Una delle novità di questo salone, la Vane Hull, è in realtà una intuizione germogliata 23 anni fa, nel 1992, e testata su una barca a vela di 58 piedi. L’idea era quella di applicarla a uno scafo impegnato in Coppa America ma il comitato di regata la vietò perchè avrebbe dato un vantaggio sleale in termini di velocità.
Alcuni anni fa l’architetto navale Perry Van Oossanen, titolare dell’omonimo studio di architettura, ha ripreso in mano quel vecchio progetto e lo ha trasformato in una vera e propria ala applicata alla poppa delle navi in grado di far risparmiare fino al 15% di carburante.
La novità è che Vane Hull è stata ripensata e costruita per i grandi yacht. La prima sperimentazione è avvenuta su Alive, un Heesen 138 piedi. E sorpresa, i primi test in mare hanno dimostrato che il risparmio di carburante è salito fino al 24%.
La Vane Huull è un’ala subacquea fissata in modo orizzontale sullo specchio di poppa della barca. Il risparmio del carburante si realizza ottimizzando il flusso d’acqua intorno alla lamina fissata alla sezione poppiera.
“La forza dell’acqua che scorre attraverso l’ala – ha spiegato l’architetto van Oossanen – crea una zona di bassa pressione fra l’ala stessa e lo scafo. Il risultato è una spinta verso l’alto che riduce la resistenza all’avanzamento e una spinta in avanti che permette a parità di potenza di aumentare la velocità”.
Durante le prove in mare di Alive, è stata registrata una riduzione del 24% di consumo di carburante alla massima potenza e una media del 18% su tutta la gamma di velocità.