I cantieri turchi Nedship e la società Solarwave hanno annunciato la nascita della loro prima imbarcazione a zero emissioni. Si chiamerà Solarwave 62, e sarà un catamarano di 19 metri in grado di operare solo con l’ausilio di motori elettrici. L’energia sarà fornita dai pannelli solari posti sul tetto della barca, che alimenteranno due motori elettrici da 41kW e un banco di batterie il cui numero e capacità dipenderanno dalle esigenze degli armatori.
I progettisti assicurano che il catamarano potrà navigare a una velocità tra i 7 e i 13 nodi in teoria illimitatamente, e in pratica fino a quando il sole ricaricherà le batterie e moderate condizioni di vento e mare non richiederanno maggiore potenza. In questi casi sarà possibile ricorrere al generatore di emergenza (8kW di serie, 12, 20 e 30kW su richiesta). E il frigo? E il freezer? E gli strumenti? I cantieri promettono che l’energia sarà più che sufficiente per tutti gli apparati elettrici di bordo, e che non ci sarà neppure bisogno di collegarsi alla corrente in banchina.
Il catamarano zero emissioni ancora non esiste che ha già un soprannome – Tesla dei mari – e numerosi scettici che si chiedono se davvero sia possibile. Tanto che i cantieri hanno già previsto anche delle versioni ibride: una dotata di motori Volvo Penta a 220 cavalli che potranno far superare i 20 nodi di velocità all’imbarcazione, l’altra di vele, che sono sicuramente più affini al concetto tutto green del Solarwave. La versione ibrida con motori diesel (che dovrebbe avere un’autonomia di 3.000 miglia a 15 nodi di velocità) appare certamente più realistica, ma meno innovativa, visto che Greenline produce già da tempo le “Prius dei mari”.
Tutto il resto dell’imbarcazione è decisamente in linea con i tempi e piuttosto orientato al lusso: da 3 a 5 cabine, più quella per l’equipaggio, garage per un tender di oltre 6 metri, uno sky roof retrattile sullo spazioso fly bridge. I rendering mostrano interni moderni, molto spaziosi, larghe zone prendisole a prua e a poppa, e una zona living esterna a prua a cui si può accedere direttamente dalla dinette interna. Ovviamente il peso è una questione rilevante per la performance del Solarwave: gli scafi saranno realizzati in fibra di carbonio e la maggior parte dei mobili saranno parte della struttura, per risparmiare sul peso.
La gestazione del progetto è stata lunga: i progettisti hanno lavorato dal 2008, prima su un prototipo e poi sul Solarwave come lo vedremo presto. Dovrebbe infatti mancare poco alla presentazione, mentre il prezzo è già fissato sui 2,5 milioni di Euro.
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