginare di poterla effettuare nelle condizioni ideali. Si spera così potere ricavare tutti i dati utili alla prova e dare, se lo merita, una buona immagine al prodotto. Non potendo però controllare il fattore “meteo”, alcune volte le cose vanno in modo diverso.
Durante il viaggio per arrivare a Las Londes Les Maures, dove ero atteso per effettuare l’uscita, mi sono subito accorto che sarebbe stata proprio una giornate di quelle da definire da lupi. Temporali, piogge, raffiche di vento e onde residue proveniente da est, osservati dalla macchina, facevano presagire a un possibile annullamento del nostro test.
I dubbi potevano esserci, ma come vedremo il Selva D.900 Special li ha fugati comportandosi egregiamente.
Arrivato al porto di Las Londes Les Maures, piove leggermente e il cielo è completamente oscurato da nubi ancora più minacciose, tempo di infilare abiti caldi e cerata e la pioggia si fa più fitta. Decidiamo di attendere.
Siamo fortunati, dopo circa un’ora, sembra che si stia presentando una buona finestra meteo per effettuare il test. Non perdiamo tempo, accendiamo i motori e imbocchiamo il canale di uscita. A bordo siamo in tre. Il rombo dei motori a bassi regimi è già di per se entusiasmante, noto subito che il passaggio intorno alla consolle è funzionale e il prendisole di prua è grande, sembra potere ospitare comodamente 2 persone, anche di buona stazza.
Molto esteso l’elenco delle dotazioni di serie che consentono di partire con un gommone già completo di tutto il necessario, senbza tuttavia appensantire l’immagine del battello che, nel complesso, appare molto accattivante.
Il mare fuori dalla diga è proprio come mi aspettavo, è presente una pronunciata onda residua proveniente da est, che aumenta quanto più ci spingiamo fuori dalla baia. Viste le codizioni nizio a chiedermi quanto potremo spingere effettivamente i motori.
Carlo Selva, figlio e competente braccio destro del proprietario del cantiere, è a bordo con noi e ci dice: “di nodi al massimo di giri, in condizioni ottimali, dovrebbe farne 60, oggi sarà dura ma ci proveremo”. Sono indeciso se preoccuparmi o se essere contento di questa sua affermazione, nel dubbio mi fido e, contemporaneamente, cerco un appiglio.
Detto fatto. Afferriamo i pratici tientibene sulla consolle, spingiamo la manetta e iniziamo a volare. In 4 secondi siamo a 20 nodi, in 9 secondi a 40 nodi; è un missile. Rilevare le velocità, saltando da un onda all’altra, è veramente impegnativo.
Le manette elettroniche sono morbide ed hanno una latenza minima ma, affondando le manette, la spinta è forte, l’accellerazione è degna di una fuoriserie.
Nonostante la velocità e l’onda formata, il gommone plana e la sensazione che ci trasmette è di completo controllo. Per effettuare le rilevazioni cerchiamo di tenerci il più possibile sotto costa incontrando così un pò meno onda.
Ci facciamo coraggio e spingiamo fino a 53 nodi raggiunti a 5500 giri. Saltiamo diverse volte, trimmare non è semplice ed il gioco di dare e togliere gas è fondamentale tra le onde. Il D.900 S è però agile e il tutto risulta molto divertente!
Di più non riusciamo a spingere (i motori potrebbero arrivare a 6000 giri), il tratto ridossato in baia è limitato, dovremmo uscire verso il mare aperto, ma lì l’onda sarebbe veramente pericolosa perché più alta e incrociata.
Decidiamo, di comune accordo, che così può bastare. La sicurezza prima di tutto.
Ci fermiamo un attimo. Giusto il tempo di realizzare, di essere andati velocissimoi in condizioni veramente impegnative. Il gommone è decisamente azzeccato e, se qualcuno di noi avesse avuto il coraggio di stare a prua, sarebbe stato ancora meglio.
Riprendiamo passando al test su virate e cambi repentini di rotta. Anche qui il gommone non fa che confermare le sensazioni positive, scatta agile e, quando serve, si appoggia dolcemente sui tubolari esterni schiacciando la superficie dell’acqua. Ne risultano virate strette e precise, il D.900 S non ha tendenze a cavitare. Per sfruttare al massimo tutte le sue doti bisogna giocare bene con il trim. Il controllo del mezzo è ottimo, la poppa rimane ben piantata nell’ acqua.
Nota di merito ai due Selva Finn Whale da 225 cavalli. Potenti e inspiegabilmente parchi nei consumi. La coppia è poderosa ed il sound inebriante, sembra di avere a bordo molta più cavalleria di quanta indicata dalla calotta dei fuoribordo.
Conclusioni
Il D.900 Special è un gommone affidabile e adrenalinico, lo definirei puro. Adatto sia per gli amanti della velocità che per le famiglie, che ne apprezzeranno gli spazi, non può nascondere la sua anima sportiva e la sua propensione a regalare forti emozioni.
Anche con una motorizzazione inferiore, come ad esempio 300 0 350 cavalli complessivi, il D.900 S potrebbe essere più che più che adeguato a chi naviga normalmente e non è interessato a “correre” a più di 50 nodi.
Dati rilevati
Condizioni della prova: 3 persone a bordo, gasolio (550 lt) al 50%, mare molto mosso con onda lunga, vento variabile da temporale.
Giri | Velocità (N) | Consumo (L/H) | |
600 | 3 | 4,5 | 1,5 |
1000 | 5 | 8,7 | 1,7 |
1500 | 6 | 15 | 2,5 |
2000 | 8 | 24,5 | 3,1 |
2500 | 16 | 27 | 1,7 |
3000 | 24 | 39 | 1,6 |
3500 | 30 | 47 | 1,6 |
4000 | 36 | 72 | 2,0 |
4500 | 43 | 90 | 2,1 |
5000 | 47 | 128 | 2,7 |
5500 | 53 | 147 | 2,8 |
6000 | np | np | np |
Accellerazione | tempo in secondi | ||
0-14 nodi planata | 3,95 | ||
0-20 nodi | 4,36 | ||
0-30 nodi | 6 | ||
0-40 nodi | 9 |
Descrizione del Selva Marine D.900 Special
La consolle di guida è posizionata centralmente e lascia comodi spazi laterali di passaggio. Al suo interno un ampio gavone di stivaggio verticale, accessibile dal lato di prua tramite una comoda apertura. La seduta della timoniera è doppia e regolabile in due posizioni,per stare seduti o per appoggiarsi semplicemente stando in piedi. Dietro la seduta, il mobile centrale è dotato di un pratico frigorifero con apertura a cassetto.
La seduta di poppa può ospitare comodamente tre persone, oltrepassandola si accede alle spiaggete che fanno da contorno ai motori, da qui grazie ad una comoda scaletta ripiegabile è molto facile accedere all’acqua. In prua invece la seduta a ferro di cavallo, in base alla posizione del piano del tavolo diventa (come potete vedere dalle fotografie), sia prendisole che zona pranzo. Tutte le sedute di prua sono apribili per accedere ai gavoni sottostanti ( 7 in tutto), utili per stivare i materiali non indispensabili durante la navigazione.
Lunghezza Max (cm) | 960 |
Lunghezza Interna (cm) | 900 |
Larghezza Max (cm) | 343 |
Larghezza Interna (cm) | 209 |
Portata persone | 18 |
Potenza max. applicabile Kw (CV) | 441 (600) |
Potenza consigliata CV ( Min/Max ) | 1 x 350 – 2 x 250 |
Tessuto | NEOPRENE – HYPALON, 1500 g/mq |
Categoria di progettazione norme CE | B |
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