Fortunantamente la vasca era molto pesante e gli ancoraggi tenevano molto bene, altrimenti i passanti si sarebbero accorti, a loro spese, che il Torqeedo 1003 non è un giocattolo ma un vero e proprio fuoribordo, potente e capace di prestazioni insospettabili.
La prima di queste simulazioni ha riguardato l’utilizzo a pieno regime, ossia a manetta.
Mentre eravamo all’ancora a Campomoro sono andato da solo a fare la spesa, la distanza da percorrere era di poco superiore al mezzo miglio ma, mi sono divertito a cercare di planare li in giro (con poco successo), per cui la distanza totale percorsa è stata di circa un miglio e mezzo. Da solo a bordo, con gommone scarico e peso in avanti, ho registrato 5,2 nodi di velocità massima. La manetta è stata sempre al massimo, per tutta la durata del test (a parte per l’approccio al pontile ovviamente) e, al ritorno dal market, il tender era carico di circa 60 kg di spesa. La velocità media si è sempre aggirata intorno ai 4,5 nodi ed il motore non ha mai dato cenni di “stanchezza” durante il test.
La batteria è scesa molto velocemente dal 76% iniziale al 18% finale, visto l’utilizzo “sportivo” del tender non potevamo aspettarci altro.
Anche in questo caso nessun cenno di stanchezza del propulsore, il consumo in linea con il precedente e nuovamente dovuto all’utilizzo estremo.
Terzo test, il più divertente, quello relativo all’autonomia a pieno carico, sullo stesso percorso ma di sera. Con un 78% di carica iniziale imbarchiamo ben 6 persone a bordo, più di 420 kg, i tubolari sono ben immersi in acqua.
Navighiamo intorno ai due nodi e mezzo, sia all’andata che al ritorno e, quando accostiamo il Daydreamer, la carica residua è ancora al 54%. In altri termini, avremmo potuto fare lo stesso percorso quattro volte arrivando a percorrere ben 3,5 miglia. Non male per un test di carico.
I tre test sopra descritti sono ovviamente estremi e non rappresentano l’utilizzo normale del fuoribordo dove, con due/tre persone a bordo e con velocità intorno ai 3 nodi, condizioni normali in crociera, si percorrono davvero grandi distanze.
Di seguito le rilevazioni analitiche, riscontrate durante una giornata dedicata al test.
I dati che seguono sono stati rilevati il 18 agosto a Santa Giulia, in Corsica.
Condizioni della prova: Vento ESE 8/10 Kn, mare calmo reso a tratti poco mosso dal passaggio delle imbarcazioni di servizio, .
Dati rilevati dal GPS di bordo del Torqeedo 1003, verificati con App Navionics su Iphone 7.
Gommone utilizzato: Selva 270 VIB a chiglia pneumatica, peso 27 kg.
Due passeggeri a bordo peso complessivo kg 155
Torqeedo 1003 con batteria da 530Wh, peso complessivo 13,5 kg.
Carica iniziale 72%
Potenza indicata in watt | Velocità in nodi |
100 | 0,9 |
200 | 1,1 |
300 | 1,8 |
400 | 2,2 |
500 | 2,5 |
600 | 2,9 |
700 | 3,3 |
800 | 3,7 |
900 | 4,1 |
1000 | 4,4 |
Il Torqeedo 1003 è un prodotto ormai maturo ed affidabile, rappresenta un’ottima alternativa ai vari fuoribordo da 2/3 cavalli presenti sul mercato.
Daltro canto, i diportisti che fanno un uso più estensivo del tender e del fuoribordo, sceglieranno modelli a combustione da 4/5/6 cavalli, ancor meglio se con serbatoio separato, più idonei per le escursioni a medio raggio.
L’autonomia del 1003 è decisamente buona, se non si va in giro a manetta siamo nell’ordine delle 5/6 miglia con la batteria che abbiamo in dotazione, ossia quella media da 530 Wh. Questo vuol dire che possiamo caricare il nostro fuoribordo ogni 2/3 gorni anche se, viene molto comodo portare a bordo la batteria la sera e metterla in carica con un piccolo inverter, in questo modo avremo sempre la batteria alla massima efficenza.
Da qualche tempo Torqeedo ha inoltre messo in commercio una nuova batteria da 915 Wh, pesa solo mezzo chilo in piu e, evidentemente, quasi raddoppia il raggio d’azione del nostro fuoribordo.
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Il problema è il lunghissimo tempo di ricarica e la scarsa qualità della plastica
Sarebbe invece utile poter utilizzare la batteria anche per una bici elettrica come accessorio.
Buongiorno,
ho avuto in uso questa estate per una settimana il Torqueedo 1003 sull’annexe da 2,5 mt della barca a vela presa in locazione. Il confronto con un 4T da 2,5 cv è tutto a favore di quest’ultimo per quanto riguarda spinta e autonomia, mentre il peso, che nel sistema elettrico può essere suddiviso tra batteria e gambo, è efftivamente più gestibile nel Torqueedo. Il motore che ho avuto in uso io indicava solamente la percentuale di riserva rimanente e la percentuale di potenza impiegata, senza indicazioni orarie né della velocità raggiunta.
Per quanto riguarda l’alimentazione, la 12 v ha tempi di ricarica troppo lunghi, è da preferire la 220, ma c’è il limite di essere per forza in porto. Ritengo che sia un sistema interessante, forse più affidabile di un motorino a scoppio, ma deve essere migliorato sotto l’aspetto dell’autonomia (con l’acceleratore a due terzi realisticamente si tirano 40 minuti) e dei tempi di ricarica. Chissà, forse con l’arrivo della prossima generazione di batterie…
L'altro aspetto che mi lascia perplesso riguarda i cavi di connessione: uno dei due, quello più sottile (dati), al terzo giorno di utilizzo non si riusciva più a disconnettere, cio+ a staccare fisicamente. La vite di plastica si è impastata con la salsedine e non si riusciva a farla girare.