Test . 70 miglia a bordo del Frauscher 1414 Demon . Crudelia e la navigazione col cattivo tempo.

Mauro Feltrinelli ai comandi, sotto un cielo plumbeo, in partenza da Cannes

Mentre saliamo a bordo del Frauscher 1414 Demon, a Cannes, percepiamo immediatamente l’obiettivo che Gerard Kiska, il designer, si è posto mentre disegnava le linee di questo “oggetto del desiderio”,  la bellezza del 1414 Demon è evidente, sfrontata e, la livrea bianca dell’esemplare che stiamo per provare, esalta ulteriormente questo concetto.

Crudelia, questo l’azzeccatissimo nome scelto da Mauro Feltrinelli per il suo Demon, è elegante e spregiudicata e, non appena ci muoviamo dall’ormeggio, attira gli sguardi tutti, compresi quelli degli operatori del settore, che popolano il Cannes Yachting Festival nel giorno successivo a quello di chiusura.

La prua di Crudelia punta le Iles de Lerins

Oggi, insieme a noi, dovrebbero muoversi anche la maggior parte delle imbarcazioni esposte, molte delle quali dirette al Salone di Genova che apre fra 3 giorni. Un meteo abbastanza impegnativo ha però trattenuto all’ormeggio i più, fino a ieri c’era infatti un forte maestrale che, sollevando un’onda da SW importante, ha impedito la partenza di molte imbarcazioni.

Certo partire domani sarebbe meglio, ma noi volevamo provare il 1414 Demon in condizioni impegnative, quindi abbiamo colto la palla al balzo ed abbiamo chiesto a Mauro Feltrinelli se aveva voglia di navigare per 70 miglia con più di 2 metri d’onda e lui, sorridendo, ha subito acconsentito. Ed è così che, dopo aver fatto rifornimento, alle 11 del mattino Mauro ed io lasciamo la pace del Vieux Port di Cannes e puntiamo la prua a NE, verso il Marina di Loano, meta finale di questa prova in mare, mentre pregustiamo un test davvero interessante.

70 miglia a bordo del Frauscher 1414 Demon, la prova.

Fuori dal porto ci sono un ventina di nodi di SW ma, la diga di sovraflutto del porto prima e le Iles de Lerins poi, mitigano molto l’onda che sappiamo ci aspetta non appena usciremo in mare aperto. In queste condizioni il Demon naviga piatto e le ondine  da 70/80 cm si sentono appena. Il Frauscher 1414 Demon entra in planata a circa 17 nodi, abbassa un po’ la prua ed ecco che scivola sull’acqua in assetto. Noi ci mettiamo in crociera a 24/25 nodi circa, il motore gira intorno ai 2700 gir ed il consumo che rileviamo è di 85 litri l’ora, circa 3,4 lt al miglio. Non male per un 14 metri sportivo come questo.

Appena fuori da Cap D’Antibes arriva il mare. Muraglioni d’acqua scura provengono da SW sotto un cielo cupo, ed è impossibile non soffermarsi a guardarne la bellezza. L’altezza media delle onde è sui due metri/due metri e mezzo ma, come sa bene chi va per mare, al termine di ogni sequenza regolare, ne arrivano di più alte.

Mauro ed io proviamo diverse velocità per trovare quella ideale ma il Frauscher naviga sempre abbastanza bene, a prescindere dai nostri tentativi. Sorprendente la stabilità fra i 10 ed i 15 nodi, anche in un regime di “semi-dislocamento” infatti il Demon avanza sicuro. Certo andando ad una velocità inferiore a quella delle onde, quando queste passano bisogna manovrare, ma il nostro yacht si comporta decisamente bene.

Sopra i 26/27 nodi di velocità è tutto più semplice ma, anche un po’ scomodo, le onde in questo caso si raggiungono ad una velocità troppo alta e il Demon “salta” dalla cresta all’incavo successivo.

Non che sbatta troppo, la carena è a V pronunciata e penetra l’acqua sempre efficacemente ma, l’idea di far 70 miglia balzando da un’onda all’altra, non ci sembra delle migliori e così, dopo esserci divertiti ed aver goduto della nostra dose di adrenalina giornaliera, troviamo la miglior velocità di crociera, in queste condizioni di mare, intorno ai 21/22 nodi.

A questa velocità, con il 1414 Demon, si viaggia con un comfort ideale, zig-zaghiamo fra le creste delle onde mentre la barca procede in assoluta sicurezza, insomma una vera goduria. Certo non si può lasciare il timone a se stesso, ma Crudelia non sbatte per nulla tanto che si scende sottocoperta senza problemi e, visto che sottocoperta siamo, tanto vale prendere un po’ di crackers e di salame visto che è ormai ora di pranzo. Innaffiamo il tutto con un paio di birrette ghiacciate mentre, imperterriti, continuiamo la nostra cavalcata verso il Marina di Loano.

L’atterraggio a Marina di Loano

Ora io non so bene quanti, fra i lettori, navighino normalmente con uno stato del mare 4/5, e su di una barca a motore per di più ma, almeno per quanto mi riguarda, ritengo la capacità di tenere il mare del Frauscher 1414 Demon semplicemente strabiliante. E non è solo la sensazione di sicurezza che arriva dalla pancia, è proprio il comfort di navigazione in queste condizioni a stupire maggiormente.

