Le prime due parole sono inequivocabili: May day. Qualcuno è in serio pericolo di vita in mare. Scendo sotto coperta per ascoltare meglio. La voce di chi sta lanciando il messaggio di soccorso trasmette ansia e paura. La situazione probabilmente sta precipitando velocemente. “May day May day”, si sente ancora, “mi si è spento il motore e non parte più”.

Resto di sasso. Lanci un May day perchè ti si è spento il motore?

La conversazione che segue è esilarante. La pazienza dell’operatore della guardia costiera in contatto con il “naufrago” è proverbiale. Alla fine, dopo essere riusciti a farsi comunicare a fatica la posizione (di latitudine e longitudine il nostro eroe non ne voleva proprio parlare) dalla capitaneria dirottano un gommone sul posto soprattutto per sostenere moralmente lo sventurato che aveva finito semplicemente il carburante.

Un episodio vissuto lo scorso anno, che purtroppo non è isolato. Nei dati sui soccorsi in mare diffusi dal comando delle capitanerie di porto emerge il fatto che l’uso improprio del Vhf e il ricorso al May Day in modo inutile, è percentualmente piuttosto rilevante.

E se è vero che la richiesta di soccorso  per avere finito la benzina è un caso un po’ limite, è certo che regna una certa confusione sull’uso dei messaggi di soccorso, urgenza e sicurezza.

Abbiamo già visto come sia utile e necessario osservare le regole del bon ton, oltre che quelle previste dalle procedure, quando si usa il Vhf di bordo. Ora vediamo di distinguere quali siano le differenze fra i vari messaggi e in quali casi si debbano usare.

Il messaggio di soccorso o May Day è il più grave. Lo lancia il comandante dell’imbarcazione o una persona da lui delegata solo ed esclusivamente se esiste un imminente pericolo di vita per le persone o un vero pericolo di affondamento della barca. Nessuna altra ragione giustifica la richiesta di soccorso con un May Day.

Come lo si effettua? Prima di tutto calmandosi. Bisogna essere chiari e brevi, ne va della riuscita del soccorso. Quindi recuperiamo velocemente la calma e raggiungiamo il Vhf da cui lanceremo il messaggio di soccorso.

La procedura corretta è la seguente:

“May day – may day – may day” pronuciuato Medè

“Quì imbarcazione pinco pallino”

“La nostra posizione” fornire latitudine e longitudine

Quindi si comunica il motivo della chiamata e, importantissimo, il numero delle persone a bordo.

Si chiude il messaggio ripetendo la parola May day per tre volte.

Ripetiamo, solo in serio pericolo di vita per le perosne a bordo o per un serio rischio di affondamento dell’imbarcazione si può lanciare il May Day. I soccorritori sono tenuti in questi casi a salvare le vite umane ma non a rimorchiare l’imbarcazione.

Il messaggio di urgenza è il Pan Pan. In questi casi non c’è un rischio per la vita umana né per l’imbarcazione, ma si ha urgente bisogno di aiuto magari per un problema medico. In questo caso si apre la comunicazione con la parola “Pan Pan medico”. Per il resto si segue la stessa procedura del May Day. Ossia:

“Pan pan – pan pan- pan pan”

“Qui imbarcazione…..” con posizione e motivo della chiamata.

Infine il Securitè. Si tratta di un messaggio relativo alla sicurezza alla navigazione. Quasi sempre sono le stazioni a terra a lanciarlo. Come ad esempio nel caso di un avviso di burrasca, ma anche per annunciare l’emissione di avvisi ai naviganti.

Il securitè però possiamo lanciarlo anche noi dalla radio di bordo. Anzi lo si deve fare se siamo a conoscenza di qualche pericolo per la navigazione, come ad ersempio un relitto alla deriva, tronchi d’albero, container.

Oppure per condizioni meteo improvvise e non previste di particolare pericolosità. Un esempio concreto lo abbiamo vissuto in navigazione nelle isole Eolie quando una nave a ovest di Filicudi lanciò un securitè dopo avere registraro venti fino a 80 nodi del tutto imprevisti.

La procedura è la stessa. Si apre il messaggio ripetendo tre volte la parola Securitè, si fornisce nome dell’imbarcazione e posizione e il motivo del messaggio.

Ci sono altri sistemi, soprattutto per la richiesta di soccorso, come il Dsc, l’epirb o l’utilissimo numero telefonico 1530 messo a disposizione dalla guardia costiera.

Il Vhf però rimane ancora lo strumento principe per le comunicazioni che abbiano un carattere d’urgenza. Per questo è importante usarlo correttamente senza abusare del tempo di impiego lasciando  sempre il canale 16 libero e spostandoci per le conversazioni con altre barche o stazioni a terra sui canali di lavoro. Senza dimenticare di rispettare il silenzio radio per i primi tre minuti di ogni mezz’ora in modo da lasciare l’etere libero e dare maggiori chance possibili di essere ascoltato a chi sta trasmettendo un messaggio di soccorso.

 

 

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