Test Mar-co 35 R-Evolution , il gommone natante per chi pensa in grande
Ormai è qualche anno che i gommoni da 10 metri non fanno più notizia, se ci si limita a fare attenzione alle dimensioni. Nei momenti di massimo vigore del mercato, l’apice nell’estate 2008, c’era anche chi cavalcava l’onda del “the bigger the better”: più è grosso e meglio è, varando battelli pneumatici da 60’ e persino da 80’: 24 metri di gommone. Una follia? A giudicare dai fatti, sì.
La storia non ha dato ragione a queste scelte -e nemmeno a quei cantieri che infatti oggi non ci sono più- e sarebbe lungo e fuori tema analizzare i perché, ma non è solo un questione di crisi economica. Certo è che il mercato negli ultimi 10 anni ha premiato chi è riuscito a riportare il concetto di imbarcazione adulta a gommoni di dimensioni più coerenti con la tipologia. Il Cantiere Mar-co, forte di una storia di oltre 40 anni, è uno di quelli. Durante i Mercury Days al Marina di Verbella, ha messo a disposizione per le prove un Mar-co 35 R-Evolution spinto da una coppia di fuoribordo Mercury Verado da 350 cavalli che ben materializza le ragioni del successo commerciale.
Descrizione del Mar-co 35 R-Evolution
L’impatto visivo in banchina, nonostante la chiara impostazione da center consolle, è da barca grande, anche se formalmente è un natante, grazie allo scafo lungo poco meno di 10 metri. Larga, dentro e fuori, con un bel T-top in tubi inox con copertura in vetroresina e due grandi spazi alle estremità dove trattenersi durante al giornata in mare.
L’estetica di questo modello, in ogni caso personalizzabile, prevede un continuo dialogo tra il bianco candido del pozzetto, delle cuscinerie e dei galleggianti conici (64 centimetri a poppa, 50 a prua il loro diametro), con il grigio chiaro della consolle, della copertura del T-top, della panca di guida e delle coperture dei vani per la doccetta, e dei tappi per per l’imbarco di acqua e gasolio. Il profilo accenta il suo aspetto dinamico oltre che per la variazione del diametro dei tubolari, anche per il netto cambio di flesso del cavallino evidenziato dal bottazzo più scuro.
Il prendisole di prua ha la classica pianta triangolare, prolungabile fino a ricoprire il calpestio che contiene uno dei numerosi gavoni di bordo. Nella parte anteriore della consolle di guida è ospitato un vero locale toilette che dall’esterno risulta totalmente nascosto non essendo presente nessun oblò a tradirne al presenza. Questo spazio ha tutto quello che serve alla bisogna: wc marino e casa acque nere, lavandino in cristallo e doccia con autoclave.
La postazione di pilotaggio, ben protetta dal parabrezza che raggiunge la copertura sovrastante, è ricca di dotazioni. Una bussola fisica (ormai una rarità), un chartplotter, un display touch Nemo come quadro elettrico e centro di controllo della domotica di bordo (accessibile anche tramite app per il proprio smartphone), il Vessel View 7, elemento della serie di complementi alla navigazione Mercury SmartCraft che fornisce l’accesso a tutte le informazioni provenienti dai sistemi di bordo: motori, eventuale gruppo elettrogeno, ecoscandaglio ecc. Non mancano il Vhf, tre indicatori analogici -due per il trim dei due fuoribordo e uno per il livello del carburante- e il controllo dell’impianto audio che si completa con sei diffusori (due per ogni area: prua, consolle e poppa). Non mancano gavoni per lo stivaggio che più molti recessi e stipi per appoggiare tutto ciò che occorre, dal telefonino in su.
La duplice manetta elettronica, sempre Mercury, è completa e fornisce anche la possibilità di gestire i due propulsori con una singola leva, mentre il software si occupa della loro sincronizzazione. Alle spalle delle due sedute con sedili ribaltabili, per trasformare questo elemento in uno stand up da usare come ausilio quando le condizioni richiedono la guida in piedi, è allestita la zona cucina. Sotto un portello grigio che da chiuso mette in evidenza un bel tientibene, lavandino con rubinetto e fornello o piastra a induzione, più un piano di lavoro reclinabile. Completa la dote per la sussistenza eno-alimentare un frigorifero da 70 litri.
A poppa l’area più versatile, utilizzabile sia come zona pranzo, sia come area prendisole, quando il tavolo, abbassabile elettricamente dalla postazione di guida grazie al suo supporto telescopico, diventa il completamento del divano a C che corona la poppa. I poggiaschiena/poggiatesta imbottiti servono tutto il perimetro laterale e posteriore e al loro interno è riposto il bimini quando non in uso: così non si vede e in navigazione non sbatte.
All’estrema poppa, la grande plancetta, ricoperta in SeaDeck grigia con comenti bianchi e neri come i passavanti laterali (il calpestio interno è invece su questo esemplare lasciato senza rivestimento). Un materiale che piace molto agli utilizzatori dei battelli pneumatici perché morbido, e poco incline al riscaldamento, a differenza del teak, naturale o sintetico che sia. Nonostante la massiccia presenza dei due Verado 350, c’è comunque spazio sia tra lo specchio di poppa e la calandra dei due fuoribordo, tanto da potersi sdraiare per baglio, senza sentirsi minacciati dalla duplice incombenza, sia nelle due propaggini esterne che arrivano fino in linea con il gambo dei motori. Particolarità figlia del mercato ellenico, molto importante per il cantiere brianzolo, qui c’è anche la possibilità di installare, sotto un’apertura già predisposta, un’ancora poppiera. Dalla parte opposta, sull’aggetto di dritta, la scaletta per il bagno pivotante. La costruzione del R-Evolution 35 di Mar-co è in infusione di resina vinilestere su tessuti multiassiali.