Il tempo passa velocemente mentre Mauro ed io chiacchieriamo, e così arriviamo nei pressi di Capo Mele dove, era da mettere in conto, il moto ondoso si fa più evidente. Le onde infatti si alzano e diventano minacciose, altezza media 2,5/3 metri e, anche il nostro Demon, comincia a fare un pò di fatica a scalarle, se non arriviamo sufficientemente veloci, ma siamo veramente in condizioni limite. Tanto per darvi un’idea delle dimensioni dei marosi, se rallentiamo e ci mettiamo nel cavo dell’onda, dando tutto gas Crudelia ci porta in cima all’onda successiva senza riuscire ad entrare in planata.

“Crudelia Demon” all’ ormeggio dopo la fantastica cavalcata

Poi, come d’incanto, dopo aver doppiato Capo Mele, il mare formato sembra scostarsi per rimanere al largo mentre,sulla nostra rotta, più sottocosta, il moto ondoso decresce rapidamente fino a ridursi quasi a zero nei pressi della Gallinara, che passiamo interni a più di 35 nodi di velocità.

Alle 14,06, Crudelia atterra al Marina di Loano, dopo 71 miglia di mare formato percorse in circa 3 ore.

Entriando in porto e Mauro ed io ci guardiamo, non serve dire nulla, navigazioni così rimangono impresse indelebilmente nella mente, hanno un’unica controindicazione, danno dipendenza.

Una barca per pochi questo Frauscher 1414 Demon ma, se potete, non esitate a provarla, un concentrato di bellezza e di doti marine di questo livello non è facile da trovare.

Descrizione del Frauscher 1414 Demon

Il 1414 Demon è uno yacht innovativo e  coraggioso: rappresenta l’evoluzione naturale di un marchio in grande crescita, che sta ottenendo successo sia in europa che oltreoceano. Demon è l’ammiraglia della flotta Frauscher e segna un importante passo in avanti per il marchio di Gmunden. Non solo per una questione di dimensioni, ma sopratutto perchè è un progetto molto evoluto, sia sopra che sotto coperta.

Il lavoro di design è di Thomas  Gerzer – Kiska ed è molto aggressivo, la carena è di Harry Miesbauer (studio viennese/comasco che ha già una forte legame con Frauscher).  Il progetto propone un puro motoscafo fedele al DNA del marchio, e assolutamente nuovo sul mercato.

 

Piacciono le scelte estreme,  come quella di non avere nessun pulpito o battagliola, che lascia intatta la purezza delle linee, o l’efficiente sistema (di derivazione velica) che nasconde ancora e musone che, allo stesso modo, lascia la prua completamente libera. Il parabrezza in un sol pezzo, senza montanti è spettacolare. 

Interessante anche l’organizzazione degli interni, con a cabina matrimoniale a poppa, sotto al pozzetto, ma con dimensioni del letto e volumi in generale più che abbondanti. La lunga cucina lineare trova spazio sulla dritta ed un bagno,  gigantesco, e posto a sinistra.

 

 

La zona pranzo/relax/living è posta a prua e, all’occorrenza, si trasforma in una seconda cuccetta matrimoniale.  Ci è piaciuto soprattuto lo stile complessivo, la bella lavorazione dei legni scuri fa contrasto con la vtr chiara ed il sapiente posizionamento dell’illuminazione a led, esalta il colpo d’occhio complessivo.

Notevole l’effetto delle paratie che separano sia la cabina armatoriale che il bagno in materiale traslucido.

La carena è a V profonda con doppio step.  Trasmissione EFB e tre le motorizzazioni disponibili. Si parte due Mercruiser da 430 HP per arrivare ai 2 x 520 HP, sempre Mercruiser ma versione Racing per chi vuole il benzina, o due Volvo D6 400 HP per chi preferisce il diesel.

I numeri della prova

Giri/min Velocità (nodi) Consumi (litri/ora) Consumi (litri/miglio)
600 1,2 1,2 1,0
1000 6,1 6,4 1,0
1500 9,4 24 2,6
2000 15,2 60 3,9
2500 22,8 78 3,4
3000 31,1 112 3,6
3500 38,7 152 3,9

Condizioni della prova: Mare da molto mosso ad agitato. 2 persone a bordo, serbatoio carburante 100%, serbatoio acqua 70%.

Specifiche tecniche

Lunghezza f.t. 13,90 m
Baglio max 3,90 m
Massa a vuoto 10.000 kg
Pescaggio 1,1 m / 0,8 m
Motori della prova 2 x Volvo Penta D6 400 HP , EFB diesel
Altre motorizzazioni 2 x Mercruiser 8.2 MAG 430 HP
2 x Mercruiser Racing 8.6 DTS 520 HP
Serbatoio carburante 1.200 l
Serbatoio acqua dolce 107 l
Cassa acque nere 95 l
Portata persone 12
Design Gerard Kiska
Progetto Harry Miesbauer
Sviluppo Thomas Gerzer
Prezzo base Euro 823.378, Iva inclusa

Importatore esclusivo per l’Italia:

Cantiere Nautico Feltrinelli

Via della Libertà, 59, – Gargnano de Garda (BS),

tel +39 036571240, info.nautica@nauticafeltrinelli.it,  www.frauscher.it

Luca d'ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

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