Lia Ditton stabilisce il nuovo record mondiale alla Solo Ocean Rower
Con 86 giorni, 10 ore, 5 minuti e 56 secondi, la velista e vogatrice professionista (già detentrice di altri primati) Lia Ditton stabilisce un nuovo record mondiale per il canottaggio femminile transoceanico in solitaria. Da San Francisco alle Hawaii in meno di 99 giorni, superando il precedente primato risalente al 2008 e appartenuto alla connazionale Roz Savage.
Salpata dal Corinthian Yacht Club, di Tiburon (San Francisco) alle 23:00 del 17 giugno, la quarantenne londinese è approdata alle 06:10 del 12 settembre al Waikiki Yacht Club sull’isola di Oahu. Quasi tre mesi da sola, senza assistenza in mezzo al Pacifico. Quella che l’atleta britannica ha definito “la più grande sfida psicologica della sua vita”, è stata un’impresa epica: 2.700 miglia nautiche (5.000 km) remando e affrontando enormi avversità.
Partita con uno stato di forma psicofisica non ottimale, dovuto a malanni accusati durante le ultime fasi di preparazione all’evento, ha superato due capovolgimenti del natante, onde altissime, correnti avverse, venti fortissimi e carenza di cibo. Nonostante lo sforzo fisico, “è stata soprattutto una prova mentale”, queste le sue parole. Ma ci è riuscita, è diventata la donna più veloce della storia a pagaiare dalla California all’arcipelago del Pacifico centrale.
Durante la traversata ha ricevuto un messaggio dal suo team a terra che le comunicava la morte della sua collega Angela Madsen, avvenuta sulla stessa rotta al 57° giorno di navigazione. Con questa brutta notizia a ricordarle i pericoli di questo tipo di avventure sportive, le sue paure più recondite si sono concretizzate il 6 luglio, al 19° giorno di traversata, quando un’onda anomala ha capovolto la sua imbarcazione di 21 piedi facendola finire in acqua.
Con enormi difficoltà, facendo leva sul suo istinto di sopravvivenza, è riuscita a risalire a bordo. “Ho seriamente pensato di abbandonare – il suo commento –, ma la mia forza di volontà ha preso il sopravvento, consentendomi di proseguire”.
Quattro settimane dopo, un nuovo ribaltamento, questa volta in un punto dell’oceano lontano da possibili salvataggi. Per fortuna, in questa occasione, la barca si è raddrizzata quasi subito, ma ha dovuto continuare con l’attrezzatura tutta bagnata. “L’accaduto ha condizionato negativamente la mia fiducia e il mio fisico già provato”, la sua dichiarazione a riguardo. Con molta determinazione non si è arresa e, aggiungendo una zavorra d’acqua, allagando la sentina della cabina di pilotaggio e il gavone dell’ancora, ha creato una barca più pesante e lenta – ma più stabile contro onde alte e venti forti – e ha proseguito nel tentativo.
Ha anche dovuto fare varie riparazioni, fra le quali, la modifica dell’altezza dello scalmo, dopo che la sua base si è rotta. Ha vinto una delle sue più grandi paure, entrando in acqua in pieno oceano per rimuovere dei cirripedi che si erano attaccati allo scafo.
Ma questa avventura le ha anche regalato momenti di gioia, come quando ha potuto ammirare arcobaleni spettacolari, cieli notturni colmi di stelle, tramonti e albe indimenticabili e molti pesci, cetacei e uccelli che si sono avvicinati alla barca. La Ditton, per compiere queste imprese, si affida alla generosità dei suoi sostenitori che, attraverso una campagna di crowdfunding, raccolgono i fondi necessari per sostenere le spese. RowLiaRow
Per Lia, la fatica appena superata rappresenta un allenamento. Il prossimo obiettivo infatti sarà quello di raggiungere, la prossima primavera, San Francisco partendo dal Giappone e riuscire dove altri 19 tentativi hanno fallito. 5.500 miglia (oltre 10.000 km) di vogate in solitaria.