Il sistema propulsivo scelto per lavorare con questa carena ha previsto l’utilizzo delle eliche a tre pale Enertia Eco, pensate per privilegiare il risparmio di carburante senza gravare le prestazioni assolute. Il modello installato è stato studiato per le imbarcazioni tendenzialmente più pesanti e con una nutrita cavalleria vale a dire dove il risparmio di carburante, più che la velocità di punta, è la priorità. Grande come diametro, 19”, l’elica ha pale con inclinazione progressiva che tendono a tenere alta la prua del battello in modo da ridurre la superficie bagnata e di conseguenza l’attrito da vincere a suon di benzina. Siccome, come ogni elemento che si usa in mare, non esiste l’oggetto perfetto tout-court, ma esiste solo l’oggetto perfetto per certe circostanze, l’ottimizzazione della geometria dell’elica è stata finalizzata ai regimi delle velocità da crociera.
La prova del Mar-co 35 R-Evolution
La prova in acqua del Mar-co 35 R-Evolution è avvenuta nelle acque del basso lago Maggiore, a ridosso dell’estuario del Ticino. Acque dipinte tanto erano placide e ferme. Condizioni ideali per verificare prestazioni e consumi in un contesto perfetto, meno adatte a provare le doti marine della carena, ma proveremo a fare con quello che si ha.
Alla postazione di guida si sta comodi, l’ergonomia è ben studiata, sia seduti sia in piedi si gode della visibilità necessaria a vedere fin sotto la prua. Un poggiapiedi inclinato e ricoperto in SeaDeck con intagliato il nome del modello serve le necessità di stabilità e comodità di chi è al timone.
Le manette elettroniche non giocano scherzi, sono precise e si usano senza sforzo. Affondando sul gas da fermo l’accelerazione è in linea con la dimensione dell’imbarcazione, non ci si può certo aspettare la reattività di un sette metri, ma non c’è neanche l’effetto peschereccio che invece accompagna battelli di queste dimensioni, se non sovrapotenziati. Certo, i 700 cavalli a poppa danno una buona mano, ma i consumi, come si può evincere dalla tabella pubblicata più sotto, che si riferisce alla richiesta totale per la coppia propulsiva, non riporta numeri da avaro più che da prodigo. Si entra in planata a circa 2400 giri del motore, vale a dire 13 nodi raggiunti dopo 2,5 secondi dallo scatto da fermo.
L’assetto rimane sempre orizzontale anche durante le accelerazioni più repentine, ma dai 3500 giri in su, ovvero dalla velocità di crociera più economica in poi, il trim ottimale è stato sempre quello massimo, utilizzato fino alla velocità di punta. Influendo su questo comando è infatti evidente quanta parte di scafo si riesca a staccare dal pelo dell’acqua a vantaggio della riduzione degli attriti e quindi della potenza necessaria a muoversi. Dopo un po’ di accostate strette e virate repentine che non hanno mai scomposto l’assetto di navigazione, anche grazie all’importante appoggio dei galleggianti, abbiamo puntato verso la zona rossa del contagiri. Nonostante le eliche votate più al risparmio che alla prestazione assoluta, il gps fa segnare i 50 nodi con due persone a bordo, il 40% del carico d’acqua e il 45% dei 313 litri di benzina nei serbatoi.
Prestazioni e consumi
giri motore/minuto
Velocità (nodi)
consumo lt/h
consumo lt/miglio
600
3,30
5,20
1,58
1000
5,60
10,00
1,58
1500
7,70
15,00
2,68
2000
10,00
26,00
2,60
2500
13,00
46,00
3,54
3000
19,00
50,00
2,63
vel. Crociera economica
3500
26,00
64,00
2,46
vel. Crociera
4000
33,00
90,00
2,73
4500
37,00
112,00
3,03
5000
42,00
132,00
3,14
5500
43,00
148,00
3,44
6000
48,00
214,00
4,46
Vel.max
6160
50,00
234,00
4,68
Dati tecnici Mar.co 35 R-Evolution
Lunghezza fuori tutto
10,65 m
Lunghezza scafo
9,98 m
Lunghezza interna
9,49 m
Larghezza fuori tutto
3,60 m
Larghezza interna
2,35 m
Diametro tubolari
0,64/0,50 m (conici)
Numero compartimenti
7
Peso
2500 kg
Portata persone
16
Potenza massima entrofuoribordo
2×350 cavalli
Categoria progettazione
B
Serbatoio acqua
150 litri
Serbatoio carburante
760 litri
Materiale tubolari
Neoprene – Hypalon
Carena
Vetroresina – infusione sottovuoto
Conclusioni
Barca comoda ed elegante, piena di attenzioni al comfort e alla sicurezza. Perfetta per chi vuole stare in mare senza il bisogno di uno yacht intorno, ma godendo di tutto ciò che rende confortevole la giornata, a partire dai servizi per le necessità primarie di ogni persona. Da ricordare anche la possibilità di avere sia una motorizzazione inferiore sia superiore per potenza (rispettivamente 2×300 e 2×400 cavalli) per chi vuole essere ancora più attento ai consumi o per chi, invece, è alla ricerca di emozioni da velocista.