Sabato 17 giugno 2017, Sergio Davi ed Alessio Bellavista sbarcano a Recife, meta finale del lunghissimo raid che li ha portati, dopo 4.300 miglia percorse, da Palermo alla celeberrima cittadina brasiliana.
Qualche ora di ritardo all’arrivo rispetto alle previsioni, a causa delle condizioni meteomarine, non è riuscita a mitigare la gioia dei due marinai palermitani, stanchi, ma entusiasti per essere riusciti a compiere la parte più impegnativa della Ocean RIB Experience.
Il gommone, un Master 996, il cui carico a bordo pesava oltre tre tonnellate, è stato spinto da due Suzuki DF 200 AP che sono stati, dopo la resistenza dell’equipaggio, per ovvi motivi la cosa più importante dell’impresa. Se infatti gli uomini hanno dovuto affrontare un cimento che ha messo a dura prova la loro resistenza al sonno e alla stanchezza, ponendo al contempo in risalto la loro perizia e preparazione di marinai, i motori fuoribordo sono stati sottoposti contemporaneamente sottoposti ad uno stress continuo durante le 4.300 miglia navigate.
Sergio Davì ha dichiarato infatti a fine raid : “Già nel 2012, durante il raid di Capo Nord, avevo avuto una buona esperienza con i motori Suzuki, senza alcun problema durante la navigazione; ma durante questa traversata sono rimasto sbalordito: su 4300 miglia totali ti aspetti qualche piccolo inconveniente, invece nulla… è andato tutto bene e non abbiamo avuto nessun genere di intoppo. Sono veramente contento e soddisfatto, questi motori sono estremamente affidabili, anzi, sono certo che potrei tornare indietro via mare con la stessa serenità dell’andata”.
Decisamente buono anche il consumo, i due Suzuki DF200AP hanno fatto registrare un consumo medio per motore di circa 1litro/miglio.
Doveroso ripercorrere brevemente le tappe di questo raid. Lo scorso 29 aprile “Nemo”, il gommone Master 996, ha lasciato Palermo alla volta della Sardegna, per puntare quindi sulle Isole Baleari, quindi la Spagna meridionale, il Marocco e le Isole Canarie.
A Gran Canaria infatti battello e motori sono stati sottoposti a un attento controllo, necessario prima di affrontare la parte più lunga e impegnativa del
Dopo aver percorso già più di 1.700 miglia nautiche, la carena del RIB è stata pulita e, ai due motori Suzuki DF 200 AP è stato effettuato un tagliando. Oltre al classico cambio dell’olio per l’unità termica e per il piede di ciascun fuoribordo, sono stati cambiati anche i filtri della benzina e le candele, anche se quelle utilizzate fino ad allora erano ancora perfettamente integre. Sono state inoltre sostituite le eliche per adattarle al carico trasportato a bordo.
Partito da Gran Canaria, Nemo ha quindi affrontato un primo “grande balzo” di 890 miglia per raggiungere a Capo Verde, da dove è ripartito, come già descritto, alla volta del Brasile traversando L’Atlantico.
Nei prossimi giorni cercheremo di raggiungere telefonicamente i due coraggiosi piloti per riportarvi la storia della loro traversata, nel frattempo riportiamo l’intervista a Paolo Ilariuzzi, realizzata in occasione del NavigaMi che ci racconta l’impresa ed il suo retroscena tecnico.
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