Con la prima ricetta abbiamo fatto scaturire l’interesse dei nostri lettori quindi, il nostro capitano ,si ripresenta in prima persona con una nuova proposta… Una ricetta semplice, da poter fare facilmente a bordo..
La bontà e la tenerezza delle sue carni non temono nessuna ricetta al mondo ma, secondo la mia esperienza, il modo migliore per ben gustare il vero sapore di questa prelibatezza, é utilizzare la ricetta che segue.
Prendiamo una casseruola e la cospargiamo di sale grosso. Dopo aver ben eviscerato il pesce, lo farciamo di un grossolano battuto di rosmarino, aglio, timo ed un pizzico di pepe e lo adagiamo dentro il contenitore. Importantissimo, per non compromettere la cottura, vi ricordo di non togliere mai le squame. A questo punto ricopriamo il tutto con il sale grosso rimanente ed inumidendovi bene le mani lo comprimete intorno al corpo del pesce.
Se tale operazione non riesce pienamente, spesso dovuto alla troppa umidità del sale, conviene sbattere una chiara d’uovo e spennellare tutto l’involucro salino ed il gioco è fatto. A chi fa piacere ed ha voglia di dare un tocco in più alla ricetta al sale grosso è piacevole impastare del rosmarino essenziale è di stare accorti a non farlo bruciare.
Lo inforniamo a 180 gradi per circa 30 minuti a seconda della grandezza della nostra preda ed il piatto è pronto. Togliete la casseruola dal forno, con un colpo deciso spaccate la crosta di sale ed accompagnate i bianchi filetti con una salsina centrifugata di erbe aromatiche, limone ed olio extravergine..e sicuramente rivivrete, oltre al gusto nel palato, la bella giornata di pesca alla spigola…
Dicentrarchus Labrax
Nomi:
La spigola è anche chiamata in nord Italia branzino. Alcuni nomi dialettali in letteratura sono: Spinola, Varolo, Arranassa, Gingareo, Lupo, Lovasso, Ragno. Se poi andiamo fuori dello stivale, in Francia è la Loup ou bar, nei paesi anglosassoni Sea Bass, in Spagna Lubina ed infine in Portogallo Robalo.
Vive per lo più in acque costiere su una profondità massima di sessanta metri. Durante il periodo giovanile è unita in piccoli branchi mentre nella fase adulta è per lo più solitaria. La specie è molto resistente tollerando temperature variabili da 2 a 30° di dell’acqua. In primavera i nuovi nati migrano dal mare in acque a bassa salinità dove permangono fino alla maturità sessuale. La spigola è una predatrice che si nutre in particolare di piccoli pesci e crostacei.
La lunghezza massima raggiunta dagli individui di questa specie è di circa un metro con un peso intorno ai 10 -12 chilogrammi.
E’ una specie ricercata di notevole interesse commerciale per tutti i nostri mercati. In Italia ed in tutto il mediterraneo è diventata una delle specie più allevate ma la spigola pescata in maniera sportiva non ha nulla a che vedere. Possiamo dire perfino che la bontà e la prelibatezza delle sue carni era apprezzata perfino al tempo degli antichi romani. La storia ci racconta di allora e che con il nome di “lupus” veniva raffigurata la nostra spigola.
Abbiamo la possibilità di insidiarla a traina sia con esca viva che con artificiali….Ma sarà tema di approfondimento di un prossimo articolo… Nel contempo; BUON APPETITO!!
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