Sorella, una delle barche a vela più importanti al mondo, donata alla Marina Militare

Il record di anzianità nella Marina Militare è stato battuto da poco dalla nuova arrivata, Sorella, barca a vela di 10,97 metri costruita presso il cantiere inglese Dan Hatcher di Southampton nel 1858 e classificata dalla rivista inglese Classic Boat tra le quattro imbarcazioni più importanti al mondo. Sorella è stata donata alla Marina Militare dall’industriale padovano Renato Pirota e la cerimonia è avvenuta il 21 giugno presso la Scuola Navale Militare Francesco Morosini di Venezia alla presenza del Capitano di Fregata Marco Zanèt, vice comandante del Morosini in rappresentanza del Capitano di Vascello, nonchè comandante della scuola, Marcello Ortiz Neri, il Capitano di Vascello Giuseppe Cannatà, Capo Ufficio Vela e Direttore Sport Velico Marina Militare e il Capitano di Vascello Roberto Fazio in rappresentanza del Comando di Presidio Militare di Venezia.

Dono con orgoglio la mia imbarcazione alla Marina Militare – ha dichiarato Renato Pirotacon la consapevolezza che oltre a diventare uno strumento per l’addestramento alla vela di giovani allievi, considerata la sua storicità possa anche avvicinare le nuove generazioni alla cultura navale.

A bordo di Sorella è stata apposta una targa commemorativa in ricordo della giornata, come fatto in precedenza con altre imbarcazioni donate alla Marina e durante la cerimonia è stato letto il messaggio del Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Enrico CredendinoI giovani che, sotto i colori della Marina Militare, solcheranno le onde con questa imbarcazione, saranno consapevoli di essere custodi non solo di un natante prezioso, ma anche e soprattutto della storia e delle tradizioni che essa rappresenta, e che faranno rivivere ogni volta che ne spiegheranno le vele.

La barca di 4,5 tonnellate è costruita in fasciame di pitch pine su ordinate in rovere del cantiere Dan Hatcher, con uno scafo lungo 8,38 metri (10,97 metri compreso l’armamento), una larghezza di 2,74 metri e un pescaggio di 1,50 metri. L’armo velico a gaff cutter è di 65 metri quadrati, distribuiti su randa, controranda, trinchetta, fiocco murato sul bompresso e uccellina.

La storia di Sorella

In origine era conosciuta come un itchen Ferry, un imbarcazione che veniva utilizzata sia per la pesca costiera delle ostriche e dei gamberetti, che per le scommesse veliche del Tamigi e del Solent.

Inoltre, dopo alcune ricerche, si è scoperto che Sorella fu utilizzata dai fratelli William e George Gordon, i primi proprietari della barca, per lo studio delle prime rudimentali vele di poppa, ovvero quelle che noi oggi conosciamo come spinnaker, ma che erano denominate dapprima spinks, poi spinker e spinniker. I fratelli volevano vincere più regate possibili per invogliare gli altri ad adottare le loro vele.

In seguito la barca passo per breve tempo nelle mani del tenente colonnello F.W.J. Dugmore, ex Commodoro del Royal Yacht Squadron, per poi finire alla famiglia Fuger, che ebbe l’onore di possedere Sorella per 90 anni e quattro generazioni. Nel 1851 partecipò alla storica “Coppa delle 100 ghinee”, dove vinse America e dalla quale nacque il più antico trofeo sportico del mondo, la Coppa America.

Dopo un restauro nel 1981, la barca arriva nel Mediterrano e diventa di proprità del già citato Renato Pirota, grande appassionato di storia navale e già ex proprietario di Moya, un altro cutter aurico del 1910. Sorella partecipa ai raduni del Tirreno come Le Vele d’Epoca di Imperia e al Nioulargue di Saint Tropez e nel 1989 viene trasferita a Trieste. Un anno dopo subisce un altro restauro a cura del cantiere Alto Adriatico di Monfalcone su progetto dell’architetto Carlo Sciarelli, noto progettista di barche classiche che disegnerà per l’imprenditore padovano, Hilde, uno sloop di 11 metri in legno verniciato e varato nel 1995. Successivamente Sorella è rimasta presso lo Yacht Club Adriaco di Trieste e ha partecipato a diverse edizioni della Barcolana e all’International Hannibal Classic di Monfalcone. L’imbarcazione è stata iscritta anche ad altri circoli, tra i quali troviamo: il Royal Southern Yacht Club di Southampton, lo Yacht Club Porto Rotondo, lo Yacht Club Costa Smeralda, lo Yacht Club Adriaco e l’AIVE. Ci sono anche testimonianze della sua permanenza allo Yacht Club Squadron a Cowes.

Mattia D'Ambrosio

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