Il Lean Burn è un brevetto Suzuki che ha uno scopo principale: ottimizzare e ridurre i consumi e quindi i costi.
“Si tratta di una tecnologia molto avanzata – ci spiega Marco Massola, responsabile del team tecnico di Suzuki Marine Italia che abbiamo incontrato a Gianola presso la concessionaria NauticStore – che consente, in alcune condizioni, di intervenire nel rapporto fra aria e benzina in modo da migliorare i consumi”.
Come è noto, la benzina per poter bruciare ha bisogno di miscelarsi con l’aria in un rapporto preciso che si chiama “rapporto stechiometrico” che è di 14,7 parti di ossigeno per una parte di benzina. Il Lean Burn interviene modificando questo rapporto a favore della riduzione dei consumi.
Quando il motore lavora in condizioni stabili, quindi in una condizione di crociera in cui non si sta agendo sulla manetta del gas accelerando o decelerando, la centralina elettronica modifica il rapporto stechiometrico da 14,7 a 1 a 17 a 1, quindi smagrisce la miscela aria/benzina aumentando la presenza di parti di ossigeno.
Arriva quindi più aria. Un fatto che di conseguenza produrrebbe la caduta delle prestazioni del motore. Ed è qui che entra in gioco il complesso operato della centralina che mantiene monitorati tutti i parametri, riuscendo a mantenere inalterata la prestazione del motore in condizioni stabili.
Nello stesso tempo, il maggior apporto di aria riduce sensibilmente il consumo di carburante. Di quanto? Sui motori Suzuki, che applica il Lean Burn su quasi tutta la produzione, dai 9,9 ai 300 cavalli, il risparmio di carburante si aggira intorno al 14% in condizioni di crociera.
Il Lean Burn naturalmente non si attiva al masimo dei giri, in quanto in quelle condizioni è evidente che si sta richiedendo il massimo della prestazione, e al regime minimo. In tutte le fasi intermedie, sempre che non si agisca sulla manetta del gas, il Lean Burn è attivo.
Si tratta di una applicazione che ha ormai qualche anno e gradualmente è stata estesa a tutta la gamma. Non può però essere applicata ai motori Suzuki di vecchia generazione. La gestione del Lean Burn è infatti totalmente a carico della centrallina elettronica e solo i dispositivi di ultima generazione hanno una capacità di calcolo tale da sostenere il complesso lavoro del Lean Burn.
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