German Frers e Nautor. L’estro del designer argentino e la qualità progettuale e costruttiva del cantiere finlandese guidato da Salvatore Ferragamo. Il connubio, più che sperimentato, non dovrebbe riservare sorprese.
Eppure, come spesso accade quando si sale a bordo di uno Swan appena costruito, la sensazione che qualche cosa di ancora più innovativo, rispetto alla barca precedente, sia stato escogitato, assale il visitatore.
In questo caso, l’armatore ha chiesto che la sua fosse essenzialmente una barca per le grandi navigazioni, sicura e robusta e con un elevato livello di comfort a bordo. Concetto, quest’ultimo, che travalica quello di spazio a disposizione – e ci mancherebbe che su 30 metri di barca ne mancasse – per tracimare in una infinità di aspetti legati alla qualità dei legni e degli arredi, all’organizzazione degli ambienti, alla domotica, all’organizzazione della coperta per chi deve gestire la barca e chi ne deve godere sia in rada che in crociera e, non ultimo, dalla qualità della carena e quindi dal comportamento in mare.
“Abbiamo navigato in tutte le condizioni – ci ha spiegato Giacomuzzi mentre ci troviamo sulla coperta dello Swan – e i livelli di comfort e sicurezza a bordo sono sempre stati elevati. Inoltre è una barca veloce, molto stabile, e sostanzialmente senza limti di accesso a porti e rade grazie alla lifting keel, che porta il pescaggio da 5,5 metri a 3,5”
Robusta e rigida, questa barca lo è evidentemente grazie all’uso che si è fatto del carbonio, con cui sono stati realizzati lo scafo e il ponte. Questo significa un dislocamento leggero e alte prestazioni sotto vela.
E che sia destinata alle lunghe navigazioni nel vento, ce lo dice tutta la coperta e la sua attrezzatura. Gli otto grandi winch – quattro per parte – assistono trutte le manovre che raggiungono il pozzetto sotto traccia lasciando la coperta completamente pulita.
Un aspetto che ri rirpopone anche all’interno, dove a dritta del tavolo da carteggio, un altro touch screen raccoglie le stesse informazioni che si ricevono in pozzetto. Il sistema di chiama ETA BUS e grazie ad esso si può accedere a un controllo profondissimo di tutta la barca, fino al punto di potere verificare anche su quante volte e per quanti secondi si sono accese le pompe automatiche.
All’estrema poppa, la piattaforma idraulica si immerge e oltre ad essere una vera e proria spiaggia privata a pelo d’acqua, è un ottima postazione per la messa in acqua del tender custodito nel garage poppiero.
Possono piacere o meno, soprattutto considerando lo stacco fra questi arredi e quelli molto più classici cui si era abituati fino a qualche anno fa, ma gli interni dello Swan 95 colpiscono per l’eccellenza della falegnameria. Tutti gli arredi, compresi i paioli, sono in rovere europeo e sono lavorati a mano e tinti con colori tenui e naturali.
Il salone è naturalmente immenso, con una zona pranzo sulla sinistra arredata con un divano a U contrapposto a un divano a L sulla murata di dritta. E mentre a poppavia del divano troviamo la postazione del navigatore con gli strumenti per il controllo totale dell’imbarcazione, al centro del quadrato spicca la scassa della chiglia retrattile rivestita di pelle.
Sontuosa e grande, la cabina dell’armatore si trova nella zona poppiera e occupa tutto il baglio, mentre altre tre cabine per gli ospiti, tutte con il proprio bagno, si trovano oltre il salone, nella zona prodiera, dove sulla sinistra si trova una cucina di grandi dimensioni.
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