Quali sono gli interventi per realizzare una  manutenzione base, le cose più semplici ma nello stesso tempo più importanti da sapere per prenderci cura del nostro fuoribordo?

Per rispondere a queste domande abbiamo interpellato un esperto del settore, Marco Massola, responsabile del team tecnico di Suzuki Marine Italia, che ci ha dato appuntamento in una delle loro concessionarie di punta, la Nauticstore di Gianola in provincia di Cuneo. Ed è proprio qui che abbiamo iniziato a occuparci degli aspetti che sono alla base di un corretto utilizzo del fuoribordo: i controlli e la manutenzione.

Non stiamo parlando di interventi da specialisti, ma di quelle piccole cose che aiuteranno il nostro motore ad affrontare l’ambiente per lui ostile in cui si trova a lavorare, ossia il salmastro. E’ questo uno degli elementi sottolineati da Marco Massola: “La manutenzione in campo nautico è di fondamentale importanza perchè tutti gli elementi presenti nell’ambiente di lavoro del motore, dal sale alle correnti galvaniche, sono di natura aggressiva. Ecco perchè è importante dividere la manutenzione in due parti, quella prevista dalla casa, periodica, fatta in officina, e quella più semplice, che consiste soprattutto in verifiche e controlli che possono essere eseguiti dal diportista”.

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Fra i controlli da effettuare periodicamente ci sono quelli degli snodi del fuoribordo e degli anodi

In questo caso si tratta essenzialmente di controlli che devono essere quotidiani nel periodo di utilizzo del motore. Partendo da un’azione apparentemente banale: verificare le condizioni esterne del furibordo.

Se infatti si notassero segni di abrasione nella vernice esterna o sulle pale dell’elica, il sospetto che si siano subiti urti o sfregamenti su rocce e fondalil, dovrebbe spingerci a consultare un tecnico. Anche i depositi di sporcizia, alghe e sabbia, devono essere notati e rimossi. Un’altra verifica importante è quella di tutti gli snodi del motore, dalla timoneria alla slitta, che devono essere sempre puliti e ingrassati.

Inoltre, occorre ascoltare e guardare tenendo  orecchie e occhi ben aperti, le cose che il furibordo ci dice. A partire dal “getto spia” dell’acqua. Deve essere chiaro che il getto deve essere sempre presente e che non esiste nessuna condizione in cui possa mancare a motore acceso. E’ il segnale che la pompa dell’acqua sta lavorando bene. Se il getto non è regolare, occorre intervenire per cambiare o far cambiare la girante.

Fra gli “osservati speciali” da non perdere mai di vista ci sono gli anodi sacrificali, quei pezzi di metallo meno nobile rispetto a quelli usati per costruire il motore, che vengono corrosi dalle correnti galvaniche. E’ quindi importante individuarli e controllarli periodicamente, perchè una volta consumati quelli, le correnti galvaniche inizierebbero ad accanirsi sulle parti metalliche del motore distruggendole.

Infine, fare ricorso all’acqua dolce se il fuoribordo lavora in mare. Il salino, come detto, è una delle componenti aggressive dell’ambiente in cui lavora il motore. Quindi sciacquare spesso, magari ogni volta che lo si usa. il motore con abbondante acqua dolce è una ottima abitudine. Senza dimenticare di farlo girare in acqua dolce per pulire gli impianti interni ad ogni rimessaggio invernale.
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