C’è una sera in cui il Mar Ligure brilla come la costellazione più splendente. È in occasione della Stella Maris, in programma ogni anno durante la prima domenica di agosto. Una processione in mare che si sviluppa da Camogli a Punta Chiappa a bordo di imbarcazioni dotate di lanterna, che illumina il mare a beneficio dei fortunati spettatori che osserveranno lo spettacolo dalla costa ligure.
Un evento suggestivo, ricco di storia, in una delle zone più affascinanti dell’Italia settentrionale. La Stella Maris è infatti nata come festa nel ‘400, assumendo i connotati attuali nel periodo tra le due guerre mondiali.
La processione si apre di mattina, con la partecipazione di tutte le persone che possiedono un mezzo galleggiante. Per chi ne è sprovvisto, sono messi a disposizione alcuni battelli gratuiti, in modo da non escludere nessuno da un’esperienza spettacolare. Il corteo si muove fino a Punta Chiappa, dove viene celebrata la messa nell’Altare Stella di Mare.
Nella lunga sfilata di barche, gli occhi dei partecipanti sono puntati sul Dragun, storico sciabecco varato nel 1969 e diventato presto simbolo di Camogli. Costruito per ospitare dodici vogatori, ha partecipato in più occasioni alla Regata Storica di Venezia. È proprio “Ü Dragun” a guidare il corteo di mattina.
Di sera il momento più significativo, con le imbarcazioni che si riempiono di lanterne. I bagnanti affidano poi al mare migliaia di lumini accesi, illuminando il Mar Ligure di un bagliore indescrivibile. Come avviene con gli accendini accesi a un concerto, un risultato unico ottenibile solo con l’unione di tante piccole fonti di luce.
La Stella Maris non si limita tuttavia al momento della processione. L’evento è l’occasione giusta per visitare le bellezze della Liguria e di Camogli in particolare, che nel suo territorio contiene monumenti in grado di testimoniare secoli di cambiamenti storici.
Nel Golfo Paradiso, in corrispondenza di Via Isola, svetta il maestoso Castello della Dragonara, costruito nel XII secolo a scopo difensivo. Lo testimoniano le tipiche “torri saracene”, chiamate così perché adibite all’avvistamento dei pirati, all’epoca associati con la popolazione araba. La costruzione ha saputo rinnovarsi nei secoli: centro difensivo e amministrativo, poi prigione, ora acquario, senza mai snaturare il suo carattere storico o perdere valore testimoniale.
Ancora più imponente il Castello Brown, che dall’alto del suo promontorio ha osservato in silenzio tutti i cambiamenti di Genova e della Liguria. Come testimonia il suo stesso nome, derivato dal console inglese che lo acquistò nel XIX secolo dopo il periodo di dominio francese e l’abbandono conseguente alla nascita del Regno d’Italia.
La costruzione è però ben più antica: i primi resti sono datati all’epoca tardo-romana, intorno al II-III secolo d. C. Il castello venne poi edificato nel X secolo, restando a lungo sotto il dominio milanese dei Visconti. Si trova a Portofino ed è raggiungibile tramite una stradina che costeggia diverse ville e punti panoramici.
È ben più recente la Batteria di Punta Chiappa, complesso difensivo dotato di cannoni progettato in vista dello scoppio della seconda guerra mondiale. Le armi non sono più visitabili, ma la costruzione rimane una testimonianza dell’architettura bellica fascista.
A 200 metri da Punta Chiappa si erge il promontorio dell’Isuela, luogo gettonato dagli appassionati di subacquea, che la inseriscono nei dieci posti più belli del Mediterraneo per la ricchezza dei fondali.
A circa 400 metri dalla costa si trova invece la famosa tonnara di Camogli, una delle ultime due rimaste in Italia costruite con reti naturali. Lunghe 340 metri, vengono levate dall’acqua tre volte al giorno da aprile a settembre.
La tonnarella riesce a raccogliere tonni e pesci di qualsiasi dimensione. Il più grosso ha però causato danni irreparabili: un’imbarcazione ha infatti distrutto la rete nel mese di aprile, rompendo l’impianto e ponendo fine all’intera stagione.
Non è ancora chiaro se alla guida si trovava un tonno o un pirata. L’unica certezza è che la Cooperativa Pescatori dovrà sborsare decine di migliaia di euro per la riparazione, mentre le perdite causate al settore del turismo sono incalcolabili.
Presso Punta Chiappa è inoltre disponibile un parco boe per ormeggiare la propria imbarcazione al costo di 10€ per mezza giornata. Il posto è strategico per visitare le meraviglie del paesaggio, magari concedendosi una pausa nei ristoranti della zona per mangiare il cibo locale.
Un sentiero perfetto per esplorare l’essenza del territorio ligure collega Porto Pidocchio alla Chiesa di San Rocco, raggiungibile con una passeggiata di un’ora a piedi.
A metà del percorso si incontra la Chiesa di San Nicolò di Capodimonte, di costruzione medievale. La recente ristrutturazione, realizzata con il finanziamento della vicina Marina Porto Antico, ha permesso di restituire al pubblico uno degli esempi meglio conservati dell’architettura medievale in territorio ligure.
Proseguendo il cammino si può giungere fino alla cima del monte Portofino, da cui si può godere di una vista mozzafiato sul Golfo di Genova.
Un po’ più impegnativo invece il percorso per arrivare alla baia di San Fruttuoso, il cui sentiero richiede più di 2 ore da Camogli e almeno un’ora e mezza da Punta Chiappa o Portofino. La fatica è però ricompensata dalla meravigliosa abbazia a Capodimonte, costruita a cavallo tra l’Alto e il Basso Medioevo e ora gestita direttamente dal FAI, che si è occupata della riqualifica della zona.
Per chi non volesse spendere troppe energie, un servizio di battelli collega la baia con Genova, Camogli e Portofino. L’emozione dell’avventura non è la stessa, ma certo è comodo per chi vuole arrivare alla meta.
Non perdetevi quindi l’appuntamento con la Stella Maris, quest’anno fissato per il 6 agosto, quando il mare della Liguria sfiderà il bagliore delle costellazioni nel cielo. Lo splendore del territorio circostante è invece disponibile tutti i giorni: basta sapere dove guardare.
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